Se è vero che a Natale siamo tutti più buoni, non ci poteva essere avversario migliore del Brescia per santificare le feste. Nella partita dell’antivigilia Catanzaro potrà accogliere un proprio gemellato storico e dar vita a quella che, complice anche la situazione di classifica migliore di qualsiasi aspettativa, si preannuncia come una grande giornata di festa sugli spalti.
Sul campo, però, nessuna delle due squadre risparmierà una goccia di sudore. Come ama ripetere Vivarini, il Catanzaro deve rimanere concentrato partita dopo partita, senza guardare troppo in avanti. Solo così, pensando di vincere sempre, si potrà affrontare un campionato tranquillo e magari togliersi qualche soddisfazione. Il Brescia, dal canto suo, non può che condividere questo tipo di mentalità, soprattutto perché da un anno a questa parte si tratta di una squadra che si lascia andare a qualche black out di troppo, come testimoniano anche gli ultimi mesi.
Dopo aver perso il playout con il Cosenza ed aver sfiorato l’incubo Serie C a distanza di trentotto anni dall’ultima volta, la società del presidente Cellino è riuscita ad ottenere la riammissione a seguito dell’esclusione della Reggina dal campionato di Serie B.
La squadra, che era rimasta in mano a Daniele Gastaldello, aveva cominciato in ritardo la stagione, ma era partita con il piede giusto, vincendo proprio contro il Cosenza e poi contro il Lecco. Il Brescia subiva pochissimi gol, ma a causa di una lunga serie di pareggi e di tre sconfitte consecutive tra fine ottobre e inizio novembre, Cellino aveva deciso di dare il benservito a Gastaldello.
Al suo posto è stato scelto Rolando Maran, reduce da una breve e deludente esperienza col Pisa all’inizio dello scorso campionato. Maran è uno dei tecnici più esperti dalla categoria, uno di quelli col curriculum migliore visti i lunghi trascorsi in Serie A. Dopo una prima sconfitta casalinga contro il Modena, con lui il Brescia ha raccolto tre pareggi e due vittorie, di cui l’ultima contro una squadra di alta classifica come il Como.
Ancora una volta, quindi, Vivarini dovrà affrontare un tecnico scafato, con armi e conoscenze adeguate per imbrigliare la sua manovra.
Come gioca il Brescia
Nonostante Maran abbia riscosso successo in Serie A utilizzando soprattutto il 4-3-1-2 e il 4-3-2-1 – memorabile il suo Chievo col Pata Castro e Walter Birsa alle spalle della punta – in questa esperienza a Brescia il modulo di riferimento sembra essere l 3-4-2-1. Il tecnico trentino, quindi, non rinuncia alla coppia di mezzepunte dietro il centravanti, ma preferisce giocare con un centrale in più e due esterni a tutta fascia.
Il Catanzaro, quindi, troverà un’altra squadra che si schiererà a specchio rispetto alla sua fase di possesso. I lariani cercheranno di fare densità in mezzo al campo per poi ripartire velocemente, cercando di tenere i tre giocatori offensivi stretti e vicini tra loro.
Il Brescia è una squadra verticale, che tende ad appoggiarsi sulle possenti spalle di Gennaro Borrelli. Centravanti classe 2000, vincitore dello scorso campionato di B con il Frosinone, Borrelli in passato ha già colpito il Catanzaro. Fu lui ad aprire le marcature in quel Monopoli-Catanzaro giocato sotto il diluvio che a marzo 2022 allontanò la squadra di Vivarini dalla prospettiva di vincere il campionato. Un avversario noto ai giallorossi, che dovranno trovare il modo di limitare il suo gioco aereo.
Anche perché Borrelli, grazie alla sua fisicità, è solito innescare un talento come il trequartista Galazzi, la cui presenza al Ceravolo è in dubbio, e gli inserimenti da dietro di Dimitri Bisoli, centrocampista, capitano e bandiera della squadra.
In definitiva, per il Catanzaro il Brescia può essere una buona prova di maturità per dimostrare di aver tratto i giusti insegnamenti dalla sconfitta di Ascoli.