CATANZARO â Finalmente è C1. La decisione è maturata dopo le conclusioni dellâarbitrato sullâammissione del Cosenza, con cui una perfida sorte aveva creato un derby a distanza. Ma il Catanzaro ha subito preferito non proporsi in contrapposizione alla società silana, auspicandone, semmai, un eventuale ripescaggio in serie B. La notizia sâè diffusa in un baleno e subito è esplosa la gioia dei tifosi che, dopo tanta paziente attesa, hanno improvvisato cortei di festa e caroselli di macchine, prima allo stadio e sotto la sede sociale, poi sulle strade della città e della costa. Sono spuntate dappertutto ed improvvisamente sciarpe e bandiere che, evidentemente, erano tenute a portata di mano. Legittima, per passione e sacrifici compiuti, la grande soddisfazione del massimo dirigente giallorosso dottor Claudio Parente: âLa nostra promozione non è frutto di un regalo della sorte, ma dei meriti sportivi conquistati con la disputa della finale playoff, nonché di quelli gestionali, per aver messo a posto in 5 mesi la società e presentato bilanci ineccepibili. Noi rispettiamo le regole gestionali, al contrario di altri che risparmiano sui versamenti di legge per acquistare giocatori che, poi, sul campo creano la differenza a svantaggio di chi si comporta correttamente.â Sul trattamento usato dal palazzo nei confronti del Catanzaro, Parente ha così continuato: âSe unâinversione câè stata, è perché lâabbiamo meritata, dando a questa società lustro e credibilità . Il nuovo Catanzaro è una società seria ed aperta a chi intende offrire il proprio contributo. Attendiamo più che mai una solidale e sinergica collaborazione dei tifosi e degli operatori. Dedico la promozione, innanzitutto a quei 1.500 abbonati che hanno sottoscritto il tagliando quandâeravamo in C2, a chi câè stato vicino nel momento della sconfitta, a chi, infine, ha creduto nel nostro progetto.â Infine, la sua speranza: âMi auguro di rivedere domenica con il Benevento, la stessa gente della finale playoff. Non mi chiedete, però, di rinforzi. Concedetemi 24 ore di gioia.â Il suo vice Poggi è come se questa conclusione lâavesse sempre saputa: âMai ho smesso di crederci, perché continuo ancora a pensare che, prima o poi, la giustizia ripaga i meriti. Ci credevo a tal punto che, prima della finale con lâAcireale, avevo detto ai ragazzi di darsi da fare perché, altrimenti, avrebbero perso il premio promozione per una C1 che il Catanzaro avrebbe egualmente ottenuto.â Fra i più commossi, è il dirigente generale Gianni Improta: âEâ un risultato che premia una grande società ed una stupenda tifoseria. Finalmente, possiamo dare sfogo alla nostra gioia, festeggiare per qualche ora a tutto volume dopo tante amarezze e, poi, rituffarci nel lavoro.â Chiaramente soddisfatto lâallenatore Piero Braglia, che si ritrova in C1, senza averla conquistata sul campo: âEâ logico che sia contento. Se lo ero per la C2, figurarsi per la categoria superiore! Se ho comunque accettato Catanzaro è perché apprezzo questa piazza e gioisco anche per la società e per i tifosi che, in questi ultimi 12 anni, hanno patito tante amarezze.â In clima di festa, appare prematuro parlare della competitività della squadra, ma Braglia non si tira mai indietro: âOra che è arrivato Dei, mi manca un ritocco in mezzo al campo, anche perché ho deciso di far giocare Ascoli in difesa. Poi, saremo competitivi e sarà solo una questione dâassemblaggio. Se, poi, la società volesse compiere un ulteriore sforzo, non potrò che essere ancora soddisfatto.â Infine, la voce del Comune, attraverso lâappassionato assessore allo sport Sgromo: âLâAmministrazione comunale gioisce insieme a questa meravigliosa società ed alla città intera.Questa promozione non può che portare ulteriore lustro al capoluogo di regione.â
Fabio Blasco