Proseguono le indagini della Procura di Catanzaro sui fondi e gli appalti gestiti da Calabria Verde, ente strumentale della Regione che dal 2014 ha riunito in sé i compiti e le attività di Afor e comunità montane.
Dopo aver ascoltato a lungo, come persona informata sui fatti, il direttore generale dell’ente, Paolo Furgiuele, i magistrati del capoluogo hanno sentito, giovedì pomeriggio, per parecchie ore anche Alfredo Allevato, responsabile unico del procedimento riguardo la gara d’appalto da 33 milioni di euro finanziata con fondi Por Calabria Fesr 2007-2013 – poi sospesa in autotutela da Furgiuele – per l’acquisto di un parco autoveicoli destinato a funzioni di antincendio boschivo.
Quello che i magistrati – guidati dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri – intendono passare al setaccio è un anno e mezzo di attività dell’ente con tutti i fondi e le gare d’appalto che sono state gestite. Per questo motivo l’intenzione della Procura è quella di ascoltare tutti i dirigenti e funzionari di Calabria Verde, partendo dalle fugure apicali quali Furgiuele, Lucrezia Zurzolo, dirigente del settore Controllo di gestione, e Allevato.
L’indagine su Calabria Verde nasce con lo scandalo di 33 milioni di euro persi dalla Regione quando venne stoppato l’appalto per l’acquisto di mezzi antincendio destinati alla Protezione civile. Si trattava di fondi Por Fesr 2007/2013 che andavano rendicontati entro il 31 dicembre 2015. Ma l’attività investigativa si sta estendendo a tutte le attività gestite dall’ente strumentale.
Alessia Truzzolillo cor cal