Tanto di cappello a Parente e Poggi e tanto di cappello ai fantastici ragazzi guidati da Dellisanti. Al seguito del Catanzaro sessanta innamorati che sfidano traversate e notti insonni, innamorati pazzi più che mai di un mito che è risorto come un gigante da troppo tempo sopito, ma per nulla scalfito dal trascorrere del tempo, per nulla intaccato da anni di anonimato. Sta per rialzarsi il gigante che battezzò lo sport meridionale alla serie âAâ. Sta per rinascere lo spirito âanticoâ . E sta per succedere lâinimmaginabile. Solo pochi mesi addietro il Catanzaro navigava in acque torbide e agitate, con tifosi scioperanti, calciatori che sembravano brocchi alla mercè di questo o quellâavversario. Tifosi ospiti del glorioso stadio giallorosso, che a turno âconquistavanoâ il Nicola Ceravolo. Quanti rinforzi ci vorranno? Ci chiedavamo tutti. Mancherà la punta? No! Ne mancheranno due! E si salverà lâallegra truppa giallorossa dalle sabbie mobili dei playout? Ricordare tutto ciò serve a crescere , ma soprattutto a prendere atto che non servono manager rampanti, non servono soldi, o meglio non bastano questi ingredienti. Per raggiungere risultati, in qualsivoglia settore, occorrono soprattutto la passione vera partorita dal cuore e la rabbia di vincere. Câè da riconoscere a Parente e Poggi il fatto di avere preso in mano un giocattolo dato da tutti per spacciato e di avere trasformato il rospo nel classico principe. Azzurro? No! Giallorosso! Ed ora il tifo catanzarese, come un mega-vulcano sopito da tempo e in frenetica attesa di eruzione, emulerà (ne siamo più che certi) i più potenti vulcani giapponesi. Già i più esperti vulcanologi temono di non poter contenere la lava di entusiasmo giallorosso che si accinge a travolgere tutto e tutti. Eâ la passione . Quella vera. E siamo certi che né prefetture, né il Papa in persona potranno trattenere lâesodo travolgente del Popolo Giallorosso. La Sardegna e unâOlbia ospitalissima ieri hanno accolto i âpiratiâ giunti dalle sponde italiche. Sulla nave sessanta supporters armati solo di ugole desiderose di urlare al cielo la propria felicità . Una partita dâaltri tempi con i padroni di casa che iniziano la gara rendendosi subito pericolosi al 5â con Mugnaini che smarca lâex Giglio. Lâesperto Gentili evita il peggio con un intervento che provoca le proteste dei locali. Lâarbitro Rocchi di Firenze non abbocca. Milia cerca di impensierire lâestremo difensore giallorosso prima al 12â ed in seguito al 17â, ma nulla da fare, Gentili e compagni fanno buona guardia. Il primo pericolo alla porta sarda viene portato da Moscelli che con un debole colpo di testa impegna Pastine. Al 29â si fa vivo Giglio che con un colpo di testa impegna Gentili. Quasi allo scadere della prima frazione di gioco, Milone, lanciato a rete dal sempre prezioso Toledo, fallisce una facile occasione mandando a lato. Inizia il secondo tempo e ancora Toledo dopo unâazione personale, smarca Falco. Il pallone deviato da Melino termina in calcio dâangolo. Eâ proprio dalla successiva azione che il Catanzaro va in gol grazie ad un colpo di testa dellâonnipresente Falco. Dopo neanche nove minuti, allâundicesimo della ripresa, lâex Giglio riporta in parità la situazione raccogliendo di testa un cross di Manca. Nulla di grave . Il team giallorosso si riorganizza. Ci pensa Toledo che al 21â galoppa sulla fascia destra e crossa per Alfieri che sferra un tiro. Pastine può solo rinviare. Sulla respinta Ferrigno insacca per il vantaggio catanzarese. Il Catanzaro di questi tempi non si accontenta del minimo vantaggio. Ed allora al 38â della ripresa chiude i conti, tiro di Alfieri, deviazione di Melino. Il 3-1 è confezionato! Solo al termine dellâincontro Siazzu sigla il secondo gol per i padroni di casa. Ma oramai è troppo tardi per gli isolani. Neanche lâultimo disperato tentativo di Pastine di portarsi in attacco può nulla contro la corazzata giallorossa. Alla fine dellâincontro , i tifosi dellâOlbia, fraternizzano con i tifosi del Catanzaro e questi ultimi vengono invitati ad assistere allâincontro di basket della squadra locale, valido per i playoff per la promozione in serie âBâ. Il palazzetto dello sport vede le due tifoserie unite in un solo grido ad aiutare lâOlbia che poi vincerà la gara. Se non è una giornata di vero sport questa! Alla fine i sessanta indomiti tifosi giallorossi, riconquistano la propria âscialuppaâ e insieme a loro câè il condottiero Dellisanti che si recherà a Roma. Stanchezza? Manco a dirlo. Raucedine? Ma scherziamo? Il medio Tirreno si colora di canti notturni giallorossi e la nave sembra dire a tutti:â la samba giallorossa è appena iniziata!”
Sono tre punti insieme alla conquista del quarto posto in graduatoria. Classifica avulsa? Differenza reti? Signori miei! Ma scherziamo? Non facciamo i S. Tommaso della situazione. Via le paure, via i timori. Il Catanzaro è risorto sul serio. Lâaugurio di tutti è che, sin da questo campionato, si possa aspirare al salto di categoria. Ma ci sentiamo di omaggiare il Catanzaro âP&Pâ, del chiambrettiano detto: âComunque vada, sarà un successoâ. Nessuno si aspettava tanto. O forse no? Tutto quello che verrà sarà tanto di guadagnato e verrà ripagato dai tifosi giallorossi con un âGRAZIEâ grande quanto il loro cuore che è immenso. Avanti tutta , avanti così Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori