CATANZARO â Le uniche facce nuove restano Corona, il capocannoniere dell’ultimo campionato di C2 ma in fatto di gol con un curriculum di tutto rispetto nei tornei immediatamente precedenti, Morelli, giovane centrocampista arrivato dal Messina, ma nell’ultima stagione in forza al Benevento e Di Muro, trasferitosi dal Gladiator al posto di Della Torre quale vice del portiere Gentini. Questo secondo la strategia del «prima vendere» che i responsabili del Catanzaro si sono prefissi di portare avanti in questi primi giorni di mercato; giorni che dovevano essere «caldi» e che invece si sono addirittura gelati nei saloni dell’Hotel Quark della sede milanese del calcio mercato. «Qui si stanno facendo soltanto parole – ha commentato un procuratore – per il solito motivo; le Società hanno pochi soldi da investire». Quanto al Catanzaro il presidente della Società , Parente, il d.g. Improta e il segretario Bellante ieri mattina hanno passato il tempo con le proposte assurde del presidente del Ravenna, Ferlaino junior, il figlio dell’ing. Corrado, già numero uno del Napoli. La società romagnola è interessata, come abbiamo registrato tempo fa, a Moscelli. Ebbene Ferlaino ha confermato di voler acquisire il cartellino del piccolo attaccante giallorosso, ma avrebbe preteso un indennizzo dal Catanzaro quantificato in 50 milioni delle vecchie lire con la scusante dell’ingaggio troppo alto già accordato a Moscelli dalla società giallorossa e che il Ravenna si sarebbe dovuto accollare. Conseguenziale il «non se ne fa niente» da parte del presidente Parente scandalizzato, ma non troppo, dalla proposta del suo collega del Ravenna. Si coglie una stranezza, ma non troppo, della fiera pedatoria. I 34 gol nelle ultime due stagioni di Corona sono costati al Catanzaro circa 600 milioni per il cartellino dello stesso Corona, oltre a un ingaggio ben più alto riconosciuto a Moscelli; i 27 gol, sempre nelle ultime due stagioni, dello stesso Moscelli non soltanto non meritano una valutazione, quanto richiedono un risarcimento. Allora se non si trova un acquirente «serio» per il flipper giallorosso è il caso di prendere in considerazione le valutazioni fatte dall’allenatore Braglia sulla sua utilità quale partner di Corona. Anche pensando, c’è da aggiungere, a un Moscelli che vuole rifarsi dall’ultima stagione in chiaroscuro, durante la quale, bene o male, ha segnato dieci gol e soprattutto al grave errore nella finale play off con il rigore sbagliato. A Moscelli interessato il Frosinone. Lo stesso discorso potrebbe valere per l’attaccante Giglio (10 gol in un’Olbia che ha lottato per non retrocedere e sino ai play out), appetito dell’Igea Virtus mentre Falco sembra destinato al ruolo di terza punta. Per altro verso congelata la trattativa con il Chieti la cui operazione potrebbe andare in porto con un semplice scambio di difensori (da una parte Zattarin, Petitto e Ronito; dall’altra De Sanzo, Pastore, Milone) ma, come si sa, il presidente della società abruzzese, Buccilli, un po’ per ripicca per il trasferimento di Braglia al Catanzaro e per il resto per dimostrare di aver ricavato i 50 mila euro richiesti per i primi due difensori indicati dal neo tecnico giallorosso non si è mosso dalla prima richiesta. E allora congelata anche questa trattativa, tanto più che anche i difensori graditi a Braglia hanno un ingaggio piuttosto altino, magari giustificato per la C1 ma non per la categoria inferiore. Torna, quindi, d’attualità il discorso chiaro ed esplicito dei dirigenti giallorossi; quello secondo il quale c’era da fare uno sforzo (e che sforzo!) per colmare la lacuna del centravanti. Lo hanno fatto, per cui ora potendo contare su un organico completo – per qualche reparto in eccedenza – non è il caso di svenarsi alle attuali condizioni di mercato. Peraltro acquistando altri giocatori si gonfierebbe a dismisura l’organico ricadendo nell’errore che è solito ricordare il presidente Parente; quello del dopo finale play off con il Sora quando il Catanzaro si è ritrovato con 33 giocatori e il libro paga molto appesantito. Nella magra giornata di mercato giallorosso da registrare la marcia indietro del Chievo per Toledo. La società veronese avrebbe voluto ripetere l’operazione lucrosa di Kamara, ma forte di quell’esperienza il Catanzaro ha risposto di no. Da parte sua la Ternana non si è fatta viva.
Vito Macrina – Gazzetta del Sud