Dopo Tramontina ecco servito il Sig. Ballo provenienza Trapani. Al felice giovedì in terra campana e alla vittoria esterna ai danni della Sangiuseppese/Neapolis, si contrappone l’ennesimo stop interno con la neocapolista Pescina VG. Gli uomini di Cittadino, risultato a parte, hanno messo in campo tanta buona volontà e anche un buon gioco, peccando di incisività in avanti. La pillola amara però è andata giù grazie all’applauso finale tributato dal pubblico del Nicola Ceravolo che ha saputo guardare oltre… Se l’esito finale è stato determinato da tanti fattori, quello arbitrale ha pesato tantissimo.
Non vuole essere una scusante standardizzata, non vuole costituire un alibi per i Giallorossi, ma la questione “giacchette nere” (un tempo si chiamavano così), deve rappresentare un allarme per la dirigenza giallorossa. Di campionati di C2 negli ultimi anni ahimè se ne sono vissuti abbastanza e l’episodio Vicinanza dovrebbe insegnare qualcosa. I piagnistei non servono a nulla, e la Società dovrebbe iniziare a pensare seriamente a come farsi sentire e iniziare ad organizzarsi per avanzare pesanti reclami in Lega. Si dovrebbero ricucire rapporti… parlare con chi di dovere, ma bisogna sbrigarsi perché il tempo passa e gli eventi peggiorano. Non vogliamo credere che negli orrori esternati dai direttori di gara ci sia dolo, ma a questo punto lo dubitiamo fortemente. Un atteggiamento muro contro muro, non farebbe bene a nessuno. Il grido di dolore non porta a risultati, anzi potrebbe sortire effetti indesiderati… C’è un organigramma societario? E allora il Presidente e i suoi diretti collaboratori dovranno cucire in silenzio quei rapporti che dalla nascita dell’F.C. forse non sono stati curati abbastanza.
Detto ciò passiamo alla gara. Il Ceravolo sta diventando terreno avverso alle Aquile. Terza sconfitta tra le mura amiche e arbitro a parte (ma non troppo “a parte”) il Catanzaro non riesce proprio a capitalizzare la mole di lavoro prodotta. Non è la prima volta, era già accaduto contro l’Andria, ma almeno contro i pugliesi la difesa (episodio di Caccavale a parte) aveva svolto il suo compito con una certa diligenza. Contro i biancoverdi del Pescina VG non è stata proprio ineccepibile. Mancinelli ed i compagni di reparto si sono concessi delle pause più di una volta e, certamente sia il centrocampo che il reparto avanzato hanno latitato in precisione. Complessivamente il post-Monopoli (risultato di ieri a parte) può essere considerato positivo almeno in riferimento alla reazione della squadra e domenica prossima c’è il Benevento…
L’attacco che avrebbe dovuto costituire il fiore all’occhiello dei giallorossi edizione 2007/2008, sta deludendo. Ad un Berardi ed un centrocampo parzialmente ritrovati, si contrappone un reparto avanzato ancora in cerca di una propria identità. Anche in quel di Marano, le marcature sono nate la prima da una bella verticalizzazione di Cianni in favore di Merito, la seconda dall’onnipresente Frisenda l’unico che (malgrado i malanni al ginocchio) sta dimostrando tutto il suo valore. E ieri (gol del solito Frisenda inspiegabilmente non visto a parte) ci ha dovuto pensare Berardi. Bueno è ancora lontano dal giocatore ammirato lo scorso campionato e Marchano avrà ancora bisogno dei giusti tempi per l’apprendimento degli schemi voluti dal mister. Sarli quando è stato impiegato, ha svolto un compito più di quantità che di qualità e proprio a tamponare qualche mancanza in fase di costruzione del gioco a centrocampo. Sarebbe meglio cercare di definire ruoli e titolari, altrimenti per “accontentare”… tutti, si rischierà di fare dell’abbondanza di uomini nel reparto, un pericoloso disvalore.
Ogni gara sta diventando “vitale” e l’ansia di dimostrare all’ambiente e del dover fare a tutti i costi, potrebbe condizionare il rendimento dei ragazzi. Al di là delle altalenanze preoccupanti di rendimento e applicazione che dopo la gara interna persa contro il Monopoli si spera siano esorcizzate per sempre, l’unica medicina che riuscirebbe a giovare ai giallorossi, potrebbe essere quella di una “normalità” ambientale/mentale che a Catanzaro manca da molto tempo. L’applauso a fine gara certamente costituisce un buon viatico in tal senso. L’ambiente oramai (giustamente) logorato da tanti episodi e circostanze negative, e la squadra che in molte circostanze hanno “dialogato” poco, potrebbero mettere un punto e ricominciare con un tacito accordo di sinergia. Il tributo finale da parte dei presenti ieri al Ceravolo è da annoverare certamente tra le note positive.
Questo campionato di C2 sta dimostrando che anche la corazzata Benevento può perdere contro il Gela e magari anche il Pescina tra qualche settimana scaricherà batterie e …arbitri. La prossima in quel di Benevento, per gli uomini di Cittadino rappresenterà un’occasione per un rilancio tramite una cassa di risonanza di tutto rispetto. Magari con uno sgambetto proprio in casa del team più accreditato alla vittoria finale. Non si sa mai…
Insomma, nulla è perduto a patto che tutti gli attori di questa situazione si responsabilizzino e inizino un nuovo cammino insieme. Certo è che a dare il buon esempio dovrà essere proprio la Società. Chiudersi a riccio non fa bene a nessuno, l’apertura e l’elasticità sono il presupposto per il raggiungimento dei risultati e …magari anche al fine di avere direttori di gara diversi da quelli che hanno obbrobriosamente arbitrato sinora al Ceravolo. Uniti si vince tutti, divisi si perde sempre.
Ancora si è in tempo. Malgrado tutto, avanti Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori