FOGGIA Entusiasmo alle stelle in casa del Catanzaro, che viola lo Zaccheria al termine di una prestazione perfetta sotto il profilo tecnico e tattico e vola nelle alte sfere della classifica. A fine gara, il tecnico Piero Braglia (apprezzato ex del Foggia, alla guida dei rossoneri nella stagione â 99- 2000) entra in sala-stampa raggiante ma predica equilibrio.
«Il risultato finale è giusto, perché abbiamo disputato un’ottima gara e meritato i 3 punti. La chiave del match? La personalità con cui abbiamo affrontato il Foggia. Ora, però, non montiamoci la testa. Altrimenti accade come a Lanciano, dove abbiamo fatto i bischeri e beccato 3 gol. Le nostre ambizioni in campionato? Risultati come questo ci fanno capire che possiamo prenderci belle soddisfazioni, ma occorre tanta umiltà ».
Braglia analizza con lucidità il film del match, che ha consegnato al Catanzaro il 2˚ successo stagionale. In particolare, il 3- 4- 3 del tecnico toscano ha avuto la meglio sull’analogo modulo di gioco impartito al Foggia dall’allenatore Marino. «Non abbiamo mai rinunciato a proporci, non fa parte del nostro bagaglio. Giocavamo su un campo difficile, contro una squadra importante, ma i miei hanno avuto il merito di restare concentrati e di colpire non appena possibile».
Protagonista assoluto il bomber Giorgio Corona, autore di una bella doppietta e sempre più in testa alla classifica cannonieri, con 6 reti nelle prime 4 giornate.
«Merito di tutta la squadra, che mi mette in condizione di rendermi pericoloso e di fare tanti gol. Speriamo che continui così. La differenza col Foggia l’ha fatta la mentalità : siamo andati allo Zaccheria per vincere e ci siamo riusciti. Tanto che abbiamo aggredito i loro 3 difensori con altrettanti attaccanti. Siamo riusciti a non farli giocare. E poi, lì davanti, io e Ferrigno abbiamo trovato le stoccate decisive».
Soddisfazione nell’entourage societario giallorosso. Pasquale LoGiudice dichiara: «Al di là del risultato, è soprattutto la prova dei ragazzi che ci induce all’ottimismo. Dopo la bella e sfortunata prestazione col Benevento, a Foggia è giunto il nostro riscatto. Tuttavia, come non ci siamo abbattuti a Lanciano, ora non dobbiamo esaltarci per questo successo».
Roberto Pellegrini