CATANZARO – Profumo di grande calcio domenica sera al “Ceravolo”. A calcare l’erba del glorioso stadio c’è nientemeno che il Livorno, formazione di serie A che nell’ultimo campionato si è piazzata in zona Intertoto e che soprattutto annovera tre le sue fila il capocannoniere dello scorso campionato Cristiano Lucarelli. In molti prevedevano una goleada da parte dei livornesi e c’erano tutti i presupposti: il Catanzaro si presentava contro una formazione di categoria superiore ancora incompleto con il centrocampista De Simone che era addirittura costretto ad arretrare al centro della difesa per marcare Lucarelli. Ma invece le Aquile hanno sfoderato una prestazione di carattere e di grande agonismo, mettendo in difficoltà la squadra del cuore del nostro Presidente della Repubblica per oltre 120’. Solo la lotteria dei calci di rigore ha impedito ai giallorossi di passare il turno ed affrontare il Cittadella. Dopo un anno in cui si sono visti giocatori ormai sulla via del tramonto che si arrendevano alla minima difficoltà, il Catanzaro che ha affrontato il Livorno ci è parsa una squadra giovane, con tanta voglia di emergere e di dimostrare tutto il suo valore, con la “vecchia guardia” profondamente trasformata rispetto allo scorso campionato: prodigioso Belardi in porta, buona la prova di Ceccarelli, Zini e De Simone (che salvo nei primi cinque minuti nei quali il capitano livornese ha letteralmente fatto girare loro la testa, hanno poi preso le misure e non gli hanno più fatto vedere la porta), rinati Miceli e Pierotti che hanno certamente “buttato il sangue” come si dice a Catanzaro, ottimi Folino, Ottonello e Calzi, e come al solito ancora grande Giorgio Corona. A stonare è stato Myrtaj, parso nettamente un passo indietro rispetto ai compagni. Ma ora largo alla festa. Martedì il Consiglio Federale definirà gli organici e stilerà i calendari di serie A e B. Il Catanzaro, salvo impreviste sorprese (lo diciamo solo perché siamo in Italia) tornerà nel campionato cadetto e, se la prestazione di domenica sera verrà confermata anche nelle partite di campionato, con ancora qualche ritocco, siamo convinti che le Aquile potranno conquistare una salvezza tranquilla. In un “Ceravolo” in cui le presenze si assestano sulle cinquemila unità, partenza a razzo per gli ospiti che nel giro di pochi minuti sfiorano il vantaggio tre volte: al 2’ Lucarelli prova una botta al volo (quelle alla Corona per intenderci) ma Belardi si rifugia in angolo. Sul corner di testa lo stesso attaccante colpisce in pieno la traversa così come pochi minuti dopo su punizione. Da qui in poi le Aquile prendono le misure e, almeno nel primo tempo, non arrivano più tiri nella porta di Belardi Al 5’ gran tiro al volo dal limite di Folino con Amelia che si supera e spedisce sul fondo. La ripresa. Al 62’ Lucarelli su punizione sfiora il palo con Belardi che sembra sulla traiettoria. Al 66’ l’ex portiere della Reggina è superlativo su un colpo di testa ravvicinato di Colucci. Al 75’ Corona, bel imbeccato dal neo entrato Sorrentino, fa fuori due avversari ma il suo tiro si perde sul fondo. Al 79’ millimetrico lancio di Calzi per Corona che dai 35 metri prova ad emulare il gol che lo juventino Ibrahimovic ha realizzato giorni addietro nell’amichevole col Benfica, ma il suo tiro, pur essendo perfetto, si stampa sulla traversa grazie anche ad un decisivo colpo di reni di Amelia. All’82’ tiro-cross dell’eterno Balleri si stampa sulla traversa. All’87’ perfetta apertura di esterno di Pierotti per Sorrentino, ma il tiro dell’ex parmense è debole e si perde nelle braccia di Amelia. Poi nei 90 minuti regolamentari non succede più nulla di rilevante. Si passa ai supplementari, ma anche qui le Aquile tengono testa con dignità ai più quotati avversari che si rendono pericolosi solo con due timide incursioni di Lucarelli e Pferzel. Sono necessari i calci di rigore. Perfetti i rigori di Corona e Calzi, bravo Amelia ad intercettare le conclusioni di Morello e Sorrentino. Il Livorno è più preciso dal dischetto e passa. Di Lucarelli il penalty decisivo.
Pier Santo Gallo