La stagione 2024-25 dell’US Catanzaro inizia in modo travagliato, a causa della controversia tra il tecnico della promozione in B, Vincenzo Vivarini, e la proprietà. Quando si giunge all’epilogo con l’addio del mister di Ari, il presidente Floriano Noto annuncia sorprendentemente l’arrivo di Fabio Caserta come suo sostituto.
La sfida di Caserta e i dubbi dell’ambiente
Non si può negare che, al momento di quell’annuncio, molti tifosi giallorossi e addetti ai lavori non siano del tutto convinti. La sua precedente esperienza, per giunta con esonero, come allenatore del Cosenza rappresenta un ostacolo significativo per molti, che sollevano dubbi anche sulla qualità del tecnico in termini di preparazione tecnica e tattica. L’unica certezza è che mister Caserta, consapevole delle sfide che lo attendono e del peso delle due annate straordinarie del Catanzaro, decide di accettare l’incarico, al di là di ogni considerazione sul possibile rapporto con la piazza.
Si parte per il ritiro valdostano e si apre il calciomercato, affidato al neo direttore sportivo, Ciro Polito, che rappresenta una grande novità nelle scelte societarie: un direttore giovane e vulcanico, molto diverso da chi è passato prima in quel ruolo, ma che ha già una certa esperienza e conosce bene, da amico fraterno, l’allenatore con cui andrà a collaborare. Alcuni pezzi importanti delle due annate precedenti lasciano la squadra e arrivano tanti nuovi calciatori per il Catanzaro targato Caserta&Polito. L’evoluzione del mercato segue una linea che rispecchia il modulo con cui il nuovo tecnico intende far giocare la squadra: il 4-2-3-1.
Un precampionato senza luci
Tra arrivi e partenze, si arriva a fine luglio, quando iniziano le amichevoli. Le prime sfide, contro i dilettanti del Vallorco e del Chisola, non offrono particolari spunti. La vera prova arriva con l’amichevole contro il Cagliari, in cui il Catanzaro perde per 2-0. I primi mugugni dei tifosi si fanno sentire il 3 agosto, giorno in cui si conclude il ritiro in Valle d’Aosta. In questa occasione, la squadra subisce una pesante sconfitta, perdendo 5-2 contro la Juventus Under 23. A questa delusione fa seguito l’esordio in Coppa Italia, in trasferta a Empoli, con il Catanzaro che subisce un pesante 4-1, anche se da una squadra di A.
Il risultato replica quanto successo in Coppa l’anno prima (sconfitta a Udine sempre per 4-1), ma viene digerito peggio dall’ambiente esterno alla squadra. La tifoseria si divide: ci sono gli attendisti, che sostengono che sia ancora troppo presto per esprimere un giudizio, e i sentenziatori, che temono sciagure in vista dell’imminente avvio del campionato e avallano questa valutazione a priori con le dichiarazioni del presidente Floriano Noto, che parla di obiettivo salvezza (cosa sminuente, secondo le velleità di alcuni, dopo i playoff conquistati nel campionato appena concluso).
Parte il campionato
La squadra ora praticamente già promossa in Serie A, il Sassuolo, è l’avversaria del Catanzaro nella prima partita ufficiale del campionato. Il giudizio sulla sfida, giocata a metà agosto, non può essere utile per esprimere valutazioni tecniche. Per portare a casa punti contro i neroverdi servono solo due ingredienti: grinta e cuore, oltre a un pizzico di fortuna (come dimostra il rigore sbagliato da Laurienté sul finale). Il Catanzaro riesce a mettere in campo questi elementi e conquista un punto, iniziando così il torneo con il piede giusto.
Le due partite successive, in casa contro la Juve Stabia e in trasferta a Cesena, sollevano diverse discussioni. Il pareggio interno con la Juve Stabia e la sconfitta a Cesena iniziano a far crescere il livello del dibattito. Chi frequenta abitualmente il Centro Sportivo del Poligiovino in quel periodo nota confronti serrati tra il tecnico e i calciatori della vecchia guardia, sia durante, sia al termine degli allenamenti. Anche se non è possibile comprendere chiaramente le discussioni, si ritiene che il tema centrale sia quello di trovare la giusta intesa per far “funzionare” il Catanzaro.
La prima vittoria in campionato arriva contro la Carrarese, ma anche in questo caso si aprono discussioni. Con l’adozione del modulo 3-5-2, finalmente si raccolgono i primi frutti. Si parlerà ancora molto di moduli e schemi, ma a nostro avviso, queste scelte spesso si riducono a numeri; infatti, sia nelle partite negative, sia in quelle positive, i sistemi di gioco cambiano in base alle situazioni di campo e all’attitudine dei giocatori a disposizione.
Redazione 24
Grafica Alfredo Cristiano per uscatanzaro.net