Borrelli vuole vedere chiaro su tutto, Milan compreso. Il primo giorno di interrogatori veri in federcalcio e’ da tour de force: l’ex capo di Mani Pulite si tuffa a capofitto nel super lavoro che l’inchiesta su ‘Calciopoli’ gli richiede. Undici ore di audizioni a raffica per aggiungere elementi importanti ai molti gia’ messi in luce dalle intercettazioni della procura di Napoli e che alla fine gli strappano una battuta. ”Abbiamo lavorato, non giocato. Qualcosa lo abbiamo portato a casa” dice Borrelli.
Il nuovo capo dell’ufficio indagini era arrivato presto nella sede della Figc, perche’ in agenda aveva 8 audizioni: al lavoro tre pool. L’ex capo della Procura di Milano in compagnia della vice, Maria Jose’ Falcicchia, ha avuto come quartier generale il quarto piano, stanza a vetri, di via Allegri: l’altro vice, Maurizio D’Andrea e’ stato distaccato in via Po, concentrato sui guardalinee. La prima a finire davanti a Borrelli e’ stata Maria Grazia Fazi, la dama bionda, ex segretaria della Can, l’unica donna indagata: ma il suo interrogatorio e’ finito ancora prima di cominciare, perche’ di fatto si e’ avvalsa della facolta’ di non rispondere. ”Aspetta di essere chiamata dalla procura di Napoli e poi, se convocata, tornera’ qui” dice il suo legale, Bruno Ricciotti, mentre la signora si infilava infastidita nella sua macchina rosso fiammante. ”E’ stata una segretaria efficientissima come tutti quelli che hanno a che fare con persone importanti” chiosa il legale.
Un prima nulla di fatto, che sembrava aver fatto partire male la giornata di interrogatori: a parlare pero’ sotto il fuoco di domande degli inquirenti sportivi e’ Gennaro Mazzei, l’ex designatore dei guardalinee, finito nella bufera per alcune intercettazioni con Leonardo Meani, addetto agli arbitri del Milan. Ecco dunque che il club rossonero finisce sotto la lente di Borrelli che vuole sondare al meglio anche la posizione del club rossonero, visto che quella della Juventus sembrerebbe piu’ chiara e piuttosto compromessa gia’ dalle sole intercettazioni.
Mazzei resta dentro per tre ore, torchiato dagli 007 federali, e quando esce sembra sollevato, perche’ ”ha chiarito la sua totale estraneita’ a qualsiasi addebito” interviene il suo legale, l’avvocato Giuseppe Fonisto. Ma c’e’ di piu’, perche’ Mazzei, davanti a Borrelli ha in sostanza detto che con Meani ”non c’era alcun tipo di subordinazione” spiega il legale, che aggiunge che il suo assistito si limitava a rispettare i suoi superiori di grado. Bergamo e Pairetto, ma non il Milan.
E il ruolo dei rossoneri nell’intero scandalo diventa centrale per il lavoro di indagine dell’ufficio di Borrelli: in questa logica rientrerebbero anche le audizioni dei quattro, tra gli undici assistenti indagati, sfilati a via Po. Enrico Ceniccola, Gabriele Contini, Silvio Gemignani e Giuseppe Foschetti, tutti in qualche modo finiti nelle conversazioni telefoniche di Meani, alcuni come di parte rossonera, altri come Ceniccola indicati dal dirigente rossonero come troppo favorevoli alla Juve.
Nel pomeriggio da Borrelli e’ arrivato anche Manfredi Martino, segretario della Can, anche lui indagato perche’ additato di far parte della ‘combriccola romana’ e molto amico di Massimo De Santis. Piu’ di tre ore per il giovane impiegato che da quando e’ partita l’inchiesta e’ il piu’ spremuto: era gia’ stato ascoltato per otto ore dal vecchio ufficio indagini e dai Carabinieri di via In Selci dopo il blitz dell’Arma in Figc e all’Aia. ”E’ tutto decisamente a posto – ha detto sorridendo all’uscita, quando il sole a Via Allegri stava gia’ calando.
Martino, senza avvocato (”perche’ dovevo portarmelo?”) e’ stato sentito dalla Falcicchia e da Borrelli, cosi’ come Francesco Ghirelli: il segretario della federazione ha chiuso la lunga giornata. Lui, gia’ a via Allegri dalla mattina, ha dovuto solo fare le scale per incontrare il pool di Borrelli. Scendere dal quinto al quarto piano, per spiegare alcune telefonate in cui Moggi gli chiedeva conto di una sentenza della Caf che riguardava i bianconeri.
Tanto materiale e una collaborazione ”in media buona” dice Borrelli: ”Noi abbiamo un’idea, vedremo se alla fine tirando le conclusioni tutto questo sara’ veritiero”. Un primo faro per capire se e quanto anche il Milan agisse in quello che Borrelli non definisce un ”sistema”, ma una rete. Tanto capillare da risucchiare tutti: ed e’ su tutti che lui vuole indagare. Domani si torna in campo: ancora il pool si fa in tre per quella che si annuncia come una giornata di transizione. Molti tecnici, nessun nome di spicco domani. Non ci sara’ De Santis, tanto atteso, continueranno invece a sfilare gli altri assistenti e qualche arbitro di secondo piano. I pezzi grossi sono attesi da mercoledi’, quando assieme agli arbitri ‘vip’ potrebbero fare l’apparizione anche gli ex designatori. Giovedi’ riflettori sui Della Valle per il capitolo Fiorentina.
Il nuovo capo dell’ufficio indagini era arrivato presto nella sede della Figc, perche’ in agenda aveva 8 audizioni: al lavoro tre pool. L’ex capo della Procura di Milano in compagnia della vice, Maria Jose’ Falcicchia, ha avuto come quartier generale il quarto piano, stanza a vetri, di via Allegri: l’altro vice, Maurizio D’Andrea e’ stato distaccato in via Po, concentrato sui guardalinee. La prima a finire davanti a Borrelli e’ stata Maria Grazia Fazi, la dama bionda, ex segretaria della Can, l’unica donna indagata: ma il suo interrogatorio e’ finito ancora prima di cominciare, perche’ di fatto si e’ avvalsa della facolta’ di non rispondere. ”Aspetta di essere chiamata dalla procura di Napoli e poi, se convocata, tornera’ qui” dice il suo legale, Bruno Ricciotti, mentre la signora si infilava infastidita nella sua macchina rosso fiammante. ”E’ stata una segretaria efficientissima come tutti quelli che hanno a che fare con persone importanti” chiosa il legale.
Un prima nulla di fatto, che sembrava aver fatto partire male la giornata di interrogatori: a parlare pero’ sotto il fuoco di domande degli inquirenti sportivi e’ Gennaro Mazzei, l’ex designatore dei guardalinee, finito nella bufera per alcune intercettazioni con Leonardo Meani, addetto agli arbitri del Milan. Ecco dunque che il club rossonero finisce sotto la lente di Borrelli che vuole sondare al meglio anche la posizione del club rossonero, visto che quella della Juventus sembrerebbe piu’ chiara e piuttosto compromessa gia’ dalle sole intercettazioni.
Mazzei resta dentro per tre ore, torchiato dagli 007 federali, e quando esce sembra sollevato, perche’ ”ha chiarito la sua totale estraneita’ a qualsiasi addebito” interviene il suo legale, l’avvocato Giuseppe Fonisto. Ma c’e’ di piu’, perche’ Mazzei, davanti a Borrelli ha in sostanza detto che con Meani ”non c’era alcun tipo di subordinazione” spiega il legale, che aggiunge che il suo assistito si limitava a rispettare i suoi superiori di grado. Bergamo e Pairetto, ma non il Milan.
E il ruolo dei rossoneri nell’intero scandalo diventa centrale per il lavoro di indagine dell’ufficio di Borrelli: in questa logica rientrerebbero anche le audizioni dei quattro, tra gli undici assistenti indagati, sfilati a via Po. Enrico Ceniccola, Gabriele Contini, Silvio Gemignani e Giuseppe Foschetti, tutti in qualche modo finiti nelle conversazioni telefoniche di Meani, alcuni come di parte rossonera, altri come Ceniccola indicati dal dirigente rossonero come troppo favorevoli alla Juve.
Nel pomeriggio da Borrelli e’ arrivato anche Manfredi Martino, segretario della Can, anche lui indagato perche’ additato di far parte della ‘combriccola romana’ e molto amico di Massimo De Santis. Piu’ di tre ore per il giovane impiegato che da quando e’ partita l’inchiesta e’ il piu’ spremuto: era gia’ stato ascoltato per otto ore dal vecchio ufficio indagini e dai Carabinieri di via In Selci dopo il blitz dell’Arma in Figc e all’Aia. ”E’ tutto decisamente a posto – ha detto sorridendo all’uscita, quando il sole a Via Allegri stava gia’ calando.
Martino, senza avvocato (”perche’ dovevo portarmelo?”) e’ stato sentito dalla Falcicchia e da Borrelli, cosi’ come Francesco Ghirelli: il segretario della federazione ha chiuso la lunga giornata. Lui, gia’ a via Allegri dalla mattina, ha dovuto solo fare le scale per incontrare il pool di Borrelli. Scendere dal quinto al quarto piano, per spiegare alcune telefonate in cui Moggi gli chiedeva conto di una sentenza della Caf che riguardava i bianconeri.
Tanto materiale e una collaborazione ”in media buona” dice Borrelli: ”Noi abbiamo un’idea, vedremo se alla fine tirando le conclusioni tutto questo sara’ veritiero”. Un primo faro per capire se e quanto anche il Milan agisse in quello che Borrelli non definisce un ”sistema”, ma una rete. Tanto capillare da risucchiare tutti: ed e’ su tutti che lui vuole indagare. Domani si torna in campo: ancora il pool si fa in tre per quella che si annuncia come una giornata di transizione. Molti tecnici, nessun nome di spicco domani. Non ci sara’ De Santis, tanto atteso, continueranno invece a sfilare gli altri assistenti e qualche arbitro di secondo piano. I pezzi grossi sono attesi da mercoledi’, quando assieme agli arbitri ‘vip’ potrebbero fare l’apparizione anche gli ex designatori. Giovedi’ riflettori sui Della Valle per il capitolo Fiorentina.
Fonte Ansa