Catanzauteri contro tutto e contro tutti. Contro l’indifferenza e la diffidenza di chi associa le vicende societarie alle fortune della squadra, contro la penalizzazione che verrà comminata alle Aquile Giallorosse, contro la Cisco ed il Cassino (squadre citate tra le big del girone di appartenenza), contro una preparazione pre-campionato condotta al fotofinish ed in condizioni non di certo favorevoli, contro tutti i detrattori “interni”… ed “esterni” al team, contro “RAI TRE COSENZA”…(che non finisce di stupire, ovviamente in senso negativo. Soluri:SVEGLIA!!!). Se a parlare è il campo, il suo linguaggio non è travisabile. Finora si è visto un bel Catanzaro, per nulla rinunciatario, anzi! Ne sa qualcosa il Cassino di Maurizio Pellegrino che ieri ha annoverato tra i migliori in campo oltre all’ex Giannone, proprio l’estremo difensore Indiveri che ha salvato i laziali da un’ecatombe casalinga di proporzioni ancora più evidenti. Caputo, Mosciaro e Montella hanno fatto vedere i sorci verdi alla difesa avversaria e tutto il Catanzaro ha condotto la gara con autorevolezza palesando il carattere del proprio allenatore.
Sono state disputate appena due gare ed è pericoloso sbilanciarsi, ma il gioco dei Giallorossi si era già visto (seppur in misura minore) dalle prime gare di Coppa Italia. Il tempo ha fatto il resto. Tempo che Auteri ha ottimizzato al massimo, vista la forma fisica e le geometrie apprezzate in campo. Anche Vono ad un inizio balbettante, ha saputo reagire salvando il risultato quando il Catanzaro conduceva per 2-1, con un ottimo intervento su Mezgour.
E ci si ritrova insperatamente in vetta in compagnia del neopromosso e “sponsorizzatissimo” (vedi gruppo ERG ecc. ecc. …) Siracusa. Chissà che Mister Auteri non stia già pregustando una vendetta personale proprio ai danni della sua ex squadra. E’ auspicabile che i risultati conquistati meritatamente sul campo continuino e siano da sprone sia per i quadri dirigenziali (nel rinnovare impegno, coesione e unità di intenti) che per il tessuto imprenditoriale cittadino che, adeguatamente motivato, non resterebbe certamente indifferente ad una rinascita imprevista. E’ presto per parlare dopo due gare, ma se altrove in categorie più importanti due vittorie consecutive autorizzano i prezzolatissimi saccenti del calcio nazionale a dichiarare preventivamente vittorie in Italia ed in Europa, perché dovremmo vietarci di alimentare un minimo ottimismo (nelle dovute proporzioni)?
Ne avremmo tanto bisogno e ne avrebbe bisogno tutto l’ambiente che dopo il “tradimento” dell’amata squadra (vedi ennesima sconfitta ai playoff) e le note vicissitudini societarie, con questi due risultati positivi, cerca di tapparsi le orecchie nel comprensibile intento di chi non vuole illudersi per non rimanere deluso. Tutto ciò è logico a patto che non ci si neghi a priori il diritto di potere gioire e soprattutto parlare solo di calcio.
Se i nostri eroi stanno riuscendo a fare un inizio di campionato così promettente, cosa accadrebbe se a supporto degli stessi ci fosse un corollario adeguato? Antonio Aiello ha tracciato coraggiosamente la propria strada e ancora non è dato sapere (dopo appena due gare) se sia quella giusta, ma solo chi fa può sbagliare. L’ignavo non è mai nel giusto.
Giuseppe Mangialavori