CATANIA- Nella maggior parte dei casi il cuore, la grinta e il carattere possono sopperire anche alcune lacune tecniche. Ma se queste tre cose vengono a mancare allora si arriva al disastro. E così dopo 4 punti in due partite si interrompe la mini-striscia positiva del Catanzaro, che perde meritatamente per 2-0 al âMassiminoâ di Catania. Fanno riflettere le statistiche: infatti, se il possesso palla tra le due squadre è pressoché uguale a far la differenza sono stati i tiri nello specchio: solo due in novanta minuti per il Catanzaro, sei invece per gli âelefantiniâ. Quindi il Catanzaro fa un grande passo indietro nella lotta per non retrocedere. Ma quello che ha impressionato negativamente è stato il non gioco da parte delle Aquile, che per tutta la partita hanno cercato Corona e Myrtaj con continui lanci lunghi e le palle giocabili per i due sono state davvero poche. Quanto agli avversari, quella etnea non è stata certo una prestazione irresistibile. Il Catania ha trovato un Catanzaro decisamente in giornata no e, trascinato da un instancabile Padalino, non ha avuto difficoltà a far suo lâincontro.
Cagni per lâennesima volta manda in campo una formazione diversa da quella della domenica scorsa. Soprattutto non ci spieghiamo lâinserimento di un inesistente Vicari sullâout destro. Anche lo stesso Cagni poi lo sostituirà nella ripresa con il giovane Robert. Per il resto da registrare il ritorno dopo la squalifica di Diliso e dellâinserimento di Corona al posto dellâinfortunato Carbone a fianco di Myrtaj. Al 5â mezzo pasticcio di Mangone che, nel tentativo di dare il pallone a Lafuenti mette in difficoltà il portiere giallorosso che è costretto con un balzo felino a salvarsi in angolo. E fin qui tutto bene per il Catanzaro, che si difende bene e non si scopre più di tanto. Ma allâ11â câè un pericoloso calcio dâangolo dalla sinistra e in area si forma una mischia risolta con successo da Padalino, che batte Lafuenti con un tiro deviato probabilmente da un difensore giallorosso. Così finisce il primo tempo delle Aquile. Già perché, a parte una bella azione personale di Myrtaj che conclude a lato di un soffio sfiorando il palo, i calabresi spariscono dalla partita, a centrocampo non câè brio ed è servito a poco il cambio effettuato da Cagni (Arcadio in campo per Vanacore). Il Catania domina e al 37â fa pure il 2-0: cross dalla destra di uno straordinario Padalino che taglia tutta la difesa con la palla che arriva ad un liberissimo Jeda che di testa batte il povero Lafuenti.
Nella ripresa il Catanzaro non accenna a reagire, il Catania lo aspetta tranquillo nella propria metà campo e non corre pericoli. Al 68â Jeda, liberissimo in area colpisce male di testa e fallisce la possibile doppietta. Al 72â punizione di Lombardi sulla quale Lafuenti non si fa sorprendere. Da qui fino alla fine non accade più nulla se non che Miceli al 91â, tra i fischi del suo ex pubblico, cerca la soluzione da lontano, ma finisce solo per sporcare i guantoni di un Pantanelli autentico spettatore non pagante, impegnato solo ed esclusivamente nei rinvii dal fondo. Lâunica cosa da salvare di questa trasferta? Solo ed esclusivamente la presenza e il calore degli oltre mille tifosi presenti al âMassiminoâ, che hanno sfidato il freddo per sostenere i propri beniamini, che purtroppo li hanno ripagati con unâaltra prestazione incolore.
Pier Santo Gallo