Dopo 48 ore dalla chiusura dei seggi, Catanzaro non ha ancora un sindaco. Un’altra notizia clamorosa si aggiunge alla situazione confusa che si è creata intorno alle elezioni amministrative del 6-7 maggio. Secondo l’Ansa, sono tre gli indagati nell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica su presunti episodi di compravendita dei voti. Uno dei tre sarebbe un consigliere comunale che risulta eletto, in base ai voti fin qui scrutinati, in una lista che ha sostenuto il candidato sindaco del centrodestra, Sergio Abramo. L’inchiesta era nata da un’informativa della Digos che avrebbe notato davanti ai seggi di Siano dei movimenti sospetti.
Nel frattempo, è tuttora in corso il riconteggio delle sezioni di Lido che mancano all’appello prima della proclamazione del sindaco. Davanti alla Prima Ciscoscrizione, sede del riconteggio, c’è attesa per gli sviluppi della vicenda. Intanto, in merito alle dichiarazioni rese alla stampa sulle presunte irregolarità nelle operazioni di voto, Salvatore Scalzo è stato convocato stamattina dai magistrati. Secondo quanto riportato da Il Quotidiano della Calabria, l’augurio del candidato del centrosinistra è che si faccia chiarezza al più presto. Scalzo si è detto preoccupato per i casi di schede in più rispetto al numero dei votanti, «il tipico trucco con cui si possono falsare quattro-cinquecento voti».
Intanto, il caso ha ormai assunto un carattere nazionale. Un gruppo di deputati calabresi ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno, chiedendo di valutare l’ipotesi di predisporre la ripetizione del voto nei seggi oggetto di contestazione. Il motivo? Sono tre:
1) Nella sezione 85, il numero di schede votate sarebbe superiore al numero dei votanti. A tal proposito i deputati ricordano che il TAR Calabria, in una sentenza del 2011 confermata dal Consiglio di Stato, per un caso simile verificatosi a Palermiti, ordinò la ripetizione del voto.
2) Nella sezione 53 un’elettrice risulterebbe aver votato due volte.
3) Nella sezione 84 mancherebbero alcune schede rispetto al numero degli elettori.
I deputati firmatari dell’interrogazione sono 9: Lo Moro, Villecco Calipari, Laganà Fortugno, Laratta, Minniti, Marini e Oliverio del Partito Democratico, Angela Napoli di Futuro e Libertà e Mario Tassone dell’UdC.
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