CATANZARO- Un rigore a tempo scaduto di Mario Alfieri consente al Catanzaro di riagguantare lâArezzo sullâ 1-1 e di evitare lâennesima brutta figura. I giallorossi, non sono riusciti a fermare i fortissimi attaccanti dellâArezzo, che hanno letteralmente âbucatoâ quando hanno voluto la fragile difesa dei padroni di casa e solo per propri demeriti e per la sfortuna non sono riusciti a finalizzare le grosse occasioni capitate sui loro piedi.
Il Catanzaro, dal canto suo, ha palesato come al solito le enormi carenze del reparto arretrato, e la mancanza di un uomo capace di prendere in mano la squadra quando è assente Carbone. Inoltre alle Aquile manca un vero e proprio regista come De Zerbi, che con la sua fantasia ha fatto impazzire i difensori giallorossi che in diverse circostanze lo hanno dovuto fermare con le cattive maniere. Briano e De Simone, infatti, nonostante il loro egregio lavoro nella propria metà campo, sono dei centrocampisti di rottura e quindi dai loro piedi arrivano agli attaccanti i soliti imprecisi lanci lunghi, sempre preda dei difensori avversari. Non è certo lâAlfieri visto contro lâArezzo il giocatore in grado di ricoprire quel ruolo (il buon Mario ha si realizzato con estrema freddezza il penalty dellâ1-1 ma è parso fuori condizione e soprattutto a disagio in un campo allentato per la pioggia caduta nei giorni scorsi).
Da salvare sicuramente le prestazioni tutto cuore e muscoli di Arcadio, instancabile sulla corsia sinistra e di Cammarata che, oltre ad essersi procurato il rigore dellâ1-1, ha retto da solo il reparto avanzato prima e dopo lâuscita dal campo di Corona.
Il primo tempo è interpretato dalle due squadre come una fase di studio e le occasioni da gol scarseggiano. Al 16â Passiglia ci prova dal limite dellâarea di rigore, ma la sua conclusione si spegne sui tabelloni pubblicitari. Al 19â Corona da posizione defilata e Pagotto blocca con sicurezza. Al 28â Caterino scivola e innesca Gentile che serve al centro Spinesi, che con una girata di testa conclude alto. Al 30â Leon debole su punizione.
La ripresa è più emozionante e ricca di azioni. Al 46â Briano tenta la girata da fuori, ma il suo tiro è da dimenticare. Al 49â câè lâoccasione più ghiotta della giornata per il Catanzaro: Cammarata porta a spasso sulla fascia Bacis e Teodorani e serve al centro Corona che a porta sguarnita spedisce incredibilmente il pallone nella curva Est. Da qui in poi lâArezzo è assoluto padrone del campo: al 56â De Zerbi fugge a Bonomi e calcia a botta sicura, ma Manitta devia miracolosamente in corner. Al 59â Pasqual ruba il tempo a Leon in area giallorossa e passa al centro dove il solissimo Spinesi a porta vuota âciccaâ il pallone e manda a lato. Subito dopo Vicari rileva Leon, che esce tra i fischi dei tifosi catanzaresi. Ma il cambio non scuote il Catanzaro che è sempre più in balia degli avversari. Al 51â De Zerbi trova scoperta la difesa giallorossa e con un millimetrico lancio imbecca Spinesi che a tu per tu con Manitta calcia a botta sicura, ma il pallone sbatte sul palo e ritorna in campo nelle sicure braccia del portiere ex Napoli. Poi lâArezzo cala, ma mantiene ugualmente il pallino e del gioco e nel finale colpisce: allâ86â il lancio dalla tre quarti aretina pesca in area Abbruscato, Dal Canto immobile consente al bomber amaranto di controllare la palla e di servire Spinesi che tutto solo (dovâera Bonomi?) batte lâincolpevole Manitta. La reazione dei giallorossi sta solo in un tiraccio di De Simone che si perde a lato. E quando tutti si preparano alla seconda sconfitta casalinga stagionale arriva al 95â il pari dei padroni di casa: contatto in area tra Cammarata e Bacis con lâex Cagliari che cade in area. Rigore (forse concesso troppo generosamente da Pantana) che Alfieri trasforma con freddezza. Dopo la realizzazione del numero 30 giallorosso lâarbitro manda tutti negli spogliatoi e i giocatori di Cagni vanno a riscuotere lâapplauso sotto la curva. Ma si sentono più fischi che applausi.
Pier Santo Gallo