Torna domani una grande classica degli anni bui. Catanzaro-Frosinone è sempre stata una partita povera, una partita da C2, una partita che ci ricorda quei lunghi e innumerevoli campionati di quarta serie, iniziati con roboanti e promesse e conclusi con miseri piazzamenti di centro-classifica. O peggio di play-off persi già prima di giocare. Catanzaro-Frosinone attraversa quasi interamente gli anni peggiori del calcio catanzarese. Quegli anni che hanno cercato di cancellare la storia, di annebbiare l’epopea giallorossi dei tre decenni precedenti. Quegli anni di cui è impossibile ricordare a memoria l’undici titolare perché i giocatori andavano e venivano come turisti nella hall di un albergo. Quando si pensa scherzosamente ai “bidoni” transitati dal “Ceravolo”, gli anni ’90 e la loro appendice d’inizio nuovo secolo sono quelli che contribuiscono maggiormente alla discussione. Del resto, basta leggere il tabellino dei marcatori per capire.
Il bilancio dei precedenti è chiaramente favorevole al Catanzaro: 5 vittorie giallorosse e 2 soli pareggi per 0-0 in 7 precedenti al “Ceravolo”, in cui il Frosinone ha realizzato solo 3 gol. La storia di Catanzaro-Frosinone ha inizio nell’ultima stagione della presidenza Albano. Le due squadre navigano a metà classifica e si sfidano a tre giornate dalla fine in una classica partita di fine campionato. Vince il Catanzaro 3-1 nel 1995 grazie a Galeano, Gardini e a un autogol. Lo scontro va in scena per altri quattro anni. Nel 1996, alla prima di ritorno, i giallorossi si impongono con un gol di Brutto. Quel giorno inizia la cavalcata trionfale del Frosinone che occupa il primo posto in classifica per tutto il girone di ritorno e si presenta all’ultima giornata con due punti di vantaggio sull’Avezzano. Ma la sconfitta 1-0 a Benevento regala la C1 agli abruzzesi. I ciociari si sciolgono e vengono distrutti in semifinale play-off dall’Albanova. Il Catanzaro chiude il campionato a metà classifica.
Nel 1996-97, terzo incrocio e terzo successo giallorosso. Finisce 2-1 all’ultima di andata con Lavezzini in panchina. Succede tutto nell’ultima mezzora: Campilongo porta in vantaggio il Frosinone, Campo con una doppietta ribalta il risultato regalando tre punti al Catanzaro a un minuto dalla fine. I giallorossi perderanno la semifinale play-off col Benevento, i giallo-blu usciranno vittoriosi dal play-out contro la Casertana. Stesso esito nella stagione successiva per i frusinati, con Ripari in panchina. Stavolta la salvezza arriva nel doppio scontro con l’Albanova, mentre il Catanzaro di Specchia e Vuolo arriverà sesto mancando i play-off. Lo scontro diretto pre-natalizio finisce 0-0, così come l’anno seguente, con Morrone in panchina. La stagione 1998-99 finisce con una doppia delusione per le due squadre. Ancora il Benevento ferma il Catanzaro in semifinale play-off, mentre al terzo play-out di fila il Frosinone saluta i professionisti battuto dal Tricase.
Le due squadre si ritrovano sempre in C2 nella stagione 2001-02 e chiudono a ridosso dei play-off. Bitetto è stato già esonerato quando il Catanzaro sfida il Frosinone in un posticipo di febbbraio. In panchina c’è il “profeta” Morgia. I giallorossi vincono 2-1 rimontando il gol di Nicoletti, grazie a Terrevoli e al gol in apertura di ripresa di Barbera. Nel campionato seguente, quello che porterà i giallorossi alla disfatta con l’Acireale, l’ultimo incrocio. È il 2 marzo 2003 e i giallorossi inseguono il sogno promozione battendo sotto la pioggia il Frosinone di Pagliari con un gol di Nunzio Falco al 36′. Quel giorno al “Ceravolo” torna un ex sempre rimpianto per la sua correttezza: Sergio Di Corcia.
Ivan Pugliese
@naracauliz