CATANZARO: GENCHI, CON ‘WHY NOT’ ABBIAMO TOCCATO FILI DELL’ALTA TENSIONE

 (Adnkronos) – ”I fatti stanno dimostrando che e’ stata una vera e propria congiura. Attendo sulla riva del fiume che passi il cadavere del mio nemico, l’unica cosa che temo e’ di essere inondato dalla piena del fiume visto quanti erano i miei nemici”. Cosi’ il super consulente Gioacchino Genchi risponde alle accuse rivoltegli nel corso del suo lavoro al fianco dell’ex pm Luigi De Magistris e altri magistrati con cui ha condotto inchieste scomode.

”Io ho sempre lavorato al servizio dello Stato, mi onoro di aver lavorato con i migliori poliziotti, carabinieri e magistrati. Purtroppo con alcuni di loro ho dovuto interrompere la collaborazione perche’ sono stati uccisi dalla mafia. A me hanno tentato di eliminarmi in altro modo ma a quanto pare hanno toccato duro”.

A margine di un convegno organizzato sulla legalita’ dai giovani Idv a Csi’osenza, dell’inchiesta Why not di Catanzaro dice: ”Abbiamo toccato i fili dell’alta tensione perche’ ci siamo occupati di commistioni tra criminalita’, politica e apparati deviati dello Stato. La Calabria -ha detto Genchi- non ha l’immunizzazione della Sicilia che ha pagato con un prezzo altissimo in termini di lutti e di sofferenze allo Stato, ma che grazie a quei morti ha eretto una barriera tra chi sta da quella parte e chi sta da questa. In Calabria ancora questa barriera non c’e’ perche’ chi sta dall’altra parte spesso sta anche da questa”.

Autore

Salvatore Ferragina

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