“Dispiace che il programma “Perfidia” condotto da Antonella Grippo su Telespazio Tv sia stato soppresso. Dispiace anche che nelle note di solidarietà arrivate finora alla giornalista e pubblicate su alcuni quotidiani, nessuno dei politici abbia ricordato il dramma che la stessa emittente sta facendo vivere a circa 40 dipendenti, licenziati a partire dal 2007 con una “illogica” logica di spoliazione tecnica e professionale. “Perfidia” è stato certo luogo di confronto democratico, così come in tanti hanno scritto in questi giorni. La sua censura non deve certo passare in silenzio. Ma lo stesso spazio democratico hanno garantito, negli anni, i tanti giornalisti e operatori voluti nell’azienda dal compianto Tony Boemi. Gente che ha fatto crescere e che ha fatto diventare grande Telespazio e oggi costretta, dopo un ventennio, a trovare un’altra collocazione in un settore professionale non certo facile. A distanza di tre anni dalla prima ondata di licenziamenti, è come se ci si fosse del tutto dimenticati di quelle facce e delle loro famiglie. Nessuno ne parla più. Nessuno, ad esempio, si è chiesto come mai i giornalisti reintegrati dal Tribunale non siedano ancora dietro le scrivanie di Viale De Filippis. E come sia possibile che l’emittente non abbia tagliato nulla delle sue produzioni avvalendosi di personale esterno e mortificando gli ex dipendenti. Antonella Grippo e la sua “Perfidia” sono così vittime di un sistema “usa e getta” che finora ha forse arricchito le casse dell’azienda ma demolito un presidio di democrazia, un tempo fiore all’occhiello dell’intero Mezzogiorno, vanto della città di Catanzaro. I colleghi politici si interroghino anche su questo”.