Rassegna stampa

Catanzaro, c’è unità di intenti

Gli ottimi risultati ottenuti dalla squadra sono la combinazione di una serie importante di sinergie

da Il Giornale di Calabria

CATANZARO. Giorni di relax per il Catanzaro che sta approfittando della pausa che il campionato osserva domenica prossima per cercare di ricaricare le pile in vista di una ripresa, fra due domeniche, che vedrà i giallorossi impegnati sul difficile terreno dell’Acireale attualmente seconda forza del campionato. Un riposo meritato in considerazione del fatto che il comportamento di Corona e compagni in questo primo scorcio di campionato, già tredici le gare disputate, è stato più che esaltante. Il ripescaggio in C1 prima e i risultati che non hanno tardato ad arrivare, risultati frutto soprattutto della compattezza del gruppo e del gioco espresso in campo, hanno infatti consentito alle Aquile di porsi tra le protagoniste, almeno per ora, di un torneo assolutamente livellato nel quale certamente questo Catanzaro potrà dire la sua fino alla fine. Il merito, naturalmente, non può che essere della società che già dopo la cocente sconfitta subita nella finale di ritorno dei play-off dello scorso anno al Ceravolo contro, proprio, l’Acireale, si è rimboccata le maniche per costruire subito una squadra in grado di vincere in C2, ma che per fortuna sta dando buoni frutti anche nella categoria superiore. Ma non solo la società. Non va dimenticato, a questo proposito, il lavoro certosino ed importantissimo che sta compiendo Piero Braglia, tecnico che ha lasciato il Chieti per approdare nella città dei tre colli dove già era stato protagonista da calciatore. Ed è infatti merito di Braglia se oggi il Catanzaro ha una identità di gioco ben precisa, è merito sempre di Braglia se questa squadra può vantare un carattere ed una tenacia invidibilissimi, è merito di Braglia, infine, se questo gruppo riesce ad affrontare qualunque avversario con la consapevolezza e la convinzione dei propri mezzi. Il tutto, naturalmente, agevolato dall’entusiasmo e dalla maturità di un pubblico che dopo tanti anni trascorsi al buio della C2, adesso sa di non doversi aspettare tutto e subito, ma che invece sa che deve sapere stare accanto alla squadra sempre, nella buona e nella cattiva sorte perché solo così, lontano da polemiche e da congetture, si possono raggiungere traguardi importanti ed a volte impensati. Infine, ma non per ultimi, i calciatori. Uomini prima ancora che atleti, che hanno saputo creare quella giusta amalgama e quel giusto equilibrio che consente loro di accettare sempre le scelte del tecnico, ma anche il giudizio inappellabile del campo quando questo è avverso. Più che meritato, dunque, questo riposo in attesa di continuare questa bella ed affascinante avventura in serie C1.

A.N.

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Redazione

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