Partita e contesto generale
Senza ospiti in curva Mammì e davanti a 9.021 spettatori, si è disputata al Nicola Ceravolo la partita di spareggio tra Catanzaro e Palermo. Il momento di cordoglio nei confronti di Papa Francesco è stato molto sentito dal pubblico: dopo il discorso dello speaker in ricordo del Pontefice e il successivo minuto di silenzio, si è iniziato a giocare.
Un sorprendente 3-4-2-1, schierato da mister Caserta, si è rivelato, alla fine, più che una novità un azzardo contro un avversario che, pur non disputando un campionato da primi in classifica, ha una rosa che rappresenta una vera e propria corazzata.
Analisi del primo tempo
Il Catanzaro ha di fatto regalato il primo tempo ai rosanero, ma la cosa strana è che, nonostante il risultato finale di 1-3, nella ripresa, giocata con un assetto più affine a quello mostrato durante il campionato, si sarebbe meritato almeno il pareggio.
Il tecnico catanzarese dovrà interrogarsi proprio su questo: ha schierato una formazione iniziale riconfermata, mantenendo i soliti tre difensori e ancora una volta accantonando Antonini, recentemente recuperato. Tuttavia, questa scelta non è certamente la causa della prestazione nel primo tempo.
La confusione in campo, che ha praticamente regalato il predominio del gioco al Palermo, è stata determinata da vari motivi. La presenza di tre esterni per le due fasce (Cassandro, Compagnon e Quagliata), il fatto che Ilie e Compagnon fossero fuori dalla manovra, e la posizione di Iemmello, isolato in avanti, non hanno certo aiutato. Se si aggiunge una condizione fisica apparsa ieri nettamente inferiore a quella dell’avversario, il primo tempo si può riassumere così: un “regalo” di Bonini ha contribuito a complicare ulteriormente le cose.
Il Catanzaro doveva sperare solo negli errori degli avversari per rendersi pericoloso.
Interventi per i secondi 45 minuti di gioco
Nel secondo tempo, Caserta ha effettuato alcune modifiche, risolvendo in parte gli errori nelle scelte iniziali, inserendo una punta o una seconda punta vera come Biasci e Pontisso, al posto di Petriccione, e piazzando Pompetti in cabina di regia. I miglioramenti sono stati immediati: oltre alla rete di Biasci, che ha accorciato le distanze, Pontisso ha sfiorato clamorosamente il pareggio. In particolare, nella seconda occasione, con un tocco maldestro, il centrocampista ha tolto la possibilità sia a Iemmello che a Biasci di calciare a rete, con Audero già battuto.
L’attenuante di un momento particolare
È innegabile che il Catanzaro non stia attraversando un buon momento, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Le scelte discutibili del primo tempo, come abbiamo analizzato, sono apparse un azzardo, soprattutto nel cambio di modulo che non si può permettere contro un avversario forte come il Palermo. In particolare, la seconda rete dei rosanero è arrivata da una ripartenza letale (palla persa da Compagnon al limite dell’area avversaria), che ha lasciato spazio a Brunori, con le due corsie laterali che, in condizioni ideali, avrebbero dovuto essere presidiate da difensori pronti a intervenire, ma che invece sono rimaste scoperte.
Note a margine
Il Catanzaro appare, ai più, scarico sia dal punto di vista fisico che psicologico. A questo punto del torneo, dove l’obiettivo principale di salvezza è ormai stato raggiunto, non si può disperdere quanto di buono è stato fatto nel corso della stagione. Non basta solo il gruppo squadra a riprendersi: serve anche il sostegno di un pubblico che deve comprendere il momento di difficoltà, che per fortuna arriva a salvezza già ottenuta. I play-off sono ancora alla portata, con dodici punti in palio per conquistarli.
Fa semplicemente sorridere l’idea che qualcuno possa aver tirato i remi in barca: nello sport, ogni attore vuole raggiungere il massimo, e non vediamo quale potrebbe essere il motivo di non arrivare fino in fondo a questa mini-fase del campionato. Il dispendio di energie fisiche sta sicuramente incidendo, ma per superare questa fase critica serve l’apporto di tutti. A coloro che fanno i critici di professione, rispondiamo che le tredici squadre che si trovano in classifica sotto i giallorossi darebbero qualsiasi cosa per trovarsi al nostro posto.
C’è ancora tempo per prendere le decisioni finali. La stagione volge al termine e, comunque vada, sarà necessario tirare una linea e ripartire. Questa responsabilità spetta alla società, che dovrà operare le scelte più opportune. È naturale che i tifosi vorrebbero sempre vincere, ma il vero sostenitore, soprattutto nei momenti difficili, sa stringersi attorno alla squadra. Per fortuna, già giovedì si torna in campo, con la possibilità concreta di riscattarsi.
Redazione 24
Il punto è che non aveva probabilmente neanche spiegato ai giocatori a cui aveva cambiato ruolo che cosa fare. Compagnon infatti era sempre a destra a calpestarsi i piedi con cassandro. Ilie troppo vicino a pompetti e iemmello. Ma come si fa?
Pur di attaccare e offendere Caserta ci si inventa le fesserie più grandi
Prendere a giustificazione la condizione fisica mi sembra molto fuori ruolo, perchè tra soste per le nazionali e gli ultimi eventi si è giocato molto poco e non credo che il Catanzaro stesse facendo la coppa dei campioni o le varie eliminatorie per la coppa Italia per essere stanco. Il problema è il manico, che non è riuscito a costruire una formazione fissa senza stravolgerla continuamente per far giocare ogni domenica giocatori diversi per non scontentarli a discapito di un amalgama necessario per costruire meccanismi e gioco, considerando che i due mercati fatti dal duo polito caserta è stato di una mediocrità indescrivibile.