Adesso sì, la caccia al Bari è aperta. Dopo un’altra prestazione da incorniciare, dopo un’altra vittoria, la sesta consecutiva, dopo la sconfitta casalinga della capolista contro il Campobasso, il Catanzaro ha la possibilità e il dovere di guardare in alto.
Una sfida ostica
Per la 28° giornata di campionato il Catanzaro scende in campo all’Erasmo Iacovone di Taranto per affrontare l’ennesima sfida ravvicinata di un calendario pazzo. Il Taranto di Laterza sta disputando un buon campionato. Undicesimo in classifica con la Juve Stabia, a meno due dai playoff, è ancora imbattuto in casa. Ha il piccolo vantaggio di aver giocato solo un tempo nel turno infrasettimanale di martedì scorso a Vibo, sospeso per la nebbia calata sul “Razza”. Vivarini deve rinunciare a Scognamillo per squalifica e lo rimpiazza con De Santis. Per il resto il 3-4-1-2 è quello con i soliti uomini che stanno andando in campo in queste ultime partite. Nelle fila tarantine gli ex sono il difensore Riccardi e l’attaccante Giovinco, oltre a Falcone infortunato. Il Taranto si schiera con il 4-3-3. Il terreno di gioco non è in perfette condizioni.
Primo tempo autoritario
Il Catanzaro, all’inizio, sembra cercare la giusta confidenza con il manto erboso per palesare la migliore qualità tecnica dei suoi calciatori. Dopo i primi minuti di studio, subito un’occasione su azione d’angolo: Chiorra deve fare un miracolo per salvare sul colpo di testa ravvicinato di Verna. Da quel momento in poi il Catanzaro è assoluto padrone del campo. La personalità è lampante, i giallorossi comandano la partita. Il pressing è alto, le due fasi (di possesso e di non possesso) nei primi 45 minuti raggiungono quasi la perfezione. Il Taranto solo una volta si affaccia dalle parti di Branduani, che esce da “libero”, rinvia in fallo laterale e ferma Manneh lanciato in contropiede.
Catanzaro sprecone
Il Catanzaro, invece, potrebbe chiudere il primo tempo con un corposo vantaggio ma non è fortunato nelle occasioni create. Belle azioni, figlie di un gioco armonioso. Bayeye ci prova con un tiro da fuori deviato da un difensore. Una intelligente incursione di Cinelli trova con un tiro cross Biasci che da due passi non riesce a ribattere in rete. Un minuto dopo ancora Biasci, su una micidiale ripartenza, calcia da dentro l’area un tiro a giro non troppo angolato che Chiorra ribatte. Le uniche note stonate di un primo tempo sontuoso sono le due “solite” ammonizioni comminate ai difensori giallorossi. Questa volta toccano a Fazio e De Santis.
Fazio decisivo
La ripresa vede in campo gli stessi schieramenti iniziali. Il Taranto cerca d’iniziare diversamente ma è solo un’illusione. La ripartenza del solito Manneh è stoppata sul più bello da De Santis. Il Catanzaro riprende in mano la partita e dopo quasi un’ora di gioco passa con Fazio. La rete arriva da uno schema su palla inattiva calciata da Vandeputte che sigla il suo ennesimo assist stagionale. Il belga libera davanti a Chiorra Fazio che di testa, con un colpo liftato, scavalca il portiere per il meritato vantaggio. Schemi, non solo quelli da calcio piazzato, che sublimano in partita tutto il lavoro che Vivarini svolge in settimana durante gli allenamenti e che spesso rivediamo in tanti momenti della partita grazie all’applicazione dei suoi ragazzi.
Stringere i denti
Mentre i tifosi giallorossi esultano nel loro settore, il Taranto prova subito a reagire. Il quasi inoperoso Branduani si dimostra reattivo e si fa trovare pronto sulla conclusione centrale di Mastropietro. La solita girandola di sostituzioni non cambia la partita Entrano Carlini per Sounas, Bjarkason per Bayeye e Cianci per Vazquez. Il Catanzaro potrebbe chiudere la gara con un colpo di testa di Carlini su azione d’angolo e con Cianci che tenta di servire Vazquez ma il suo assist è tamponato da un difensore avversario sul più bello. Il Taranto ci prova con il neo entrato Barone ma Branduani risponde ancora presente e respinge facilmente l’insidiosa conclusione sul primo palo. I minuti finali trascorrono senza particolari patemi. Vivarini decide che è il momento di mettere i tre punti in cassaforte. A rinforzare gli argini difensivi entrano negli ultimi minuti Gatti e Welbeck per Vandeputte e Vazquez. Non accadrà più nulla.
Festa continua
La festa sugli spalti e fuori può iniziare. I tifosi giallorossi esultano mentre squadra, società e proprietà sfilano a fine partita sotto il settore ospiti. La famiglia Noto, prima di abbandonare lo Iacovone, si concede agli applausi di un popolo in una saldatura tifoseria/società che fino a due mesi fa sembrava utopica. Ma la festa continua dopo la partita, mentre i sostenitori giallorossi tornano senza problemi da Taranto. Alla sesta vittoria consecutiva delle Aquile, si aggiunge l’incredibile vittoria del Campobasso che passa 3-2 a Bari con una tripletta di Liguori. Il Catanzaro torna a meno quattro dai pugliesi, lì dov’era esattamente alla 12ª giornata, prima dello scontro diretto del “San Nicola”. Mancano solo tre partite al match di ritorno, ma oggi c’è la consapevolezza di aver fatto un piccolo salto di qualità rispetto all’andata. Vivarini ha trovato la quadratura magica, la campagna acquisti ha regalato alcuni pezzi pregiati (Sounas e Biasci su tutti), mentre Catanzaro aspetta ancora Iemmello e il rientro di Rolando. Per sperare bisogna restare attaccati. E per restare attaccati è necessario vincere. Dopodomani alle 21, al “Viviani” di Potenza, il Catanzaro è chiamato a un’altra impresa.
Grazie alla famiglia Noto
Troppe delusioni negli ultimi anni. Resiamo calmi e speriamo bene.
Restiamo
Piano piano …un passettino alla volta💪💛❤️
FoHra gabbu!!!