Rassegna stampa

Catanzaro si promuove

da Gazzetta dello Sport

CATANZARO – Della partita d’Acireale è rimasto il punto, la sensazione che il Catanzaro sa adattarsi all’avversario, lo sdegno dei sassi lanciati dai tifosi siciliani. Chi s’accontenta pensa d’aver avvicinato la capolista Viterbese, in una giornata che alla vigilia poteva essere considerata scomoda. “Non è una consolazione del giorno dopo –riferisce Mauro Briano, autore di un’altra eccellente prova, che continua: “Avevo dichiarato, prima della gara, che un pareggio mi sarebbe andato bene, anche pensando allo scontro fra Crotone e Viterbese.” La prestazione è stata giudiziosa più che propositiva, non esaltante sul piano estetico, confortante sulla capacità di reggere le migliori sollecitazioni del torneo. “Abbiamo incontrato la formazione più in forma – riferisce Nicola Ascoli, perfetto nella marcatura dell’esterno siciliano Russo- L’Acireale, che ci precede in classifica e veniva da quattro vittorie consecutive, mai ha tirato nello specchio della porta e vantato un predominio territoriale.” In effetti, la partita s’è bilanciata nel timore delle due squadre di subire l’altra. Anzi, se c’è una squadra che ha accumulato qualche occasione, è stato proprio il Catanzaro del primo tempo, che ha cercato con prudente convinzione il vantaggio e che ha colpito una traversa su punizione di Mario Alfieri, brillantemente ripetutosi con uno spettacolare tiro a volo, deviato da Polito in angolo. “L’importante è tentarci –conferma il regista giallorosso- Volevo vincere e noi abbiamo sfiorato i 3 punti, più di quanto abbiano fatto loro.” Nella ripresa, invece, il Catanzaro s’è affidato alle ripartenze, Ferrigno trovava sulla sinistra maggiori spazi, Corona accumulava trattenute e spinte anche in area di rigore, Alfieri appariva un po’ condizionato da una botta al piede, s’avvertiva in fase di spinta l’assenza di Caterino, così come, sull’altra fascia, quella offerta altre volte da Dei, frenato da preoccupazioni di marcatura. Infine, Acireale ha rinnovato al Catanzaro un’altra spietata accoglienza, dopo quella dei playoff di giugno. Sarà difficile da cancellare dalla memoria la prolungata sosta, nel dopo gara, di oltre mille persone nel recinto del Tupparello, i bengala e le pietre scagliate sui tifosi giallorossi (molti i contusi), sulle auto, sui pulman. Nel primo consuntivo dei danni ai mezzi di trasporto, quelli maggiori sono stati del torpedone del Catanzaro, letteralmente attaccato, nonostante la scorta. Ancora una volta, è stato fortemente criticato il comportamento delle forze dell’ordine, su cui i tifosi hanno chiesto una vibrata protesta della società.

Fabio Blasco

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