Sarà un Catania tonico quello che attende il Catanzaro per la sfida valida per il turno numero 17 del girone C di Serie C. Siciliani reduci da due vittorie di fila (entrambe fuori casa) contro Viterbese e Potenza, ex squadra dell’attuale tecnico rossoblu. In campionato la squadra di mister Giuseppe Raffaele non perde da più di un mese, infatti dopo le sconfitte consecutive con le prime tre forze del girone (Ternana, Bari e Teramo) ha inanellato 5 vittorie e 2 pareggi che hanno portato gli etnei alla coabitazione del quarto posto proprio con i giallorossi. Posto che sicuramente più si addice al Catania, da sempre considerata tra le favorite ed ora con la voglia di ritornare a fare la voce grossa dopo diversi progetti tecnici naufragati nelle ultime stagioni.
Gli etnei dopo il momentaneo trasloco allo stadio “Angelino Nobile” di Lentini, per la partita contro la Cavese, hanno avuto il via libera dalla Lega per tornare a disputare le partite interne al “Massimino” rimasto chiuso per la manutenzione riguardante il drenaggio del terreno di gioco, da anni non in perfette condizioni.
A tenere banco in casa Catania è soprattutto la vicenda societaria. Dovrebbe essere la settimana decisiva per il passaggio di proprietà al gruppo imprenditoriale guidato da Joe Tacopina. Giovedì potrebbe essere la giornata decisiva per la chiusura dell’affare che porterebbe la bandiera a stelle e strisce in Sicilia, con il closing che verrà formalizzato però a gennaio.
ANALISI TECNICO TATTICA
Dopo l’ennesima deludente stagione il club etneo ha affrontato una nuova rivoluzione tecnica affidandosi all’emergente Raffaele, ex allenatore del Potenza.
La rosa è stata amalgamata puntando molto sull’esperienza e su alcuni giocatori che nella stagione passata hanno fatto le fortune dei rispettivi club come Reginaldo e Sarao della Reggina oppure Claiton e Piccolo della Cremonese.
L’impianto di gioco di base è un 3-5-2 con una spiccata propensione a trasformarsi nel 3-4-3 grazie alla duttilità di alcuni interpreti.
Gli anelli forti sono i rapidi Calapai e Pinto sulle corsie esterne, la rocciosa coppia di difensori Silvestri e Claiton, l’estro di Reginaldo e l’esperienza di Piccolo per l’attacco senza dimenticare la pericolosità del giovane Pecorino.
Nessuno dei tre di centrocampo può dirsi sicuro titolare, infatti nel corso della prima parte di stagione si sono avvicendati Rosaia, Wellbeck, Izco, Maldonado, Piovanello e Biondi. Un mix di personalità che consentono un discreto fraseggio e una buona capacità di verticalizzare immediatamente la manovra. Il ghanese Wellbeck è capace di contenere come di offendere con grande determinazione e probabilmente è da considerare uno di tasselli fondamentali della rosa etnea, tutte le volte che c’è da misurarsi a centrocampo con avversari di spessore.
Il gioco imposto da Raffaele si articola prevalentemente sulla spinta degli esterni di fascia e prevede che uno dei due attaccanti si muova per dare punti di riferimento alla profondità di manovra che viene cercata con l’uno due corto e il passaggio verticale lungo.
Raffaele predilige anche una certa ricerca di soluzioni efficaci per sfruttare al meglio le palle inattive e questo comporta che molti giocatori aggrediscano l’area di rigore nella quale si cerca di far pervenire cross tesi e indirizzati verso la porta, cercando dunque la spizzata di testa o magari una deviazione fortuita.
Notevole la fase di pressing che viene sfruttata per riconquistare il pallone e capovolgere immediatamente l’azione da difensiva in offensiva cercando di aggredire lo spazio sui corridoi esterni.
Il parco delle soluzione offensive si allarga poi nel settore centrale grazie alla capacità di inserimento di Maldonado, Rosaia e Biondi che in qualità di assist-man hanno contribuito in maniera decisa alla realizzazione di numerose marcature.
L’esperto Piccolo ha accusato dei fastidiosi guai muscolari che lo hanno tenuto lontano dal rettangolo di gioco per quasi tutto l’inizio di stagione, poco male perché Raffaele ha potuto giovare della splendida verve realizzata del giovane Pecorino (giovanili del Milan) e della tenacia del leone Sarao (indimenticato gladiatore della sfida salvezza contro la Vibonese).
Nonostante alcune prestazioni non del tutto convincenti e alcuni risultati acciuffati per i capelli, il Catania si conferma una delle squadre più toste del torneo.
Samuele Cardamone e Davide Greco
FORSE IL NOSTRO MISTER SI E’ MONTATO LA TESTA PER LE PAROLE DI DI MARZIO PERCHE’ HA SBAGLIATO I CAMBI NEI TEMPI E NEI MODI . A MIO PARERE SBAGLIA DI GROSSO PURE CHI DICE CHE HANNO MERITATO DI PAREGGIARE . HANNO SEGNATO SOLO PER NOSTRI ERRORI ,FALLENDO TUTTE LE ALTRE OCCASIONI COMPRESO UN RIGORE REGALATO ( AVETE NOTATO CON CHE GRINTA E CATTIVERIA LO STRONZO AMMONIVA I NOSTRI PER FALLI INVENTATI DA QUESTO INCAPACE ? ) . DUNQUE CHI SPRECA TUTTE LE OCCASIONI NON MERITA DI PAREGGIARE , SOLO CON I NOSTRI REGALI POTEVANO FARLO . CONSIDERO QUESTO PAREGGIO UNA SCONFITTA . IL PRIMO VERO ESAME E’ FALLITO E TEMO MOLTO PER DOMANI CON IL MORALE A TERRA . CHISSA’ QUATI ANNI DOVREMO MARCIRE IN QUESTA MALEDETTA SERIE . PER EVITARLO NON SERVE IL BEL GIOCO MA ATTACCANTI CINICI CHE LA BUTTANO DENTRO AD OGNI MINIMA OCCASIONE ,NOI SIAMO IL FESTIVAL DEGLI ERRORI ED ORRORI . VERO ALTOBELLI ? O NON VE NE FREGA NIENTE ?
ANCHE PINNA PER IL PAREGGIO HA GROSSE RESPONSABILITA’ ANDANDO TROPPO LEGGERO E TITUBANTE AL CONTRASTO SUL GIOCATORE CHE DAL FONDO HA PASSATO LA PALLA DEL PAREGGIO .
Storico, hai ragione pinna e altobelli ( che non è la prima volta che perde palloni come domenica) pensavano stessero giocando a pig pong, lo scienziato dichiara che va a catania per i tre punti, forse vorrebbe dire che non vuole prendere tre goal. Parla troppo e a sproposito come quello che c’era prima e abbiamo visto tutti come è andata a finire, era da due anni che pensava più al bari che al Catanzaro.
HAI PROPRIO RAGIONE QUEL FALLITO PENSAVA SOLO AL BARI CHE E’ STATO OLTREMODO SCORRETTO NEI NOSTRI CONFRONTI . A LUI E AL BARI AUGURO TUTTO IL MALE POSSIBILE .