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Catanzaro, sconfitta bruciante

Scritto da Redazione

Il Brescia rimonta due gol e batte i giallorossi all’ultimo respiro davanti a 12mila spettatori. La curva ricorda Massimo Capraro

Finisce male il 2023 al “Ceravolo” per il Catanzaro di Vivarini. Un anno straordinario, che ha visto i giallorossi regalare tantissime gioie ai propri sostenitori, si chiude con una sconfitta bruciante e sostanzialmente immeritata contro il Brescia di Maran.

Brescia e Catanzaro nel giorno di Massimo

È la penultima partita del girone di andata. E ci sono tutti gli ingredienti per un giorno di festa. Il Natale alle porte, un’ottima posizione di classifica, il “Ceravolo” pieno, il ricordo di Massimo Capraro, la presenza sugli spalti dei “fratelli” bresciani che gremiscono, già prima della partita, insieme ai tifosi catanzaresi il piazzale dello stadio e le vie adiacenti. Le due tifoserie hanno uno storico gemellaggio ultratrentennale, che ha vissuto fasi alterne ma che oggi è forte più che mai. I colori giallorossi e biancoazzurri si mischiano anche sugli spalti, tra i 12mila catanzaresi e i circa 300 bresciani in curva Mammì. La coreografia per ricordare Massimo Capraro va in scena come di consueto nell’ultima dell’anno in casa. All’entrata delle squadre in campo un grande bandierone ricorda i 50 anni degli ultras, attorniato da bandierine gialle, rosse e nere ai lati della curva.

Catanzaro senza Iemmello

Vivarini deve fare di necessità virtù per schierare l’undici iniziale. Senza Donnarumma e Iemmello, propone di nuovo in avanti la coppia Biasci-Ambrosino. Per il resto, rispetto alla gara di Ascoli, rientra Verna al posto di Pompetti. Maran, che ha rilevato Gastaldello in panchina, si presenta con il 3-4-2-1. Borrelli, ex avversario in C quando militava nel Monopoli, è l’unica punta per cercare d’impensierire la retroguardia catanzarese. In campo i giallorossi si presentano con un’inedita maglia azzurra, natalizia e commemorativa, che poi sarà messa a disposizione per un’asta di beneficienza.

Dominio giallorosso

È un primo tempo stradominato dal Catanzaro che, nel giro di tredici minuti, segna due reti di pregevole fattura. Prima Ambrosino raccoglie  un cross al bacio di Vandeputte e di testa batte Andrenacci. Poi è lo stesso  Vandeputte, al termine di un’azione veloce con la collaborazione di Ambrosino e Biasci, a battere ancora l’estremo difensore avversario con un destro chirurgico all’angolino sinistro del portiere. Il Catanzaro potrebbe dilagare ma spesso e volentieri in zona goal manca l’ultimo acuto per concludere a rete e chiudere una partita in goleada già nei primi quarantacinque minuti, come avveniva in tante occasioni nel campionato scorso. Due a zero dopo tredici minuti, e la partita è comunque sui binari giusti. Per tutto il primo tempo in campo c’è una sola  squadra, il Catanzaro. Il Brescia sembra lo sparring partner ideale per chiudere in bellezza il 2023. Lombardi non pervenuti, se non per un inserimento  di Bjarnason sventato da Fulignati.

Maran cambia modulo

Maran a inizio ripresa cambia il Brescia. Passa al 4-3-1-2, ma non è certo questa la mossa decisiva che regalerà alle rondinelle un pacco di Natale inaspettato, dopo quello che si era visto nel primo tempo. Il vento, che prima spirava alle spalle del Catanzaro, adesso è a favore del Brescia. Il Catanzaro entra in campo appagato. E alla prima occasione, un cross sul secondo palo di Dickmann è raccolto da Bjarnason che trafigge Fulignati da due passi. Il Var decreta il gol dopo la segnalazione di fuorigioco del collaboratore dell’arbitro. La difesa giallorossa tarda ad alzarsi. Subire il gol dopo soli tre minuti è una nota di demerito per il Catanzaro, perché dà fiducia al Brescia. I giallorossi ritornano a giocare e, intorno al decimo, potrebbero riportarsi avanti di due reti. Ambrosino e Katseris calciano a rete due volte nella stessa azione ma è bravo Andrenacci a sventare. Passano tre minuti e Bisoli, con un esterno destro chirurgico, infila alla destra di Fulignati realizzando la rete del pari.

Adesso il Brescia ci crede

La partita è cambiata. Il Brescia, che fisicamente è molto più forte del Catanzaro, lancia palloni in avanti per sfruttare la fisicità dei suoi calciatori e conclude a rete da fuori area, cercando di massimizzare l’aiuto del vento. Il Catanzaro non sta a guardare, ma pecca ancora una volta di di cinismo nei momenti decisivi. Le due occasioni capitate a Vandeputte, che potrebbe calciare in porta ma serve al centro, gridano vendetta. Cistana da due passi, su palla inattiva, sbaglia una rete che sembrava fatta. I cambi di Vivarini non sono conservativi. Entrano Situm, Brignola e Stoppa in contemporanea per Katseris, Sounas e Ambrosino. Poi sarà la volta di D’Andrea per Biasci e di Pontisso per Verna. Il Catanzaro, con le mezzepunte davanti, ha difficolta a tenere alto il baricentro e lontano il Brescia, sospinto dal vento. Cerca di farlo attraverso il possesso palla e tenta rapide ripartenze che però ormai sono sempre più difficili. Su uno dei tanti passaggi indietro, per una ripartenza dal basso, Scognamillo calcia troppo forte e Fulignati sbaglia il controllo quel tanto che basta a Bianchi per battere a rete e segnare la rete della vittoria che gela i tifosi del Ceravolo.

A Reggio per il riscatto

È una sconfitta davvero brutta perché il Catanzaro aveva ben giocato nel primo tempo. Alcuni errori individuali hanno segnato questa strenna natalizia a favore dei lombardi. Inutile girarci attorno: i giallorossi hanno l’arma del possesso palla e del bel gioco, ma continuano a soffrire le partite sporche e nervose, dove serve fisicità e soprattutto esperienza per abbassare i ritmi. Fa rabbia perdere una partita così, in modo tutto sommato immeritato, ma serve riflettere e lavorare su questi limiti perché il girone di ritorno sarà un altro campionato, perché le giornate si riducono, perché ogni squadra giocherà per fare punti, con i rispettivi obiettivi da centrare. Per fortuna non c’è tempo per pensare. Prima delle vacanze, martedì 26 dicembre alle 12:30 allo Stadio Tricolore, c’è la Reggiana di Nesta che ieri ha sbancato Bolzano. Il Catanzaro dovrà ancora rinunciare a calciatori importanti. Chi scenderà in campo dovrà riscattare questa sconfitta che brucia e ripagare quei tifosi giallorossi che, nel giorno di Santo Stefano, riempiranno il settore ospiti dello stadio emiliano. Ieri sera alle 19 il dato dei biglietti venduti era già a 1221. C’è tempo fino al 25 sera alle 19 per aumentare questo numero e per dimostrare ancora una volta un amore viscerale e incondizionato.

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Redazione

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10 Commenti

  • Buongiorno e buona vigilia a tutti, no comment sulla partita di ieri altrimenti rischio la galera,dico solo che è inconcepibile perdere una partita del genere dopo essere stati in vantaggio di due reti dopo solo 15 minuti. È da polli, è da coglioni,è da ingenui perdere così. E per giunta contro una larva di squadra.
    I troppi complimenti fanno male, ci mancano 14/15 punti x la salvezza, tutto il resto è noia, chiacchiere, e passatempo per per i giornalisti. La dimensione di questa squadra, (al netto del mercato di gennaio) è una salvezza tranquilla prima possibile.
    Non si faccia nessun altro discorso per non alterare il cervello dei nostri giocatori.
    Buon natale

    • Buongiorno Palanchito. Hai dimenticato l’aggettivo “idioti”. E non parlo per forza dei giocatori che pensano di interpretare uno spartito nel miglior modo possibile. Forse si pensa che i punti non servano al Catanzaro? Forse si pensa con la presunzione basata su una difesa che vale molto poco di potersi salvare facilmente e fare il bello ed il cattivo tempo? E beh no. No, perché questo campionato ha insegnato a più di una ripresa di non perdonare nessuno e se non usi le “piccole accortezze” perdi come uno stronzo e retrocedi. Vogliamo ostinarci con il calcio champagne anche contro un vento con raffiche ad 80 KM/H (per giunta scegliendo di giocare il secondo tempo contro vento!)? Vogliamo ostinarci a fare giocare Krajinc e Brignola ( e le alternative ce le abbiamo, non raccontiamo cazzate)? Vogliamo ostinarci a regalare le partite agli avversari ? Allora prepariamoci ad annaspare tra centro e bassa classifica nel girone di ritorno, rischiando la retrocessione quando avremmo potuto fare tutt’altro campionato. Altrimenti fuori le palle ed iniziate a giocare il calcio che serve in questa categoria. Rogna, cattiveria, lotta e soprattutto per Dio, precisione ed intelligenza.

  • Scusate, io non sono tecnico ma appena tifoso… E inkazzato come voi! Non so chi può rispondermi ma… Perché non fare come la Cremonese con il Modena? Cioè sei due a zero dopo un quarto d’ora, perché non dare il colpo di grazia? Perché non so se io ho visto un’ altra partita, ma noi abbiamo considerato finita la contesa già lì… O ho visto male??? Secondo punto, si parte sempre in quarta e ci si affloscia a fine primo tempo al massimo dopo il primo quarto d’ora della ripresa… È una mia impressione o a giocare sempre gli stessi la squadra è un tantino stanca? Terzo punto, strettamente collegato al precedente, sbaglio o almeno l’80-85 % dei nostri cambi sono inutili (nel senso che, vedi Brignola, se se ne stessero a casa sul divano sarebbe meglio per noi e per loro…) e quindi la panchina a gennaio va praticamente rifondata??? Scusate se mi sono permesso… Buon Natale a tutti!!!

    • Pinoski, tutte cose giuste quelle che hai detto. Abbiamo fatto 30 punti perché abbiamo un gioco e una continuità tecnica dell’anno scorso e sono stati fatti dalla squadra della serie C.
      Campagna acquisti fallimentare tranne qualche rara eccezione, vedi pompetti, giocatore tecnicamente valido, gli altri mezze calzette e pippe intere.
      Il reparto più indebolito, vergognosamente, è la difesa, cosa che invece doveva essere la priorità. Kranjc krastev e miranda valgono messi insieme meno di un mazzo di broccoli.
      Se a gennaio non si prendono,lo dico da una vita,due difensori con i controcoglioni,qui signori si rischia di brutto, più un attaccante che la butta dentro senza pietà

  • Pinoshi in pratica hai detto tre cose significative, primo chiudere la partita con quattro reti al primo tempo e poi vivere di rendita, secondo giocare fino al 90mo con lo stesso piglio, tre o la compagna acquisti è stata una cagata o Vivarini non sa gestire le seconde linee, pensiamo a Krastev autentico mistero, possibile che un nazionale non meriti un minuto di presenza in campo?

    • Hai ragione corner, vivarini ci ha dimostrato di essere un grande ma è un po’ come se si fissasse su alcuni giocatori… Quando iniziano le sostituzioni entrano sempre gli stessi e non fanno mai la differenza… Magari ieri in difesa un krastev ci avrebbe almeno permesso di tenere il pari… Mah!

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