Lo riferiscono fonti giudiziarie.
I magistrati della procura di Roma esamineranno i documenti e le posizioni delle persone indagate a Catanzaro e le iscriveranno d’ufficio nel registro degli indagati come da procedura, hanno spiegato le fonti. Se dagli atti emergeranno posizioni di esponenti di governo, spiegano le fonti giudiziarie, i magistrati romani dovranno trasmettere i documenti al tribunale dei ministri competente per questi casi al posto del tribunale ordinario, dicono le fonti giudiziarie.
L’inchiesta di Catanzaro, al centro di dure polemiche tra magistrati e politici, vedrebbe coinvolti secondo fonti stampa il ministro della Giustizia Clemente Mastella e lo stesso premier Romano Prodi, che si sono detti estranei ai fatti ipotizzati. Secondo le fonti, gli atti giunti oggi a Roma non riguardano però Prodi. Non si hanno al momento altri dettagli.
Contattato nei giorni scorsi da Reuters al telefono, il sostituto procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris — titolare dell’inchiesta “Why Not”, che gli è stata poi sottratta dal procuratore generale di Catanzaro per un controverso conflitto di competenze — non aveva confermato né smentito la notizia riportata dai media dell’indagine su Mastella e Prodi.
De Magistris è titolare di una serie di inchieste particolarmente delicate sui rapporti tra affari e politica in Calabria e Basilicata.