“E’ molto importante che ci sia finalmente un rinato interessamento sulla questione ex cementificio di Rione De Filippis, a tutela della salute pubblica dei cittadini catanzaresi”. E’ quanto scrivono Antonio Giglio e Vincenzo Capellupo, consiglieri comunali di Catanzaro.
“Già nel 2014 – continua la nota – raccogliendo le istanze di numerosi residenti allarmati per lo stato di cose, avevamo richiesto ufficialmente al Comune di Catanzaro un interessamento sul problema, ottenendo che la Commissione consiliare Igiene ambientale, presieduta da Mario Camerino, svolgesse, nel sito a rischio (il 14 gennaio 2015), un sopralluogo allo scopo di accertare che tutte le parti dell’Amministrazione comunale prendessero consapevolezza di quanto denunciato da noi e dai cittadini.
La Commissione accertò, presso gli Uffici competenti, la proprietà della costruzione, avviando le procedure per intimare ai proprietari la bonifica del sito. Purtroppo, a distanza di quasi un anno, poco è stato fatto; proprio per questo riteniamo importante che altre forze politiche e cittadini attivi (il Progetto “Zampa verde”) si stiano determinando coraggiosamente e propositivamente sul punto, ed a loro non mancherà il nostro sostegno in questa battaglia condivisa.
Peraltro, nei giorni scorsi, abbiamo rinnovato con protocollo 98045 al Sindaco Abramo, ed al Dirigente comunale al ramo, Viapiana, la richiesta di un intervento risolutivo, così come fatto per l’ex cementificio del quartiere Catanzaro Sala, perché si intervenga definitivamente sui privati titolari dell’immobile per ottenere la necessaria bonifica del sito. Ricordiamo, inoltre, che una comunicazione, con segnalazione del rischio amianto e con richiesta di incontro in merito, è stata inoltrata all’Asp di Catanzaro ed all’Arpacal.
Crediamo giusto che a questi incontri, dei quali speriamo presto di comunicare le risultanze, siano presenti e facciano sentire la loro voce le forze politiche interessate e i Comitati di cittadini che stanno combattendo con forza e determinazione una battaglia che deve essere quanto più possibile condivisa”.