Nella seduta consiliare ad hoc sulla sanità fissata per il prossimo 25 giugno dopo mesi di equilibrismi e rinvii tattici, c’è l’obbligo della chiarezza sulle tante questioni che ad oggi appaiono anomale. Spiace che un consiglio originariamente previsto come aperto alla cittadinanza sia stato ridotto ad una passerella senza contraddittorio. A questo punto speriamo che la guest star dell’imminente civico consesso, ossia il governatore Scopelliti, porti documenti inequivocabili da cui si possa evincere la posizione della Regione Calabria rispetto alle criticità cui è stata volutamente condotta la sanità a Catanzaro.
E mentre tacciono le bocche dei nostri amministratori, assessori regionali in primis, che pure dovrebbero parlare, il nostro Movimento – tramite autotassazione di volenterosi amanti di questo territorio e della buona politica – ha pensato di sintetizzare, con dei manifesti affissi in città, i punti chiave su cui Scopelliti dovrebbe dare risposte certe alle sacrosante istanze della città. Ovviamente non verbali, non promesse, non dichiarazioni d’intenti, bensì atti ufficiali con cui la Regione dimostri concretezza. Innanzitutto deve dichiarare e sottoscrivere che la Cardiochirurgia Universitaria non traslocherà da nessuna parte ma verrà salvaguardata senza perdere nessun posto letto; rimanendo in ambito universitario, la Regione deve tutelare e dichiarare unica la facoltà di medicina esistente sul territorio calabrese, preservandola da sciocche aggressioni campanilistiche provenienti da Cosenza dove – sulla spinta della famiglia Gentile – si tenta di creare una seconda scuola medica assolutamente irrazionale nell’ottica dell’efficienza. Inoltre, nonostante le dure critiche mosse esattamente un anno fa, registriamo l’intervento a gamba tesa con il quale l’ASP cosentina e la Regione Calabria hanno stipulato un protocollo d’intesa con La Sapienza di Roma per l’erogazione di corsi sanitari nel territorio brutio, la qual cosa contrasta con l’intento – da sempre rimasto solo un intento della peggiore tradizione politichese e politicante – palesato al comma 2 dell’art. 1 dell’accordo siglato il 5 giugno 2012 dal governatore Scopelliti e dal rettore Quattrone dell’ateneo Magna Graecia di Catanzaro che recita: “la sede universitaria dei corsi di laurea delle professioni sanitarie è l’Università di Medicina di Catanzaro”. Peccato che pochi giorni fa sia stato confermato l’accordo con La Sapienza!
Ma al consiglio comunale di martedì prossimo riteniamo che il Presidente della Giunta Regionale debba portare, nero su bianco, altri risultati: innanzitutto il ripristino di tutte le funzioni presso il Pugliese-Ciaccio, favorendo le assunzioni di cui necessita il presidio, e che oggi soffre non solo il depotenziamento dei 100 posti letto che gli sono stati sottratti, ma anche situazioni fortemente anomale e penalizzanti per i pazienti: si pensi, una su tutte, alla Fisiatria chiusa ex abrupto agli esterni dopo una ristrutturazione costata fior di soldoni pubblici. Ci chiediamo se i pazienti esterni saranno ora costretti a rivolgersi a qualche struttura privata del settore, e magari sarebbe interessante capire se in tutto ciò può essere ravvisato qualche conflitto di interessi, sul quale sarebbe auspicabile che la Magistratura rivolgesse le proprie attenzioni.
E ancora, se vuol essere credibile, Scopelliti dovrà portare risultati anche in merito ai servizi ambulatoriali sul nostro territorio, nonché far ripartire il Polo Oncologico senza soluzioni tampone ma con un piano di rinascita coerente con l’ambizione dell’eccellenza e che fughi ogni dubbio circa eventuali traslochi dall’Ateneo catanzarese. Infine, bisogna correggere la vergognosa ripartizione dei fondi destinati alla Sanità Convenzionata: poche settimane fa abbiamo denunciato lo scandalo dei 33 milioni assegnati a Reggio a fronte di miseri 4 assegnati a Catanzaro!
E’ questo quello che dovrà partorire il Consiglio ad hoc sulla sanità: solo queste certezze potranno impedire che Catanzaro diventi la città stuprata che abbiamo segnalato coi nostri manifesti.