CATANZARO  Il Catanzaro torna a sudare sul prato zuppo d’acqua del “Nicola Ceravolo”. Dalle dieci di stamattina, il gruppo è nuovamente a disposizione di Piero Braglia dopo tre giorni d’assoluto riposo. La seduta odierna è doppia, dopo il pranzo si riprende. Preso atto del maltempo che ha quasi messo in ginocchio la città , il Catanzaro potrebbe anche trasferirsi nel centro sportivo di Calabricata, a due passi da Sellia, se all’ultimo momento Braglia decidesse di non appesantire ulteriormente un campo già messo male.
La sosta stagionale fa slittare il campionato al 7 dicembre, e l’impegno è molto più di un match d’alta classifica. Acireale ricorda l’ultima avventura play-off, la peggiore se non fosse piombato quel ripescaggio sulla testa di una tifoseria ancora incredula. Ma soprattutto, in questa fase, la formazione che gira attorno all’ex Gianni Delle Vedove sembra quella più in palla. Micidiale e cinica fuori casa, ostica davanti al proprio pubblico. L’Acireale ha sorpassato i giallorossi e punta a consolidare il vantaggio in classifica, per tornare a sognare una categoria attraversata quasi come una meteora, qualche anno fa. Sperando che la Viterbese non passi a Crotone. Stessa speranza che con la giusta discrezione si nutre dalle parti del “Nicola Ceravolo”. Il carattere dei granata è rimasto lo stesso dello scorso torneo, quello dei giallorossi è rivitalizzato dal ritorno nella terza serie.
Sarà dura, non c’è dubbio, ma si può osare. In fondo il Catanzaro non perde da otto giornate, e nelle ultime due ha ottenuto pareggi da mordersi le mani, tra pali e traverse e rigori non visti. Un po’ come dire che in Sicilia si va col dovuto rispetto, ma il mirino è centrato lo stesso. Sui tre punti.
FERMENTO ANTICIPATO. Mancano dieci giorni alla trasferta siciliana, ma sui colli catanzaresi c’è già chi si mobilita. Acireale trasmette ricordi che bruciano ancora, specie per quei mille supporter che l’otto giugno 2003 stavano lì. Immagini che molti vorrebbero addolcire (e magari sostituire) con una vittoria corsara targata C1, anche se quella gara non decise nulla e il brutto sarebbe arrivato una settimana dopo, pietrificando 20 mila persone. Ecco perché sono almeno una decina gli autobus previsti alla partenza, tra quelli che gli Ultras si preparano ad allestire in stretta collaborazione con i gruppi organizzati di ogni quartiere, e quelli riempiti da altri club. Nel frattempo, la società di via Lombardi ha richiesto ufficialmente 800 tagliandi. I biglietti arriveranno in sede non più tardi di martedì prossimo.
MORZELLO E VINO. Dato che c’è fermento, e che il fermento spesso genera tensione, sfogare il tutto in sane mangiate non guasta mai. Dopo il ripescaggio, per i vicoli di Catanzaro è un continuo rifiorire di “morzellate”, abitudine tramandata dai tempi della serie A che oggi riconquista spazio e giusto valore. Tavolate e tavolate si allungano da Gagliano a Sala, da Sant’Elia al Corvo fino a Lido, imbandite fino a non poterne più col tipico piatto locale e innaffiate di vino rosso, meglio se fatto in cantina. Tanto per citarne una, quella di giovedì sera del club “Caputosta”, a Gagliano, è diventata un appuntamento istituzionale. Capita pure di beccare qualche dirigente, un paio di calciatori, o rappresentanze Uc. Ci si abboffa su invito, ma se vi trovate a passare da lì un buon “morzello” non ve lo nega nessuno.
Ivan Montesano