Voto di scambio e associazione di stampo mafioso. Sono questi i reati ipotizzati nella maxi inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Catanzaro nei confronti di alcuni politici catanzaresi. Un’inchiesta che vede impegnati ben tre magistrati: il procuratore della Repubblica vicario Salvatore Murone e i pm antimafia Mariacarla Sacco e Gerardo Dominijanni, e che lunedi’ ha portato il sindaco Rosario Olivo a essere ascoltato come persona informata sui fatti.
Con indagini interforze dispiegate a 360 gradi, si vuole accertare se a Catanzaro e in un’area vasta della sua provincia alcuni politici non si siano avvalsi di personaggi legati alle cosche locali per condizionare il voto attraverso l’intimidazione che deriva dal vincolo mafioso e se in alcuni casi non vi sia stato finanche passaggio di denaro in cambio di voti. Uno scenario articolato sul quale pero’ il cerchio si stringe, con indagini sempre piu’ mirate che comunque potrebbero protrarsi ancora a lungo. Tanti i tasselli del mosaico che i tre magistrati stanno ricomponendo: sanita’, imprenditoria, gestione del territorio, pubblica amministrazione. Tanti anche i diversi filoni dell’attivita’ investigativa ancora top secret che s’innesta su indagini aperte in precedenza dai pm Sacco e Dominijanni nelle aree territoriali di loro competenza, che vanno dal soveratese alla Presila. E proprio per saperne di piu’ e acquisire preziose informazioni che e’ stato sentito lungamente il primo cittadino Olivo, che peraltro la prossima settimana tornera’ in Procura per una seconda audizione. Lo stesso sindaco, in relazione al suo incontro con i magistrati della Procura distrettuale antimafia, ha affermato che l’incontro “era finalizzato a compiere un approfondito esame su una serie di problematiche che riguardano gangli vitali della vita cittadina”. È stato un confronto utile, ha aggiunto il sindaco, “sulle iniziative che l’amministrazione comunale sta conducendo nei settori di intervento piu’ importanti e delicati”.
Con indagini interforze dispiegate a 360 gradi, si vuole accertare se a Catanzaro e in un’area vasta della sua provincia alcuni politici non si siano avvalsi di personaggi legati alle cosche locali per condizionare il voto attraverso l’intimidazione che deriva dal vincolo mafioso e se in alcuni casi non vi sia stato finanche passaggio di denaro in cambio di voti. Uno scenario articolato sul quale pero’ il cerchio si stringe, con indagini sempre piu’ mirate che comunque potrebbero protrarsi ancora a lungo. Tanti i tasselli del mosaico che i tre magistrati stanno ricomponendo: sanita’, imprenditoria, gestione del territorio, pubblica amministrazione. Tanti anche i diversi filoni dell’attivita’ investigativa ancora top secret che s’innesta su indagini aperte in precedenza dai pm Sacco e Dominijanni nelle aree territoriali di loro competenza, che vanno dal soveratese alla Presila. E proprio per saperne di piu’ e acquisire preziose informazioni che e’ stato sentito lungamente il primo cittadino Olivo, che peraltro la prossima settimana tornera’ in Procura per una seconda audizione. Lo stesso sindaco, in relazione al suo incontro con i magistrati della Procura distrettuale antimafia, ha affermato che l’incontro “era finalizzato a compiere un approfondito esame su una serie di problematiche che riguardano gangli vitali della vita cittadina”. È stato un confronto utile, ha aggiunto il sindaco, “sulle iniziative che l’amministrazione comunale sta conducendo nei settori di intervento piu’ importanti e delicati”.