Un secondo posto ed una semifinale play-off firmano una stagione di alto livello disputata dai giallorossi, ma con un forte nota di amaro per la mancata promozione. Di seguito i voti sulla stagione delle Aquile:
PORTIERI
BRANDUANI: 31 partite disputate, solo 19 reti incassate e ben 17 clean sheet, un bottino di tutto rispetto per l’estremo difensore giallorosso. La sua è una stagione di buon livello, sicuro nelle uscite e reattivo tra i pali, si esalta nella gara play-off casalinga contro il Monopoli in cui è il vero e proprio protagonista del match. Pochi gli errori nel corso dell’anno, unica pecca: non brilla con i piedi in impostazione. VOTO 7
NOCCHI: Portiere titolare della Coppa Italia, nella quale disputa prestazione più che positive subendo solo 2 gol in 5 partite. Si ritrova titolare nella fase clou del campionato, giocando la famosa Catanzaro-Bari nella quale ha ben poche responsabilità sui due gol dei galletti. Nel complesso un sostituto affidabile. VOTO 6,25
ROMAGNOLI: SENZA VOTO
DIFENSORI
MARTINELLI: Il capitano disputa la sua miglior stagione in giallorosso. Un solo errore gli costa l’autogol in Catanzaro-Vibonese, per il resto della stagione è un assoluto leader. Sfrutta a pieno la sua tecnica in impostazione con i suoi consueti lanci in profondità, raramente compie giocate banali. Difensivamente è molto più attento rispetto alle precedenti stagioni, anche se resta qualche leziosità di troppo nella costruzione dal basso. VOTO 7,5
FAZIO: Dà seguito alla precedente grandissima stagione disputandone un’altra di alto livello. È letteralmente un mastino, il suo pressing asfissiante non consente a tutti gli attaccanti del Girone C di respirare o compiere una giocata senza avere il suo fiato sul collo. Devastante in marcatura, le sue scelte di tempo in anticipo sono quasi sempre azzeccate. Un unico, enorme, errore al San Nicola di Bari che difficilmente dimenticherà visto il peso specifico di quella gara. VOTO 7,25
SCOGNAMILLO: Il migliore del trio difensivo. È un muro insuperabile per tutta la stagione regolamentare, compresi i play-off. Sempre solido e attento in fase difensiva, non disdegna qualche discesa palla al piede sulla destra realizzando anche 2 gol ed 1 assist. Sicuramente le 13 ammonizioni in 32 partite non giocano a suo favore, ma fanno parte del suo gioco aggressivo che lo rende un grande difensore, estremamente affidabile in questa categoria. VOTO 7,75
DE SANTIS: L’ex capitano del Matelica si presenta al pubblico giallorosso con una buona stagione da quarta scelta nella gerarchia della difesa. Spesso preciso e puntuale nelle scelte difensive, va in affanno nelle prime uscite, ma con il tempo si adatta discretamente agli schemi della squadra. Un buon sostituto anche in vista della prossima stagione. VOTO 6,5
GATTI: Esattamente come De Santis, non gode della titolarità viste le grandissime prestazioni dei tre intoccabili, ma si fa sempre trovare pronto quando chiamato in causa. La sua preferenza per il piede sinistro lo rende diverso dagli altri difensori della rosa, non a caso viene sempre schierato come terzo a sinistra. Tolta qualche indecisione nella gestione del pallone, la sua resta una stagione più che sufficiente, realizzando soprattutto un’ottima prestazione nei play-off contro il Monopoli. VOTO 6,5
- Ceduti a Gennaio:
MONTERISI: Difficile imporsi a 19 anni con quel trio indissolubile davanti. Realizza delle prestazioni più che positive in Coppa Italia, trovando anche il gol vittoria contro il Catania. Poche chance per il ragazzo scuola Lecce che termina la stagione nella Fidelis Andria. VOTO 6
CENTROCAMPISTI
VERNA: Il suo è un lavoro oscuro, lontano dai riflettori. Rispetto alla scorsa stagione lo si vede meno protagonista con i suoi inserimenti che lo avevano spesso reso pericoloso, preferendo un gioco di rottura. Il suo ruolo è fondamentale per mantenere l’equilibrio del centrocampo, correndo e sacrificandosi per i compagni in ogni zona del campo. Talvolta pecca di imprecisione nella gestione oltre che nella trasmissione del pallone, ma compensa sotto altri punti di vista. VOTO 7
CINELLI – La sua è una stagione nata male e recuperata in extremis. Arrivato a Catanzaro dalla Serie B con l’arduo compito di sostituire Ciccio Corapi, gli vengono consegnate le chiavi del centrocampo, ma sin da subito non trova il feeling con la squadra, e soprattutto con l’ex tecnico Antonio Calabro, vivendo un periodo di totale smarrimento da Settembre a Gennaio, fatto di problemi fisici, panchine, e partite di totale anonimato. Giunto Vivarini in panchina, il neo-allenatore riesce a recuperare il centrocampista romano, ritrovando pian piano la titolarità ed inanellando diverse prestazioni positive, una su tutte la grande gara contro l’Avellino in casa. Chiude in crescendo con la sua miglior prestazione individuale nella semifinale di ritorno a Padova, della quale è stato il migliore in campo. VOTO 6,25
WELBECK – Arrivato dal Catania dopo diverse stagioni di buon livello, inizia il campionato col botto. È l’uomo-ovunque dei primi mesi giallorossi, probabilmente il giocatore preferito da Mister Calabro che non a caso fa di lui il perno del centrocampo del Catanzaro. Cresce con il passare delle gare, notevoli le sue prestazioni nel girone d’andata contro Taranto e Bari, chiudendo i primi 4 mesi di campionato come uno dei migliori della squadra. Esonerato Calabro, le sue caratteristiche tecniche non si sposano al meglio con la volontà di gioco di Vivarini, perdendo ben presto la titolarità e diventando una pedina da far subentrare nelle fasi finali dei match più complicati per sfruttare le sue doti in interdizione. Da Febbraio in poi viene totalmente scalvato da un ritrovato Cinelli, vivendo un finale di stagione difficile. Un vero peccato visto il suo rendimento nella fase iniziale del campionato. VOTO 6,5
BAYEYE – La vera sorpresa del Catanzaro. Il ragazzino classe 2000 giunto da Parigi ha classe da vendere, ed è stupenda la sua storia. Arriva a Catanzaro a parametro zero, non trova spazio e viene spedito in prestito a Carpi, per poi tornare a far parte della rosa giallorossa. Il suo inizio di stagione è anonimo, non viene persino convocato per le prime 10 partite di campionato. L’infortunio di Rolando gli apre un’enorme chance, che sfrutta al meglio. Scende in campo con umiltà ma con personalità da vendere. Da Novembre in poi la fascia destra è sua e così resta fino alla fine della stagione, realizzando 7 assist tra Campionato e Coppa Italia. Migliora gara dopo gara, facendosi notare soprattutto in fase offensiva nella quale scatena tutta la sua corsa e velocità. C’è da lavorare nella gestione di alcune situazioni difensive, ma Brian Bayeye è l’ennesima prova che bisogna credere nei giovani, rappresentando un vero e proprio punto di partenza per la prossima stagione. VOTO 7
VANDEPUTTE – È l’MVP assoluto della stagione. 7 gol e 17 assist realizzati, numeri da capogiro per un centrocampista reinventatosi esterno sinistro in un centrocampo a 5. A tratti risulta imprendibile, l’unico in grado di puntare l’avversario e scartarlo con una facilità disarmante, dai suoi piedi nascono gran parte dei cross/passaggi decisivi della stagione. Giocatore completo, il belga è pericoloso sia dentro l’area che da fuori, inventando stupendi traccianti dalla distanza. Dalla trequarti in poi è devastante, ma sono inspiegabili alcuni blackout che ha nella propria metà campo. Leggermente appannato durante i play-off, resta in ogni caso il miglior giallorosso dell’anno. VOTO 8
ROLANDO – Uno dei protagonisti della fase iniziale del campionato, prima ancora di Bayeye, è lui il vero padrone della fascia destra nei primi match. Sempre propositivo e mai banale, dà il meglio di sé nella partita di Pagani con 1 gol ed 1 assist, ma sfortunatamente il suo bottino resta questo. Un grave infortunio lo tiene fuori per diversi mesi, rappresentando una grave perdita per la squadra nonostante sia stato sostituito a dovere dal parigino. Tornato dall’operazione, gioca qualche spezzone di gara ma è difficile impattare dopo tutti quei mesi di stop. VOTO 6,5
TENTARDINI – Un discreto sostituto sulla fascia sinistra, ha qualche chance nella prima parte del girone d’andata in cui realizza qualche prestazione sufficiente. L’infortunio alla spalla sul campo del Monterosi lo mette out per il resto della stagione. VOTO 6
SOUNAS – L’uomo in grado di svoltare il centrocampo giallorosso. Il greco, giunto nel mercato di riparazione, diviene subito il nuovo padrone nella zona centrale del campo a suon di corsa, sacrificio e giocate. Presenza imprescindibile nello scacchiere di Vivarini, si impone in tutte le gare interpretando perfettamente il ruolo di mezz’ala rendendosi spesso pericoloso con i suoi inserimenti. Dialoga bene con i compagni e dimostra buona tecnica in palleggio, trovando anche 3 gol e 2 assist. Realizza il gol che per 75’ porta il Catanzaro in finale play-off, uno dei più importanti della stagione. VOTO 7,5
MALDONADO – Arriva dal Catania per aggiungere qualità alla manovra del centrocampo giallorosso, ma non riesce ad incidere. Solo 7 apparizioni per lui, probabilmente la sua miglior partita è quella in trasferta contro la sua ex squadra etnea. Per il resto del campionato non viene sfruttato, osservando ciò che accade dalla panchina. VOTO 5,5
BJARKASON – Il ragazzo islandese si ritrova catapultato in un campionato tutt’altro che semplice, 10 giorni dopo il suo esordio in Serie A in un Venezia-Milan 0-3. Pupillo di Vivarini, il quale gli concede spesso qualche quarto d’ora di gioco nel girone di ritorno svolgendo il ruolo di esterno diligentemente. A volte risulta un po’ spaesato, ma è totalmente giustificato vista l’età ed una cultura calcistica da cui proviene totalmente diversa. VOTO 6
CARLINI – In quella che probabilmente è la sua ultima stagione in giallorosso, lascia un buon ricordo al pubblico disputando un campionato più che sufficiente. Visibilmente non al top della forma, viene preferito nel ruolo di regista piuttosto che di mezz’ala, avendo perso le sue qualità nell’intensità di gioco. È uno dei più colpiti dall’esonero di Calabro, vedendo il proprio minutaggio diminuito drasticamente nel girone di ritorno. Nonostante ciò, si mette a disposizione della squadra sacrificandosi da vero leader, ed i fantastici 20’ di Monopoli durante i play-off sono la prova del grande attaccamento alla maglia. VOTO 6,5
- Ceduti a Gennaio:
BEARZOTTI – Disastroso in ogni apparizione. Spesso fuori posizione, impreciso nei passaggi e nei cross, non incide né offensivamente né difensivamente. Insufficiente per la quasi totalità delle partite, finisce per perdere il posto e viene ceduto in prestito a Gennaio. VOTO 4,5
PORCINO – È uno dei preferiti di Calabro, trovando molto spazio nelle prime uscite stagionali giocando discretamente. Ad Ottobre un problema fisico lo costringe a stare lontano dal campo, sparendo pian piano dal rettangolo di gioco. L’esonero del mister è il colpo finale che lo allontana definitivamente dal Catanzaro. VOTO 5,75
RISOLO – La sorpresa dello scorso campionato non riesce a replicare le prestazioni della passata stagione. Esattamente come Porcino, un inizio tutt’altro che esaltante ed il conseguente esonero dell’allenatore che più di tutti aveva creduto in lui, lo vede scivolare nelle gerarchie del centrocampo finendo per essere un esubero. Giustamente ceduto a Gennaio, resta il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato. VOTO 5,5
ORTISI – Per lui vale lo stesso discorso fatto con Monterisi. Difficile, a tratti impossibile, per il siracusano classe 2002, trovare spazio in una squadra esperta come il Catanzaro. Non gode di particolare attenzione da parte di entrambe i tecnici, finendo alla Fidelis Andria con Risolo. VOTO 5,5
ATTACCANTI
VAZQUEZ – L’argentino con la 9 sulle spalle chiude la sua prima stagione in giallorosso con 9 gol ed 1 assist in 34 partite, un bottino di tutto rispetto considerando una titolarità tutt’altro che scontata vista la caratura dei compagni di reparto. “El Cabezon” alterna stupende prestazioni, come quelle contro Virtus Francavilla, Avellino e Latina, realizzando dei fantastici gol, a gare opache in cui finisce per sbattere contro la retroguardia avversaria. Nel finale di stagione si vede scavalcare da un infuocato Biasci, ma il suo apporto è stato di vitale importanza ed è apprezzabile in particolar modo il suo lavoro di pressing e sacrificio nei momenti di difficoltà. Nonostante le palesi lacune tecniche, tira avanti la carretta per diverse partite adattandosi bene a due stili di gioco completamente diversi nell’arco di un anno. VOTO 7
CIANCI – La più grande delusione dell’anno, forse una delle più grandi degli ultimi anni. L’uomo che avrebbe dovuto risolvere la famosa ricerca della “punta”, si perde su sé stesso gara dopo gara. Il gigante Cianci che segna al San Nicola ed è un costante pericolo si ferma nella gara d’andata col Bari, per il i numeri parlano di soli 4 gol in 31 presenze, uno score fin troppo scarso per l’attaccante che aveva attirato le attenzioni dei migliori club della Serie C, compreso qualche club di categoria superiore. Probabilmente, non si adatta mai né allo stile di gioco di Calabro né a quello di Vivarini. Sfortuna a parte, in campo appare nervoso, inconcludente, impreciso, e con il passare delle partite si fa notare solo per qualche cartellino giallo con annessa gomitata sul difensore avversario. Nella fase finale della stagione è lampante la bocciatura da parte del tecnico, che riduce al lumicino le sue chance di gioco. La stagione del ragazzo di Bari resta il più grande rammarico della stagione, considerate le sue grandi doti fisiche e tecniche dimostrate nelle precedenti esperienze. In ogni caso, la società ha pesantemente investito sull’attaccante barese, e sarebbe un peccato chiudere così la sua esperienza in giallorosso. VOTO 5
BOMBAGI – Uno dei migliori al Teramo, non si può dire lo stesso di Bombagi al Catanzaro. Si mette a disposizione di entrambi i tecnici cambiando più volte posizione in campo, ma in nessuna di queste riesce ad impattare per come ci si aspetta da lui. A tratti dimostra buona tecnica, ma termina per sbagliare la maggior parte delle scelte e nella parte centrale del campionato vive un momento di enorme difficoltà che culmina con la disastrosa mezz’ora in casa contro il Palermo. Persa la titolarità, continua a lavorare dimostrando professionalità e si mette a disposizione della squadra nel finale di stagione, rendendosi protagonista nelle ultimissime uscite. Nonostante l’impegno, dal numero 10 del Catanzaro ci si aspetta di più. VOTO 5,75
IEMMELLO – L’uomo giunto per fare il salto di qualità. Un calciatore che va oltre la semplice analisi tecnico-tattica, visto il fortissimo legame che lo lega alla città. Indipendentemente dall’entusiasmo creatosi dal suo arrivo, il ragazzo di Catanzaro Lido si dimostra umile mettendosi a disposizione fin da subito per recuperare in tempo record la forma fisica. Tolti i primi 2 mesi di assestamento in cui rappresenta un punto interrogativo, da quel Messina-Catanzaro in poi è indiscutibile l’impatto dell’attaccante sulla squadra. 8 gol in 18 partite, alcuni di categoria superiore. Crea una pericolosa coppia con Biasci, dialogando con i compagni con precisione ed illuminando il gioco a tratti. In alcune fasi del match si nota la lontananza da quella che dovrebbe essere la perfetta condizione fisica ed è quello che lo separa dall’essere ancora più decisivo, ma nonostante ciò resta sempre uno dei più pericolosi. VOTO 7,25
BIASCI – Insieme a Iemmello e Sounas, è l’innesto più importante della stagione, a tal punto da rubare la scena scavalcando Vazquez e Cianci. Fa ciò che deve fare un attaccante: buttarla dentro. 7 gol e 3 assist in sole 16 presenze, conditi da grandissime prestazioni che lo vedono un assoluto protagonista del girone di ritorno. Dimostra intelligenza nel ricamare il gioco con i compagni e nei movimenti in profondità, rappresentando sempre un pericolo per le difese avversarie. Svolge bene il suo ruolo di seconda punta ed è in assoluto uno dei punti da cui ripartire nella prossima stagione, nella speranza di risolvere la situazione prestito dal Padova. VOTO 7,5
- Ceduti a Gennaio:
CURIALE – Inizia la stagione inaspettatamente con i colori giallorossi a causa della mancata cessione alla Vibonese. Poche chance per incidere, non regge al meglio l’intensità delle partite, per lui una sola rete in Coppa Italia contro il Palermo. VOTO 5,5
ALLENATORI
MISTER CALABRO – Ha lasciato il Catanzaro in sesta posizione a –11 dal Bari. Senza considerare ciò che sono stati i numeri ed i risultati, ciò che veramente ha lasciato il tecnico pugliese è una squadra estremamente solida difensivamente, ma con diverse lacune nella costruzione del gioco e nella finalizzazione. Probabilmente, le scelte di mercato fatte in estate non hanno giocato a suo favore, lasciandolo senza un vero sostituto di Di Massimo e soprattutto senza un degno sostituto di Corapi, perdendo due importantissime pedine di gioco che formavano la spina dorsale del suo 3-5-2. Dopo una partenza indecisa, sembrava aver trovato la quadrata inanellando qualche vittoria consecutiva, ma le sconfitte, seppur immeritate, contro Monopoli e Bari, hanno inevitabilmente compromesso la sua stagione. Esonero probabilmente ingiusto, visto il grande lavoro svolto in 1 anno e mezzo, ma è pressoché impossibile immaginare ciò che sarebbe stato il suo Catanzaro se non fosse mai avvenuto l’esonero. In ogni caso, resta la grande intuizione di aver schierato Vandeputte sulla fascia sinistra, mettendolo nelle condizioni di realizzare una stagione fantastica, e soprattutto di aver lasciato in eredità a Vivarini, un allenatore spiccatamente offensivo, una fase difensiva a dir poco impeccabile su cui c’era ben poco da sistemare. Resta, ovviamente, il rammarico per gli oggettivi risultati negativi che lo hanno portato lontano da Catanzaro. VOTO 6
MISTER VIVARINI – Se è vero che il lavoro di Mister Calabro gli ha consentito di sfruttare una difesa già di per sé fortissima, è altrettanto vero che il tecnico abruzzese ha reso divertente, a tratti spettacolare, una squadra oggettivamente “brutta da vedere”. Dopo un breve periodo di assestamento, grazie al lavoro quotidiano svolto dal suo staff e soprattutto al grande mercato di riparazione, è riuscito a donare un gioco propositivo alla squadra, ha recuperato dall’anonimato Cinelli e dato tanta fiducia al giovane Bayeye. Notevole la rincorsa al Bari da Febbraio in poi, un filotto di vittorie inaspettato ma allo stesso tempo frutto del lavoro e dei miglioramenti che la squadra ed il tecnico hanno fatto insieme. Indimenticabile la vittoria per 6-2 sul campo del Foggia, così come la pirotecnica vittoria a Catania e le ottime prestazioni disputate nei play-off. Sebbene non sia riuscito a centrare l’obiettivo della promozione, per ciò che è stato dimostrato sul campo, il tecnico merita di essere riconfermato. In generale, è sembrato essere in grado di gestire il gruppo, le prestazioni sono state quasi sempre convincenti e lasciano ben sperare per ciò che sarebbe il futuro del Catanzaro nel caso in cui fosse nuovamente guidato da Vivarini nella prossima stagione. Restano alcuni punti critici su cui bisognerà lavorare, come la gestione dei cambi da applicare durante la gara e soprattutto un eventuale cambio di modulo, vista la preferenza del tecnico per una difesa a 4, cambiamenti che dovranno essere opportunamente valutati nelle prossime settimane. VOTO 7
io continuerei col 3-5-2 che tanto bene ha fatto sino alla fine del campionato compresi i play off magari aggiungendo qualche pedina migliroe di quelli che ci sono già senza stravolgere la panchina, la squadra e sopratutto lo spogliatoio