“Che la denuncia di Maroni sia perfetta –
prosegue Callipo – non c’e’ dubbio. Se il divario di sviluppo e di
benessere tra la Calabria e il resto del Paese, dopo 40 anni di
regionalismo, e’ alle stelle, non e’ certo colpa della Lega e neanche
e’ dovuto all’assenza di risorse pubbliche, nazionali e comunitarie,
che pure sono giunte a profusione, ma di una classe politica regionale
priva di senso delle Istituzioni, inefficiente ed esclusivamente
attaccata alla poltrona. Fa bene Maroni a ricordarci l’utilita’ del
federalismo fiscale nel senso della maggiore responsabilizzazione della
politica con l’introduzione del costo standard nella sanita’, ma non si
e’ ancora capito, tanto per fare un esempio, perche’ mai una Regione
come la Calabria soffocata dai debiti accumulati dalla sanita’ (forse 3
milioni forse 4, ancora neanche la definizione del debito e’ ufficiale)
non sia stata commissariata dal Governo. Perche’ mai il cittadino
calabrese non deve avere il diritto di sapere chi nella sanita’ ha
provocato danni spaventosi, al punto che oggi quando si va negli
ospedali si rischia di morire e il calabrese per farsi curare paga
l’aliquota piu’ alta. Se in un’azienda l’amministratore delegato
produce debiti e inefficienze e non ha idea di come rientrare, non puo’
stare al suo posto un minuto di piu’. Nella sanita’ calabrese –
conclude Callipo – e’ successo il contrario: chi dopo cinque anni non
e’ stato in grado di ridurre il debito anzi l’ha aumentato e neanche ha
saputo quantificarlo, oggi gioisce per non essere stato commissariato
dal Governo e spaccia la confusione che e’ stata prodotta come un
successo. Col risultato che il cittadino calabrese non si rende neppure
conto di quel che e’ successo, ma e’ sicuro che quando avesse bisogno
di prestazioni sanitarie prendera’ un treno per gli ospedali di altre
regioni”. (AGI) Com/Ros
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