Un anno fa di questi tempi la cosiddetta “classe politica” catanzarese iniziava per dare un futuro al calcio in città; il capo degli Ultras, Andrea Amendola, presenziava al primo tavolo insieme ad altri rappresentanti dei club; l’assessore Roberto Talarico lanciava appelli a riempire il “Ceravolo” per sostenere i giallorossi; il Catanzaro di Auteri volava verso i play-off e la promozione in C1. 365 giorni dopo i politici catanzaresi si apprestano a chiedere il voto ai cittadini, utilizzando spesso il Catanzaro come argomento di campagna elettorale; Andrea Amendola è candidato al Consiglio Comunale in una lista a sostegno di Michele Traversa; il “Ceravolo” è uno stadio chiuso perché non ci sono i soldi per aprirlo; l’assessore Talarico, dopo la Tribuna Gianna s’inventa come estremo lascito alla cittadinanza; l’Effeccì Catanzaro ha appena finito di collezionare un fallimento, otto punti di penalizzazione e decine di figuracce nella peggiore stagione calcistica della storia della città.
MANCUSO E POMEZIA – Una settimana fa avevamo chiesto sommessamente di non utilizzare il Catanzaro per fini propagandistici negli ultimi 10-15 giorni di campagna elettorale. Del resto, dopo questi 365 giorni, l’argomento giallorosso è diventato una patata bollente da cui i candidati sembravano volersi tenere ben alla larga. La retrocessione della squadra e un’opinione pubblica schifata da questo vergognoso campionato avevano consigliato il silenzio. Ma l’uscita dell’ex patron Giovanni Mancuso (peraltro il figlio Salvatore è candidato a sostegno di Traversa), con l’intenzione di rilevare il marchio del vecchio US, e la sentenza di condanna del Pomezia – che ha di fatto salvato il Catanzaro – hanno restituito un minimo di appeal al tema-Catanzaro. Catanzaro e politica, Catanzaro ed elezioni: ci risiamo.
TRAVERSA DI MAURO – Un brevissimo e assolutamente parziale excursus storico ci rivela qualche aneddoto gustoso e ci lascia con una verità incontrovertibile e ormai chiara a tutti: la commistione politica-Catanzaro Calcio ha fatto solo danni. Nel 1996, il 21 aprile, uno dei più forti calciatori della storia giallorossa, Massimo Mauro, si presenta ai Distinti (pardon, nella “Tribuna Tosatti”) per vedere il primo, mediocre Catanzaro soluriano vincere contro la Viterbese con un gol di Parlato e sperare (vanamente) di arrivare ai play-off. Mauro è il candidato dell’Ulivo alla Camera nel collegio di Catanzaro e riesce a battere Elio Colosimo. Nonostante un cauto interessamento, Mauro non entrerà mai nel Catanzaro, ma in compenso diventerà presidente del Genoa. Tre anni dopo il Catanzaro di Mancuso ai play-off contro il Benevento ci arriva e Michele Traversa, a pochi giorni dalle elezioni provinciali, distribuisce centinaia di cappellini giallorossi allo stadio. Non basta il gol di Selva: ci elimina Campo. Traversa, invece, diventa presidente della Provincia superando al ballottaggio Vincenzo Ciconte.
PARENTE DI SCOPELLITI – Il 2006 è l’annus horribilis del calcio catanzarese. A febbraio del 2003 Claudio Parentee Massimo Poggi erano diventati proprietari dell’US, . Dopo 3 anni la società giallorossa scompare. Mentre l’US naviga all’ultimo posto della classifica e deraglia verso il fallimento, il presidente Claudio Parente si dimette e due mesi dopo si candida alla Camera con l’Udeur di Mastella. La carriera sportiva di Parente e i successi col Catanzaro (la promozione in B del 2004) sono argomenti privilegiati in campagna elettorale. Ma non bastano a garantirne l’elezione in parlamento. Così 4 anni dopo, alle Regionali del 2010, Parente ci riprova utilizzando più o meno gli stessi argomenti e promettendo di riportare in vita l’US oltreché di rivelare tutta la verità sul fallimento. Un fallimento che è ancora una ferita aperta ma ormai abbastanza lontana per impedire a Parente di essere eletto consigliere in una lista a sostegno di Giuseppe Scopelliti. Proprio il neo-Governatore fece passerella ad uno dei tavoli istituzionali dello scorso anno, incensato e “sciarpato” di giallorosso dalla folla plaudente. All’uscita Scopelliti si disse fiducioso: «Tre realtà hanno manifestato disponibilità. La Regione farà la sua parte». Stiamo ancora aspettando.
OLIVO DI PITTELLI – Nel 2006, subito dopo il fallimento dell’US, la sopravvivenza del calcio in città fu affidata a Giancarlo Pittelli, avvocato e senatore di Forza Italia, primo presidente del FC Catanzaro. Nonostante l’appartenenza politica, anche il senatore prese spunto dai piani quinquennali sovietici, promettendo il rilancio del Catanzaro. Dopo un anno e mezzo, nel febbraio del 2008, Pittelli si dimette. Il governo Prodi è caduto da una ventina di giorni e una campagna elettorale da presidente di un Catanzaro in stato comatoso non sarebbe conveniente. Pittelli lascia a Bove una società in condizioni penose, già in pole position per il secondo fallimento che arriverà puntuale tre anni dopo. Niente da dire: il piano quinquennale 2006-2011 è arrivato al traguardo con una perfetta tempistica.
GATTO IN TRIBUNA – Si arriva ai giorni nostri e alla stagione 2010-11 di cui abbiamo scritto anche troppo. A un anno dalle Comunali, la politica si è appropriata della società, di fatto commissariandola e sovvenzionandola a più riprese. La Tribuna Gianna (l’associazione nata dall’impegno congiunto di Comune e Provincia, con sovvenzioni pubbliche e private) è diventata addirittura azionista di maggioranza del FC Catanzaro. Lo sfascio sportivo è sotto gli occhi di tutti. Quello societario è stato sancito dalla sentenza di fallimento del tribunale. La paternità del (oltre a quello minore della Provincia) a giugno 2010 è bipartisan. Anche se l’assessore allo Sport Danilo Gatto ci ha tenuto a precisare a pochi giorni dalle elezioni che «se il Catanzaro ha oggi un’altra opportunità, è solo grazie alla lungimiranza dell’Amministrazione Olivo, che con il tanto “vituperato” contributo di giugno scorso ha consentito alla società di accedere all’iscrizione al campionato di Lega Pro». Lungimiranza? Sob.
DOMANI BLOB – Intanto mancano meno di quattro giorni alle Comunali. E domani, prima del “silenzio elettorale”, vi offriremo un breve blob di quanto è stato detto, scritto e promesso dai candidati in questa campagna a proposito del Catanzaro Calcio. Però, per favore, non credeteci più.
Ivan Pugliese