Massimo Lomonaco, presidente del Movimento Civico “PerCatanzaro” e assessore della giunta Abramo, ha dato notizia di avere conferito ai suoi legali incarico di procedere per i reati di calunnia e diffamazione contro “un non meglio individuato Giuseppe Pisano che risulterebbe essere uno dei candidati non eletti di SEL al Consiglio comunale”.
“Il Pisano – ha precisato Lomonaco – ha denunciato ai carabinieri i componenti della giunta che la sera del 22 novembre, vale a dire 3 ore dopo l’emissione della sentenza del TAR e sicuramente prima del provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale e dell’Amministrazione attiva, avevano deliberato l’ipotesi di ricorrere al Consiglio di Stato per tutelare gli interessi dell’Amministrazione stessa. Tutti sanno che, allo scopo di evitare alla città altre polemiche e velenose strumentalizzazioni, gli stessi componenti della giunta hanno chiesto al commissario straordinario di revocare l’atto”.
“L’iniziativa del Pisano è mirata a gettare fango e discreditare in maniera grave la Giunta comunale e i suoi componenti e s’inquadra nella strategia della sinistra di demolire gli avversari usando la clava della magistratura. Noi non ci pieghiamo a questi atti di violenza stalinista e non accettiamo lezioni di moralità da nessuno. A parte gli strafalcioni di natura giuridica (clamorosa la contraddizione: l’abuso di ufficio può essere attribuito solo ad un pubblico ufficiale, quindi solo un assessore in carica poteva incorrere eventualmente in tale reato, mentre secondo il delirante assunto del Pisano la giunta non era più in carica), c’è da fare una riflessione sui “metodi” di questa sinistra allo sbando. L’obiettivo, mi si perdoni l’ironia, è quella di ottenere un decreto da parte della magistratura che annulli le prerogative democratiche, cancelli le elezioni e nomini d’imperio a sindaco di Catanzaro Salvatore Scalzo. Ma forse bisognerebbe spiegare a questo signor Pisano che l’Unione Sovietica non esiste più.