L’ex presidente della Field, Mimmo Barile, da ieri è agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato.
L’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro Maria Rosaria Di Girolamo, è arrivata a conclusione delle indagini partite a seguito dell’esposto presentato in Procura dal revisore dei conti, Maurizio De Filippo, che aveva individuato un buco di 500mila euro nelle casse della Fondazione Field.
Nello scorso giugno era scattata una perquisizione nelle sedi dell’ente in (organismo in house della Regione Calabria, soggetto pubblico, di diritto privato, tenuto ad operare nell’interesse esclusivo della Regione) per ricercare le carte relative alla gestione finanziaria della fondazione. Barile era stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di peculato poiché si sarebbe appropriato di denaro pubblico per l’ammontare di 500mila euro. La sottrazione del denaro sarebbe avvenuta tra il giugno e il novembre 2012.
L’ex presidente aveva chiesto di essere sentito dicendosi disponibile perfino a rilasciare un’idonea garanzia a tutela della Field, anche in relazione all’eventuale risarcimento del danno provocato.
Red