Intramontabile Carletto Mazzone!
Nonostante siano passati venticinque anni il suo legame con il Catanzaro non si è affatto interrotto. Come è capitato spesso in passato, allorquando intervistato sulla sua lunga carriera ha sempre menzionato l’esperienza alla guida delle Aquile, anche stavolta il decano dei tecnici di serie A (non fosse altro che per le 65 primavere) non si è dimenticato della sua ex squadra. In uno speciale di due pagine che il settimanale “Controcampo” gli ha dedicato, incalzato dalle domande del giornalista Alberto D’Aguanno, ha parlato con la consueta franchezza e onestà , che lo hanno sempre contraddistinto, dell’attuale momento che attraversa il mondo del pallone. Eloquente il titolo: “Non è più credibile questo calcio”. Il buon Carletto, nel corso della lunga conversazione, ha detto la sua sulla tanto “chiacchierata” Gea World (l’organizzazione presieduta da Alessandro Moggi e che cura gli interessi di diversi calciatori e allenatori), sull’imminente derby Atalanta-Brescia (soprattutto alla luce dei fatti che lo coinvolsero in prima persona nello scorso campionato), sullo stress che lui sembra non accusare dopo tanti anni in prima linea e, infine, sullo scudetto. Alla domanda rivoltagli da D’Aguanno: “Purtroppo però rischia di smettere di allenare senza aver mai vinto lo scudetto”. Risposta: “Ma io lo scudetto l’ho già vinto”. “Prego?”, “Sì, ho vinto uno scudetto col Catanzaro quando in piena bufera calcio-scommesse, la mia squadra si è salvata nella maniera più pulita, una salvezza per meriti morali”. Sì, avete capito bene. Mazzone ha stupito ancora una volta e ha ricordato la sua esperienza in giallorosso nel migliore dei modi. I tifosi catanzaresi, nello scorso campionato, in occasione della trasferta di Nardò gli espressero tutta la loro solidarietà in seguito alle cinque giornate di squalifica per la sua “folle” corsa verso la curva bergamasca in occasione del derby Atalanta-Brescia. Quel gesto fece discutere l’Italia calcistica per molti giorni e gli ultrà giallorossi, dopo appena una settimana, in Puglia esposero uno striscione che recitava: “Onore a Carlo Mazzone, ultimo uomo in un mondo di mercenari e falsi moralisti”.
Sono passati venticinque anni, ma il tempo non ha cancellato un legame di stima e affetto, reciproco, unisce Catanzaro e il Catanzaro calcio al tecnico trasteverino.
Appuntamento alla prossima occasione…
Vittorio Ranieri