CATANZARO  Un solo punto dalla gara casalinga col Benevento. Il Catanzaro è fermo a quota quattro in classifica. Sulla carta un inizio senza infamia e senza lode. Il match di ieri ha però messo in luce una formazione capace di tenere sotto una squadra composta da gente come Menolascina e Molino. Piero Braglia non si lamenta affatto del pareggio interno, anzi dice: «Ho visto una squadra, forse per la prima volta – afferma il tecnico toscano riguardo all’undici sceso in campo domenica -. E’ questa la strada da percorrere, quella che dobbiamo tenere in futuro».
Nella partita con i sanniti, il trainer ex Chieti ha compiuto scelte rischiose, forse anche un po’ impopolari. Per ora, non ci sono vinti né vincitori: Lafuenti e Pastore hanno sostituito Gentili e Ciardiello senza commettere sfaceli. «Ho un sacco di giocatori – dice Braglia – se sbaglio pago io. Sono proprio io, infatti, a dover rispondere alla società . Quelle di domenica sono scelte di natura tecnica. Non deve suonare come una bocciatura, io non lo faccio con nessuno».
Una specie di ragion di stato, insomma. Il bene della squadra nel suo insieme è l’interesse più forte da preservare. Il tecnico continua, asserendo: «Bisogna dimostrare, e non parlo del caso specifico, di poter giocare. Bisogna mettersi in discussione un po’ tutti. Io sono il primo a farlo. In questa stagione sarò costretto a fare scelte difficili».
L’allenatore giallorosso ripercorre, poi, il film dell’incontro di domenica: «L’errore c’è stato soltanto sul primo gol, quando si è sbagliata una posizione in campo. La seconda rete, invece, è frutto della fortuna. Forse è mancata un po’ di esperienza. C’è anche da considerare che stiamo giocando in una categoria diversa da quella in cui ci trovavamo fino a poco tempo fa. Per quanto riguarda l’arbitro, la società ne parlerà . E’ un suo compito, io posso parlarne la domenica poi basta».
Proprio l’operato del direttore di gara ha destato qualche perplessità in casa giallorossa. Due gli episodi più contestati, entrambi accaduti nel secondo tempo. Il primo è un presunto fallo in area di un avversario su Corona, l’altro un tocco di mano di un giocatore sannita nella propria area. Due probabili penalty che avrebbero dato una mano ai padroni di casa per conquistare i tre punti in palio. Braglia conclude parlando della prestazione dei singoli: «Davanti ho tanti giocatori, lì dovrò prendere delle scelte non facili. Ascoli lo vedo come difensore. E’ un ragazzo intelligente, può giocare dove vuole. Adesso è a sinistra, quando tornerà Caterino, penserò a un ruolo da centrale. Sia in attacco, sia a centrocampo ho molta scelta. Dietro voglio più alternative. La difesa? Ho visto un buon Milone. Zappella ha giocato forse la migliore partita. Non ho visto grosse sofferenze».
Neanche la mancanza di un incontrista puro al centro del campo pare impensierirlo: «Col Benevento non abbiamo concesso neanche un tiro. Briano, poi, può sa giocare anche come incontrista. Ho visto un buon centrocampo. Dei loro giocatori non ha brillato nessuno. A me interessa creare una squadra. Bisogna metterci in testa che questa non è la C2. Si deve volare basso. Noi vogliamo un pubblico così che applaude come domenica scorsa perché ha visto una buona squadra».
L’ultima battuta di Braglia è per Toledo: «Ha fatto una gara discreta. Deve allenarsi di più, sacrificarsi, deve lottare. Ha potenzialità enormi, è un giocatore da serie A. La C1 è una categoria in cui ci sono gli osservatori. Col Benevento fin quando ha provato ad accentrarsi ha fatto bene. Nella ripresa, invece, ha giocato più defilato».
Il Catanzaro riparte adesso da un’impegnativa doppia trasferta. Foggia e Viterbo costituiranno un duro banco di prova per i giallorossi.
Enrico Foresta