In corso l’ennesimo tavolo istituzionale a Palazzo Doria, una delle sedi del Comune di fronte al Teatro Politeama. Il passaggio di proprietà è il solito tema, in particolare il 30% delle quote che ancora balla senza trovare un gruppo disposto ad accollarselo, affiancando Giuseppe Cosentino. Il tempo ormai stringe. Venerdì scade il termine per la presentazione della domanda di ripescaggio e la documentazione da produrre (in particolare i contributi da versare) non è di poco conto. Soluri, Bove e Aiello non mollano. E il Catanzaro rischia di perdere il treno per la Prima Divisione.
Gli scenari possibili ormai sono solo due. Un immediato cambio di proprietà consentirebbe al Catanzaro di giocare il campionato di C1 con una guida forte e il sostegno di soci di minoranza veri e solidi. A quel punto il quadro sarebbe già definito: l’allenatore Soda, il progetto tecnico che Ceravolo sta portando avanti già da qualche giorno, un’idea ben definita di mercato da seguire, un ritiro e una preparazione già in corso.
Il secondo scenario prevede invece il fallimento della trattativa. In quel caso il Catanzaro giocherebbe in Seconda Divisione, con una società dilaniata, inconsistente e con la presenza al proprio interno dell’associazione Tribuna Gianna che non avrebbe senso. In quel caso non ci sarebbe ancora un progetto tecnico (anche se sembrerebbe che Aiello abbia contattato l’ex DS Gigliotti per ripartire), né soprattutto le capacità economiche per farlo. In sostanza si andrebbe verso un nuovo fallimento o una stentata sopravvivenza fino alla prossima crisi.
Cui prodest?
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