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Catanzaro, superato l’esame di maturità

Scritto da Redazione

I giallorossi sgretolano l’Avellino e riconquistano il loro pubblico. Ora serve continuità

Dopo la lotta nello scorso torneo, Catanzaro e Avellino si ritrovano più o meno ancora nella stessa situazione di classifica, come maggiori accreditate per il secondo posto in classifica. Anche se il Bari non è la Ternana, la distanza dal primo posto al momento appare incolmabile. La sfida è valevole per la 25° giornata di campionato.

Il cammino dell’Avellino

L’Avellino, guidato dagli ex Braglia e De Simone, arriva al Ceravolo con sedici risultati utili consecutivi. Il “nuovo” Catanzaro di Vivarini, dopo la brutta chiusura di 2021 con la sconfitta di Francavilla e dopo le prime due deludenti partite del 2022 con Padova in coppa e Palermo in campionato, ha ripreso a marciare e vuole dare seguito alle vittorie con Catania e Picerno. Contro l’Avellino è un vero esame di maturità.

Il ritorno del pubblico

Un centinaio di tifosi giunti da Avellino e sistemati nel settore ospiti vanno ad aggiungersi a 3.500 giallorossi presenti negli altri settori. Rispetto al passato, anche se Catanzaro ha altri numeri, per la categoria è una buona cornice di pubblico. La curva in particolare, gremita con i suoi colori e stendardi e con i cori sembra essere quella che abbiamo sempre ammirato in tante altre occasioni. Squadra che vince non si cambia: è il motto di Vivarini il quale riconferma in blocco l’undici che ha battuto mercoledì scorso il Picerno, con lo stesso modulo (3-4-1-2). Sull’altra sponda Braglia ha qualche assenza, deve rinunciare a Murano e si affida  a un 3-4-2-1 con Carriero e l’ex Kanoute alle spalle di Maniero.

Due fiammate

Il match inizia subito con due fiammate. Dopo 120 secondi la sorpresa di questo nuovo Catanzaro, Bayeye, con uno scatto da centometrista s’incunea fra De Francesco e Scognamiglio e calcia a rete da due passi. Pane deve fare un miracolo per salvare la sua porta. Dopo tre minuti l’Avellino risponde con una conclusione dal limite di Maniero servito da Kanoute, Branduani risponde presente e respinge in corner.

Partita tirata e nervosa

Dopo gli squilli iniziali sembra di rivivere il match dell’anno scorso, quando l’Avellino s’impose con una rete in netto fuorigioco di Bernadotto. Le squadre si fronteggiano in totale equilibrio con l’Avellino scorbutico che usa spesso le maniere forti per frenare le iniziative di giallorossi e spezza il ritmo della partita con falli o perdite di tempo per irritare pubblico e avversari. Braglia ingaggia il solito duello con arbitro e quarto uomo e fa arrabbiare i suoi ex tifosi che lo ricordano sia da calciatore sia da allenatore. La sostanziale differenza rispetto allo scorso anno è che l’arbitro, pur commettendo il grave errore di non espellere Silvestri per un’evidente e volontaria gomitata ai danni di Vandeputte, almeno ammonisce limitando il gioco duro e a tratti antisportivo degli irpini. La partita nel primo tempo è tutta qua. Cattiva, maschia, scorbutica ed equilibrata. Il Catanzaro crea comunque altre due palle goal: una con Vandeputte neutralizzata da una scivolata di Silvestri davanti a Pane, l’altra con un triangolo Vazquez-Cinelli che pesca Biasci. Il portiere irpino neutralizza in presa bassa.

Monologo giallorosso

La ripresa è un’altra storia. Il Catanzaro si sistema meglio tatticamente in campo e accorcia i reparti con Sounas che fa da collante tra centrocampo e attacco. Al 52° Biasci elude l’intervento di due avversari e serve Vazquez dalla sponda sinistra.  L’argentino si accentra e firma una rete da cineteca: la botta di destro da 25 metri è precisissima e s’insacca all’incrocio sulla sinistra di Pane che può solo guardare il pallone entrare in rete. I giallorossi, spinti dal pubblico, sono padroni del campo. Vandeputte a sinistra fa il bello e il cattivo tempo e ubriaca Silvestri. Sounas, con l’azione fotocopia vista col Picerno potrebbe segnare la sua seconda rete in giallorosso. Questa volta però il rigore in movimento sull’assist all’indietro di Vandeputte è neutralizzato dall’intervento di Pane.

Raddoppio e tripudio

Il Catanzaro ha voglia e continua a mettere alle corde un Avellino sovrastato in ogni zona dal campo. La seconda meritatissima rete è opera del capitano Martinelli. Su angolo di Vandeputte la girata di testa a rete è magistrale. La corsa sotto la curva di Martinelli è emblematica di quanto i giallorossi abbiano voluto fortemente la vittoria.  Il Catanzaro potrebbe anche segnare la terza rete con Cianci subentrato al 21° per l’applauditissimo Biasci. Iemmello mette altri quindici minuti nelle gambe in attesa del suo recupero. Nel finale arriva l’espulsione di Dossena per un fallaccio su Cinelli. Entrano anche Carlini, Welbeck e Bjarkason mentre rimangono ai box altri giocatori come Bombagi, Maldonado, Gatti e De Santis, giocatori che sarebbero titolari in quasi tutte le squadre del girone.

Calendario favorevole

Adesso dovrà essere bravo Vivarini a gestire tutte le risorse a disposizione. Per ora sembra riuscirci. Significativi la corsa di Martinelli dopo il gol, inseguito da tutti i suo compagni, l’esultanza dei componenti della panchina, il cerchio e l’ovazione finale sotto la curva, l’abbraccio con tutti i tifosi. Adesso il calendario sembra dare una mano ai giallorossi, anche se nel girone di ritorno i punti pesano ed è difficile fare risultato in qualsiasi campo. Andria fuori, Paganese in casa, poi le due trasferte consecutive con Taranto e Potenza sono impegni importanti per i giallorossi che potrebbero scalare ulteriori posizioni di classifica. Andranno affrontati esattamente con la stessa voglia vista con Picerno e Avellino per dare un segnale al Bari, ora distante 9 punti, e al campionato. La squadra sta dimostrando di poter crescere e far sognare il suo pubblico. Ora spetta ai tifosi giallorossi dare continuità, per offrire il proprio sostegno e tornare a essere il dodicesimo uomo in campo.

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