CATANZARO – Con il Paternò, non ci sono alternative alla vittoria. E’ un risultato obbligato per via dei calcoli per la promozione, non certo per mancanza di rispetto nei confronti della compagine dell’ex Pellegrino, pur penultima in classifica, a 3 punti sopra l’Aquila e a 10 dal terzultimo Taranto. Come al solito, quando bisogna inseguire a tutti i costi i 3 punti, si teme che l’ansia possa sopraggiungere se il risultato non si sbloccasse subito, che il periodo non felice della squadra la possa condizionare, come le pesanti assenze di Alfieri, Ascoli e Milone: Fra le non indifferente minacce, c’è anche quella della sete di punti dei siciliani, impegnati ad evitare l’ultimo posto e la retrocessione diretta. Per inseguire il risultato pieno, Piero Braglia, dopo qualche tentennamento se adottare o meno il 4-2-4, rinnoverà il suo gradito 3-4-3. E’ una decisione saggia, anche perchè la squadra ha assimilato i movimenti collaudati tutto l’anno e non è tempo questo per fare esperimenti. Nonostante il tecnico giallorosso appaia poco incline ad anticipare decisioni, è scontato che De Simone sostituirà Alfieri, Morello continuerà ad agire sul fronte d’attacco, Caterino occuperà la corsia di sinistra. All’occorrenza, sono pronti a subentrare Toledo, Luiso e Biancone. Sul fronte opposto, l’allenatore Maurizio Pellegrino, con fare cortese ma deciso, ha dichiarato per tutta la settimana la ferma intenzione di vendere cara la pelle. Non poteva essere diversamente, mentre le notizie che giungono dalle cronache e filtrano dalle cassette, confermano la buona forma del Paternò. Domenica scorsa ha perso immeritatamente con la capolista Acireale, ma nei 5 incontri precedenti, aveva vinto in casa con la Fermana (1-0), pareggiato a L’Aquila, caduto con l’onore delle armi a Crotone (2-1), impattato con il Teramo e perso di misura a Chieti (1-0). Alla quarta giornata il Paternò ha vinto fuori casa a Teramo (1-2), mentre, lontano dal suo stadio, ha complessivamente pareggiato 3 volte e perso 8. Il difensore Pascal Mendy non è riuscito a recuperare e lo sostituirà Di Dio. Pellegrino applica un 3-5-2, con Chigou e Russo ad agire come punte. All’andata finì con un pari (0-0) e fu un risultato stretto per il Catanzaro, mentre nei 2 precedenti incontri di C2 (2001-02), dopo un pari casalingo al Ceravolo (1-1), il Paternò recuperò l’iniziale svantaggio e, sospinto dal catanzarese Brutto, s’impose per 2-1 sui giallorossi di Morgia. Riappare l’arbitro Giancarlo Rubino, sotto la cui direzione il Catanzaro aveva battuto nel 2000 il Chieti (2-0). Rubino è alla sua quinta ed ultima stagione di Can ed ha complessivamente diretto 88 gare di C (37 di C1).
Fabio Blasco
