L’ultima grana lasciata in eredità dal defunto FC Catanzaro al presidente Cosentino sembra finalmente risolta. Trovato l’accordo economico tra il calciatore Giovanni Di Meglio e la società giallorossa, proprio alla vigilia dell’udienza di arbitrato prevista per oggi pomeriggio a Firenze, davanti al Collegio Arbitrale della Lega Pro. Non è ancora noto l’importo che la società giallorossa verserà al calciatore. La richiesta iniziale di Di Meglio non dovrebbe discostarsi di molto dalle cifre previste sui suoi contratti: circa 260.000 euro. Le due parti, proprio in attesa di formalizzare nei prossimi giorni l’accordo raggiunto, hanno chiesto il differimento dell’udienza che, a questo punto, diventa inutile.
Lo spinoso caso Di Meglio affonda le radici quasi agli albori dell’FC quando il tandem Improta-Lo Giudice lo portò a Catanzaro, stagione 2007-08 targata Silipo, facendogli firmare un pluriennale a cifre esorbitanti. Nel 2010 il contratto venne spalmato e allungato fino a tutto il 2012, con l’FC già alla canna del gas. A questo seguì un terzo contratto stipulato nell’ottobre del 2010. La Lega Pro ha ritenuto recentemente inefficace questo contratto (su istanza presentata dal nuovo Catanzaro di Cosentino), così come il Tribunale Fallimentare che precedentemente lo aveva ritenuto non valido in quanto la società giallorossa, all’atto della stipula, era già in fase di insolvenza.
Sia Di Meglio che il Catanzaro, assistito da Maurizio De Filippo e dall’avv. Corea, erano certi delle proprie ragioni, nonostante il Collegio Arbitrale, storicamente, sia un organismo più “propenso” a pronunce favorevoli ai calciatori nei contenziosi con le società. Di Meglio, in 5 stagioni con la maglia giallorossa ha passato più tempo in infermeria o in tribuna piuttosto che in campo, collezionando solo una cinquantina di presenze, comprese le 19 partite giocate nello scorso campionato. A gennaio la cessione all’Ischia.
Resta l’amarezza per una vicenda assurda che abbraccia tutto il periodo nero dell’FC, dalla presidenza Pittelli alla gestione “spartana”, passando per la triade Aiello-Bove-Soluri. E ancora una volta il presidente Cosentino ha dovuto mettere mano al portafogli per porre rimedio a una polpetta cucinata sui tre colli che avrebbe potuto avvelenare il campionato del Catanzaro.
Ivan Pugliese