«Il trasversalismo e gli accordi sotto banco tra maggioranza e pezzi dell’opposizione, che purtroppo sono sempre esistiti nella politica regionale, mai avevamo toccato punte così inquietanti e, oserei dire, così immorali come il rifinanziamento della Fondazione Calabresi del Mondo».
E’ quanto afferma il consigliere regionale Mimmo Tallini, che aggiunge: «L’esatta sincronia tra il ritiro di alcune firme dalla richiesta di referendum sullo Statuto e la puntuale proposta della Giunta di elargizione di sei milioni di euro (oggi ridotti a quattro), alla Fondazione presieduta dall’on. Galati, è qualcosa di più di una coincidenza.
Se si aggiunge che l’iniziativa, di avviare l’iter del referendum sullo statuto, è stata dei consiglieri più vicini all’on. Galati (gli stessi che si sono affrettati a ritirare l’adesione in corso d’opera), si potrebbe ben dire che è stata creata ad arte la “materia del contendere” su cui costruire una trattativa sotterranea con il Governatore.
Mi domando ancora – aggiunge Tallini – perché alla Fondazione Calabresi nel Mondo è stato risparmiato il trattamento ispettivo e inquisitorio riservato, ad esempio, a Calabria Etica? Perché Oliverio ha prima annunciato di voler annullare le società in house entro giugno mentre ora ha posticipato questa scadenza a dicembre?
Andreotti diceva che a pensare male si fa peccato, però ci si azzecca».
Secondo Tallini inoltre, «Il presidente Oliverio conferma anche in questa occasione di essere l’emblema della conservazione e del trasversalismo.
Non ha esitato a scaricare i suoi fidati compagni di viaggio coinvolti in “rimborsopoli”, facendo finta di dimenticare che grazie ai loro voti ha potuto vincere, così come non ha esitato oggi a fare una trattativa sotto banco con il “nemico” più disponibile, pur di evitare un referendum che lo avrebbe messo in ginocchio e costretto alle dimissioni anticipate.
Confesso di avere anch’io votato negli anni scorsi provvedimenti a favore della Fondazione Calabresi nel Mondo.
Mai avrei pensato che una buona intuizione si sarebbe trasformata nell’epicentro del trasversalismo dove tutti, destra e sinistra, hanno trovato soluzioni ai loro problemi. La presenza di numerosi esponenti della sinistra nell’organigramma predisposto abilmente dall’on. Galati (ne sa qualcosa l’ex sindaco di Lamezia Gianni Speranza) è servita per realizzare un ombrello protettivo per una struttura
di cui, per la verità, non si capiscono bene né i programmi, né i risultati».
«E che dire – incalza il consigliere regionale – del ruolo in cui si è venuto a trovare l’attuale vicepresidente della Giunta regionale, il prof. Antonio Viscomi, che della Fondazione è il coordinatore del comitato scientifico?
Non si può escludere a priori che abbia esercitato le sue postazioni istituzionali (dirigente generale della presidenza prima, assessore poi) per sollecitare il “salvataggio” della Fondazione in cui riveste un ruolo centrale.
Si pone altresì, leggi alla mano, una questione di inconferibilità dell’incarico di assessore al prof. Viscomi in relazione alla sua funzione nella Fondazione Calabresi nel Mondo. Buona norma consiglierebbe al prof. Viscomi di rassegnare le sue dimissioni da vicepresidente della Giunta, quanto meno per evitare ennesime brutte figure e gaffe al suo amico Oliverio.
Tutti insieme appassionatamente per succhiare dalle casse della Regione quattro milioni di euro che potrebbero essere destinati a scopi più nobili che non i “rimborsi spese” da 14mila800 euro al mese
per il presidente on. Galati, (notizie apprese nei mesi scorsi da fonti giornalistiche e mai smentite dallo stesso), che non ne aveva bisogno vista la sua indennità di parlamentare della Repubblica ed anche in considerazione del fatto che il ruolo di presidente della fondazione era previsto a titolo gratuito».
«Non escludo – conclude Tallini – di presentare in Consiglio regionale un emendamento in tal senso, destinando i quattro milioni di euro ad attività ed iniziative sociali a favore delle famiglie più bisognose della Calabria.
Di fronte a questo sfacelo istituzionale, che dovrebbe fare arrossire di vergogna il presidente Oliverio, Forza Italia, principale partito di opposizione, non può continuare a tacere, anche perché la vicenda investe in pieno uno dei suoi vicecoordinatori regionali. Il silenzio significherebbe che la trattativa Galati-Oliverio-Viscomi è avvenuta con l’avallo del
partito e questo andrebbe spiegato al presidente Berlusconi, ma soprattutto ai nostri elettori. All’on. Jole Santelli il compito di sgomberare il campo dagli equivoci e dai sospetti scaturiti dalla mancata presentazione del documento che chiedeva il referendum e che aveva già le firme
necessarie per avviarne l’iter.
Mi aspetto una sconfessione ufficiale di un’operazione che darebbe all’opinione pubblica l’immagine di una Forza Italia fragile e inconsistente, pronta a compromessi per salvaguardare bassi e meschini interessi di singoli dirigenti».