CATANZARO â Un allenamento ieri pomeriggio per il Catanzaro alle prese con il «baby» Melfi nelle cui file sono stati inseriti due giovanissimi: Pentangelo, 16 anni e Grazioli, 18 e quando di giovani leve ce ne erano parecchie. Di contro, come preannunciato, l’allenatore Braglia ha composto la squadra giallorossa con alcuni titolari e, se si vuole, soltanto con i giovani Piemontese (suo il primo gol della cinquina, peraltro dopo appena 3 minuti) e Rovrena. Il tecnico giallorosso, evidentemente, ha voluto far rodare meglio alcuni giocatori, come per esempio Briano che si è confermato centrocampista dalle ottime qualità tecniche e dalla altrettanto ottima visione di gioco nel ruolo di distributore di palloni. E come Toledo che, tenuto in campo per un tempo (il primo), si è dimostrato pronto per il debutto in campionato previsto per domenica nella partita come il Benevento. Una presenza con la quale, detto per inciso, si spera di bilanciare il forzato forfait di Biancone che salterà le prossime due gare, unitamente all’altro squalificato Ferrigno. I suoi cross potrebbero favorire le puntate a rete di Corona. Ieri, intanto, il Catanzaro schierato con l’ormai solito 3-4-3 e anche se nella fase difensiva si è spesso aggiunto Morelli, esterno di sinistra. Velleitario il Melfi con il suo 4-4-2 e non già per effetto dello schema tattico quanto, come si è accennato, per l’inesperienza della maggior parte dei suoi giocatori, per cui la squadra lucana ha potuto opporre quella caparbietà che è della squadra inferiore quando si trova di fronte a un complesso di categoria superiore. Del resto il Catanzaro è stato subito in grado di rompere gli equilibri con una perentoria iniziativa di Toledo sulla destra dopo un scambio con Milone. Il cross è stato raccolto dall’altra parte dallo smarcato Piemontese che non ha avuto difficoltà ad infilare la porta avversaria. Il gol: ha messo maggiormente a proprio agio la squadra giallorossa ovviamente proiettandosi in avanti e trovando il secondo «buco» nella difesa della squadra lucana all’11. Buona l’azione anche in questa seconda occasione: cross a centro area di Morelli, in questo caso nel ruolo di centrocampista di fascia sinistra. Ha tentato il colpo di testa Biancone. La palla è arrivata sulla destra dove si è fatto trovare Zappella spedendo il pallone in porta e fuori dalla portata del portiere De Blasio. Ha fatto seguito qualche buona manovra sempre del Catanzaro, sinché al 28′ Toledo sembrava aver trovato lo spunto buono (un Toledo, detto per inciso, maggiormente votato alla conclusione della manovra e evidentemente su consiglio di Braglia) e a seguito di un paio di riusciti dribbling, ma il pallone ha quasi scheggiato la traversa. Ma la mezza punta brasiliana si è rifatta appena un minuto dopo ed a seguito di un veloce scambio con Biancone. Questa volta si è presentato solo davanti al portiere avversario battendolo con un rasoterra. Scambio di cortesia (36′) tra lo stesso Toledo e Biancone, con quest’ultimo che, però, ha mancato nella «girata» del pallone. Il quarto gol, tuttavia, non si è fatto attendere (39′) questa volta per premiare l’impegno dello stesso Biancone. Su imbeccata di Dei, Toledo, spostato a sinistra, ha restituito il pallone al compagno per la battuta conclusiva, ma fallendola ci ha pensato Biancone, segnando così il primo gol ufficiale con la maglia giallorossa. Nella ripresa Toledo e Briano giustamente lasciati negli spogliatoi per riservare le energie per domenica, così come Piemontese che potrebbe tornare utile appunto nel delicato match con il Benevento. Il Melfi è riuscito rarissimamente a impensierire il portiere Lafuenti (candidato a giocare sempre domenica da titolare), nel mentre ha tenuto il pallino un Catanzaro meno pratico della prima frazione di gioco. Tuttavia al 13′ Machado ha sfruttato bellamente da fuori area una respinta dei difensori lucani spedendo il pallone alle spalle di De Blasio. Il Catanzaro così ha ottenuto l’unica vittoria della Coppa Italia, inutile per quanto possa essere, mentre il Melfi è rimasto a quota zero.
Vito Macrina