Ho appreso, leggendo i giornali, di un increscioso avvenimento accaduto in terra di Francia. L’assessore all’agricoltura Mario Pirillo, in visita presso gli stand del salone agroalimentare di Parigi, avrebbe disertato la visita allo stand dedicato all’azienda Tonno Callipo. L’assessore regionale, avrebbe fatto visita ai banchi espositivi delle varie aziende calabresi, eccetto proprio quello dell’azienda di proprietà dell’ex presidente di Confindustria. Ma ciò che sconvolge maggiormente sono le affermazioni “virgolettate” riportate nell’edizione di ieri de” Il Quotidiano” circa le motivazione che avrebbe addotto l’assessore a giustificare questo sgradevole gesto. Il fatto è increscioso, e se non sarà smentito dall’Assessore Mario Pirillo, assumerà un tono ancor più imbarazzante per il governo regionale.
Il lavoro di Pippo Callipo, come uomo e come imprenditore hanno fatto dell’ex-presidente di Confindustria uno degli esponenti di maggior profilo della società civile calabrese, e non solo. Un punto di riferimento, una luce guida che con il suo operato ha saputo rivolgersi a tutti i liberi cittadini, in particolare a quelli meridionali che in questo particolare momento storico avvertono l’esigenza e il bisogno di esprimere in modo del tutto nuovo il rapporto tra la comunità cui appartengono e la rappresentazione dei suoi molteplici aspetti politici, economici, sociali. Un uomo di indubbio coraggio, che ha scelto di fare impresa in questa terra, nonostante le infinite difficoltà creatogli. Se il gesto dell’assessore Pirillo sia da intendere come reazione dovuta alle affermazioni fatte da Pippo Callipo il 21 ottobre, all’indomani della trasmissione di Santoro, AnnoZero, circa l’inadeguatezza della classe politica regionale, il fatto disturba maggiormente. La trasmissione condotta da Santoro ha dato una immagine pessima di questa nostra amata terra, dovuto soprattutto alle modalità con cui viene gestita la cosa pubblica. Le riprese mandate in onda, le dichiarazioni strappate dal giornalista, hanno reso pubblico quella che è la politica calabrese. Una classe politica collusa con la mafia, che ha fatto dell’illegalità e del clientelarismo fenomeni scontati, addirittura “normali” nello svolgimento del mandato politico. Certo è che la trasmissione abbia contribuito a dare della nostra amata terra una immagine ancor peggiore. Ma se c’è un uomo che con il suo operato ha contribuito fattivamente a rilanciare l’immagine di questa terra abbandonata da Dio, di sicuro quest’uomo è Pippo Callipo. Un uomo, armato di coraggio, che da anni lotta per migliorare le condizioni economiche e sociali della Calabria, lottando contro la mafia e cercando di essere sempre promotore di azioni volte a favorire il miglioramento economico e sociale di questa nostra amata terra. Un uomo impegnato nella difesa della legalità, un imprenditore capace di risvegliare la speranza in noi giovani calabresi, che amiamo la nostra terra e che non vogliamo abbandonarla. Un uomo da emulare nella vita di tutti i giorni e da seguire nel suo percorso. Un uomo capace di stimolare il coraggio delle giovani forze, facendo leva su quell’orgoglio che ha sempre contraddistinto il popolo meridionale nei momenti storici più importanti.
Pertanto, è quantomeno doveroso che l’Assessore Pirillo chieda pubblicamente scusa per il suo gesto e per le sue affermazioni al Cavalier Pippo Callipo. Sarebbe questo un gesto necessario a dimostrare la gratitudine nei confronti della società civile calabrese tutta. Una società civile che da anni con le sue lotte e le sue proposte contribuisce a ridare alla Calabria una immagine migliore. Quell’immagine continuamente deturpata proprio dalla classe politica.
Il lavoro di Pippo Callipo, come uomo e come imprenditore hanno fatto dell’ex-presidente di Confindustria uno degli esponenti di maggior profilo della società civile calabrese, e non solo. Un punto di riferimento, una luce guida che con il suo operato ha saputo rivolgersi a tutti i liberi cittadini, in particolare a quelli meridionali che in questo particolare momento storico avvertono l’esigenza e il bisogno di esprimere in modo del tutto nuovo il rapporto tra la comunità cui appartengono e la rappresentazione dei suoi molteplici aspetti politici, economici, sociali. Un uomo di indubbio coraggio, che ha scelto di fare impresa in questa terra, nonostante le infinite difficoltà creatogli. Se il gesto dell’assessore Pirillo sia da intendere come reazione dovuta alle affermazioni fatte da Pippo Callipo il 21 ottobre, all’indomani della trasmissione di Santoro, AnnoZero, circa l’inadeguatezza della classe politica regionale, il fatto disturba maggiormente. La trasmissione condotta da Santoro ha dato una immagine pessima di questa nostra amata terra, dovuto soprattutto alle modalità con cui viene gestita la cosa pubblica. Le riprese mandate in onda, le dichiarazioni strappate dal giornalista, hanno reso pubblico quella che è la politica calabrese. Una classe politica collusa con la mafia, che ha fatto dell’illegalità e del clientelarismo fenomeni scontati, addirittura “normali” nello svolgimento del mandato politico. Certo è che la trasmissione abbia contribuito a dare della nostra amata terra una immagine ancor peggiore. Ma se c’è un uomo che con il suo operato ha contribuito fattivamente a rilanciare l’immagine di questa terra abbandonata da Dio, di sicuro quest’uomo è Pippo Callipo. Un uomo, armato di coraggio, che da anni lotta per migliorare le condizioni economiche e sociali della Calabria, lottando contro la mafia e cercando di essere sempre promotore di azioni volte a favorire il miglioramento economico e sociale di questa nostra amata terra. Un uomo impegnato nella difesa della legalità, un imprenditore capace di risvegliare la speranza in noi giovani calabresi, che amiamo la nostra terra e che non vogliamo abbandonarla. Un uomo da emulare nella vita di tutti i giorni e da seguire nel suo percorso. Un uomo capace di stimolare il coraggio delle giovani forze, facendo leva su quell’orgoglio che ha sempre contraddistinto il popolo meridionale nei momenti storici più importanti.
Pertanto, è quantomeno doveroso che l’Assessore Pirillo chieda pubblicamente scusa per il suo gesto e per le sue affermazioni al Cavalier Pippo Callipo. Sarebbe questo un gesto necessario a dimostrare la gratitudine nei confronti della società civile calabrese tutta. Una società civile che da anni con le sue lotte e le sue proposte contribuisce a ridare alla Calabria una immagine migliore. Quell’immagine continuamente deturpata proprio dalla classe politica.
Daniele Carchidi
Presidente Associazione Culturale Pic.Asso.