Bar Mangialavori

Catanzaresi’s Karma

Scritto da Redazione
A Taranto riemergono vecchi vizi per una rosa incompleta. A vincere sono solo i più di duecento tifosi al seguito
 

L’altalena di risultati continua a snervare una situazione che rischia di affossare le Aquile giallorosse.

Dall’eccessiva esaltazione dopo la vittoria contro l’Akragas, si è passati all’eccessiva depressione post sconfitta in quel di Taranto. Due eccessi “sponsorizzati” anche da frange della tifoseria che oramai sono evidenti anche a chi vorrebbe apporre le classiche bistecche sugli occhi.

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Un’evidenza che si sposa con un’altra realtà figlia del peccato originale di questa stagione balorda, per una rosa costruita in modo approssimativo e corretta in sede di mercato in maniera altrettanto inadeguata.

A Taranto, così come nella seppur vincente gara contro l’Akragas, l’inconcludenza in fase offensiva ha pesato oltremodo rispetto al gioco prodotto.

cunziIn attacco Gomez non è stato assolutamente un punto di riferimento per i compagni di reparto. A saltare sui cross provenienti dalla fascia destra c’era l’onnipresente Cunzi (che di certo non è un watusso) e se i traversoni arrivavano dalla fascia di competenza di quest’ultimo, i riscontri sono stati sterili.

Palpabile lo scoramento post svantaggio e ancora più visibile il nervosismo e la voglia di rimediare subito ma senza costrutto.

Erra-Spader-Somma-Zavettieri per poi tornare indietro di 5 mesi con tanto di “scurdammocce ò passato” a battesimo di un rinnovato patto strumentale alla cancellazione del peccato originale che è la vera causa dei mali attuali.

Ci si augura che gli stessi possano essere messi da parte da una salvezza diretta che, più tempo passa, più si fa difficile.

Un peccato originale dicevamo, che ha generato questa situazione. Gli errori purtroppo si pagano ed a pagare al momento è la tifoseria, dilaniata al proprio interno tra guelfi e ghibellini in perenne attrito da una domenica all’altra a seconda dell’andamento dei risultati. Ma un po’ di equilibrio?

Mai ricordo che un tifoso giallorosso si sia permesso di rivendicare al proprio compagno di fede calcistica un non meglio certificabile “diritto di tifo” o ancora peggio si sia erto a giudice supremo del prossimo sol perché quest’ultimo non avalla lo stesso modo di vedere le cose.

Una tifoseria disunita fa solo il gioco di chi eventualmente ci marcia per continuare a fare i propri comodi.

Noi speriamo che quest’ultimo comportamento sia lontano dai nostri “eroi”, che di eroico ultimamente hanno dimostrato ben poco. Ma oltre alla girandola di tecnici a nessuno sarà sfuggito il girotondo che ha compiuto la fascia da capitano.

Il gruppo è unito? Non credo proprio.

Forse in questa stagione lo è stato per un periodo troppo breve ed i risultati si sono visti. La mia non vuole essere solo una provocazione ma una constatazione dei fatti.

Che lor signori lo dimostrassero con i fatti, che non corrispondono ad un’esultanza speciale dopo un gol, ma a comportamenti di altro tipo.

La fascia da capitano è la cartina al tornasole di tante cose… (riempire i puntini a piacere).

A Taranto ci sono stato, così come sono stati presenti quei più di duecento generosi tifosi che dopo aver sventolato i propri vessilli ed incitato fino alla fine, si sono seduti sfiniti sui gradoni dello Iacovone in evidente sconforto. Ho/abbiamo visto. Basta e avanza.

Oltre al famoso “scurdammocce ò passato”, tra i detti partenopei c’è il famoso “ccà nisciun’è fesso”. Dunque, rimboccarsi le maniche e pedalare a testa bassa.

preiti e gessica cosentinoE a proposito di “testa”, il direttore sportivo ha detto, e nessuno dovrebbe avere motivo di dubitarne, che ci mette la faccia nella buona ma soprattutto nella cattiva sorte.

Bene, è giunto il momento dei fatti inerenti alle apprezzabili dichiarazioni rilasciate in occasione del ritorno di quel figliolo che con tanta prodigalità è tornato dopo gli accadimenti estivi.

Essere a favore o contro, per ciò che riguarda la tifoseria, giocare a leadership stupide, per quanto attiene ai quadri manageriali, attingere alla saggezza dell’acqua calda, affosserà sempre di più i giallorossi.

L’Aquila nuda balla, dilaniata da incongruenze e interessi infruttuosi per tutti. Per gli attori di un palcoscenico che sta trasformando la commedia del miglior Eduardo De Filippo in un dramma senza ritorno alcuno. Per quei protagonisti che tanto si affannano a conquistare una scena sempre più pregna di infruttuosa vanità e del sempiterno orgoglio, sterile per il raggiungimento dei risultati sperati.

Una volta per tutte, BASTA!

Il Catanzaro vince contro l’Akragas? Vediamo se si arriva ai playoff con allegate invettive per i miscredenti. Il Catanzaro perde in Puglia? I miscredenti di cui sopra riprendono: “Avete visto? E Cosentino qua e Cosentino là”. Quanto sopra per un “karma” che rischia di generare un output che nessuno si augura.

Nella situazione attuale nessuno è esente da colpe. Dal direttore sportivo alla proprietà, dai signorotti (non tutti…) che scendono in campo illudendosi di giocare la Champions, ai malcapitati mister che forse per deontologia professionale, pur vedendo ciò che non andava, hanno agito politically correct (diciamo così) preferendo non toccare la “piaga”.  O forse ci hanno provato ma non sono stati messi nella condizione di riuscirci.

Ma ora basta, ripeto, basta!

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Che ognuno si metta la famosa mano sulla coscienza e lavori (perché è pagato con la massima puntualità per questo) marciando verso lo stesso obiettivo.

Alessandro Erra è tornato in sella e non è tipo da tirarsi indietro, così come un suo fallimento (Dio ci guardi) risulterebbe deleterio in primis proprio per il direttore sportivo, per la proprietà e per quei signorotti che retrocederebbero anch’essi in D (altro che Champions!).

“Eh mi vuole il Sassuolo. Eh mi vuole il Pisa. E guarda un po’ che bravi che siamo!

 SVEGLIA, siamo in zona playout.

Fregare chi vi sta a fianco (dedicato a chi crede di comandare) affosserà anche voi. L’augurio è che lo si comprenda prima che sia troppo tardi e che la proprietà si comporti come tale facendo sentire la propria presenza in modo pesante.

L’ignavia dei tifosi che non ci stanno a questo stato di cose non porterà a nessun cambiamento. Se vogliamo qualcosa bisogna urlarlo, soprattutto se l’udito di chi dovrebbe ascoltare sembra essere affetto da labirintite cronica.

Per quel che mi riguarda, mi auguro di aver agito con il massimo rispetto per chi dovesse dissentire.

Appunto, rispetto. Per una storia che non merita di essere trattata in tal maniera o peggio barattata sull’altare di quella politica che a breve, con le imminenti elezioni amministrative, farà sentire anch’essa il proprio inevitabile peso.

Avanti Catanzaro! Domenica tutti al Ceravolo perché il Catanzaro è nostro, nessuno escluso.

                                                                                             

Giuseppe Mangialavori

Autore

Redazione

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12 Commenti

  • STAVOLTA GVV si è incaxxato !<br />
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    Bene Giuseppe farsi sentire e pretendere il rispetto X chi macina chilometri (loro/Voi lo meritate, io mi escludo visto che non ero li !<br />
    <br />
    E se qualcuno (DG/DS) ORA PENSA che c’è ancora SPAZIO per far saltare ERRA CHE SE LO TALGA DALLA TESTA … mi futtu e Erra ma ora il tempo è davero poco x riorganizzare squadre e spogliatoio, MO= SERVANU PUNTI E VITTORI ben 5 vittorie !

  • I tifosi del catanzaro a taranto non erano 200, ma un autobus e forse qualche macchina, di conseguenza erano al massimo 90/100. Atteniamoci ai dati reali

    • ah si…allora quando guardavo sul circum mar piccolo vedevo doppio, al netto dei fumi dell’alcol. …i bus erano due non uno…ma lei dove stava…e tra due pulmini c’era anche la mia macchina perchè venivo da Bari, oltre a varie altre auto….si non duecento, ma 139…la matematica secondo Euclide…vabbè. Firmato AF…aquileforza

  • Condivido pienamente, purtroppo il " peccato originale" è stato seguito da una lunga serie di altri peccati e peccatucci come se vi fosse stata una programmazione triennale "a perdere". Poca passione da parte di chi avrebbe potuto o dovuto ma allo stato delle cose temo che non abbia voluto. Troppa la distanza fra le promesse iniziali ed i risultati finora conseguiti. Noi tifosi possiamo urlare quanto vogliamo, ma la situazione è in mano ad altri soggetti, finora sordi, ciechi, muti e, a volere essere buoni, poco adatti ai compiti affidati e soprattutto poco appassionati.

  • INVECE DI ROMPERE LE PALLE A QUANTI MERAVIGLIOSI E EROICI RAGAZZI ERANO A TARANTO, NESSUNO CHE MANDA A QUEL PAESE IL BANDITO DI DS CHE PURTROPPO ANCORA È LÌ……INDEGNO DII RAPPRESENTARE LA NOSTRA SQUADRA E I NOSTRI COLORI. ….<br />
    FORZA GIALLOROSSI SEMPRE. …..

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