CATANZARO – Il Catanzaro trionfa sotto la pioggia contro il Modena e, favorito dai risultati negativi conseguiti dalle avversarie dirette per la salvezza, può (e deve) con sempre più ottimismo e convinzione sperare ancora di fare il miracolo e di conquistare la permanenza nella cadetteria.
Semplicemente strepitosa la partita degli uomini di Giordano, che hanno strameritato di vincere al cospetto di una squadra titolare di una prova pressoché impalpabile ed ora alle prese con una situazione di classifica che non è più così rassicurante.
Subito sorpresa alla lettura delle formazioni: nellâundici iniziale non câè Ferrigno (forse preservato da Giordano in vista dellâimportante derby di sabato prossimo contro il Crotone) ma Tedoldi. Lâex centrocampista della Samb tuttavia avrà davvero pochi minuti per mettersi in mostra davanti al mister romano, poiché avvertirà durante tutto lâarco della prima frazione diverse fitte al bicipite femorale che lo costringeranno a lasciare il posto al 36â al giovane Urbano, che viene inserito sulla sinistra con De Angelis dirottato a centrocampo.
Già dai primi secondi del match le Aquile mettono le cose in chiaro, aggredendo bene le fasce e facendo andare in tilt il modenese Pivotto sulla destra, con i deliziosi scambi tra Corona, Greco e Vanin che portano i giallorossi diverse volte vicini alla rete del vantaggio. Al 5â il talentuoso centravanti ex Genoa calcia dalla destra una punizione dallâimprevedibile giro, che sorprende pure Frezzolini, ma che si stampa clamorosamente sulla traversa. Allâ11â Corona scambia bene con Vanin, serve Greco che si destreggia bene in area e trova un tiro-cross che arriva dalle parti di Tedoldi, che però fallisce sottomisura. Catanzaro allâarrembaggio alla ricerca del gol, Modena quasi rassegnato e inconcludente in avanti. à lâottimo Frezzolini (non a caso il migliore dei suoi) a sventare con un balzo felino una sventola dalla distanza di Vanin al 23â. Si vede in avanti il Modena (in quella che secondo noi è stata lâoccasione più limpida del match per i canarini) con un cross di cardini che trova al centro Lekè che di testa rischia lâautogol, mettendo a dura prova le coronarie dei tifosi giallorossi. à stata questa lâunica incertezza del colored ghanese, che ha disputato una partita da dieci in pagella, rendendo praticamente nullo (con la N maiuscola) per tutto lâarco dellâincontro nientemeno che il capocannoniere del campionato cadetto Christian Bucchi.
Proprio sul finire della prima frazione Greco riesce solo a colpire debolmente il pallone a due passi da Frezzolini, che a fatica riesce comunque a bloccare.
Nella ripresa subito cambio per gli ospiti: dentro Giampieretti, fuori capitan Campedelli per uno stiramento. Al 53â Nardini serve al centro Bucchi, ma la sua girata al volo fa solo il solletico a Belardi e a tutta la difesa giallorossa. Il Catanzaro merita ampiamente il vantaggio e lo trova al 71â: Giannone dal cerchio del centrocampo trova un lancio apparentemente sballato che alla fine finisce per ingannare la difesa gialloblù. Il pallone infatti arriva a De Angelis che crossa al centro dove Corona viene atterrato da Centurioni: senza esitazioni il signor Girardi (diamo merito questa volta al fischietto veneto e ai suoi collaboratori, autori di una prova senza sbavature) concede il penalty che âRe Giorgioâ trasforma spiazzando Frezzolini. Lâex portiere dellâInter si riscatta andando a respingere pochi minuti dopo una bella âpennellataâ di Giannone. Girandola di cambi: Giordano preserva Corona per il derby concedendogli la âstanding ovationâ del âCeravoloâ, dentro lâattesissimo Pellicori. Dallâaltra parte Pioli tenta il tutto per tutto per raddrizzare le sorti del match, inserendo il veloce Gyan Asamoah (lâanno scorso ha tenuto in apprensione fino allâultimo i tifosi giallorossi nel match del âCeravoloâ, questa volta però ha avuto vita dura contro lâinsuperabile duo Venturelli-Lekè) e lâesperto Giampaolo, attaccando a tre punte. Ma allâ81â Centurioni, già gravato di un giallo, compie un fallaccio su Greco e si becca la seconda (giusta) ammonizione che lo costringe a lasciare la sua squadra in dieci nel momento decisivo dellâincontro. I âcanariniâ accennano al forcing, ma niente di speciale. Anzi i giallorossi avrebbero anche la possibilità di chiudere definitamene i conti del match prima con Pellicori (tiro di poco a lato dopo aver agevolmente saltato un avversario) e poi con Vanin che, solo davanti a Frezzolini, si fa ipnotizzare clamorosamente dal portierone emiliano nelle vesti di âGiucas Casellaâ. Arriva così il triplice fischio finale del signor Girardi con lo straordinario pubblico giallorosso in visibilio e che assiste al girotondo di Corona e compagni.
Pier Santo Gallo