Francesco Saverio Borrelli non ha dubbi: “E’ lo scandalo piú grande della storia del calcio”. E’ questa l’affermazione conclusiva delle 193 pagine di relazione con cui l’ex capo di Mani pulite illustra al procuratore federale Stafeano Palazzo i meccanismi interni della cupola del calcio.
Nello stesso documento, pubblicato sui principali quotidiani, Borrelli annuncia la necessità di continuare a indagare sugli altri aspetti di questo scandalo.
“La sua unicità, la vastità del contesto, il numero davvero ampio di società e soggetti coinvolti, i plurimi filoni investigativi che sin da ora emergono – scrive Borrelli – non permettono di ritenere conclusa l’opera di individuazione delle responsabilità eventualmente attribuibili ad altre società e ad altre persone fisiche”.
A proposito della Juventus scrive: “Ha esercitato negli anni una posizione di assoluto dominio sull’intero mondo del calcio tanto da ingenerare dubbi e perplessità sulle modalità con le quali in Italia sono stati raggiunti, nel tempo, risultati di vertice. Il principale soggetto di riferimento del sistema era Moggi e la prima beneficiaria dei relativi effetti era la Juventus”.
“L’impressione – scrive ancora Borrelli – è stata quella di essersi trovati di fronte a difese concordate e precostituite nella loro interezza”.
Nello stesso documento, pubblicato sui principali quotidiani, Borrelli annuncia la necessità di continuare a indagare sugli altri aspetti di questo scandalo.
“La sua unicità, la vastità del contesto, il numero davvero ampio di società e soggetti coinvolti, i plurimi filoni investigativi che sin da ora emergono – scrive Borrelli – non permettono di ritenere conclusa l’opera di individuazione delle responsabilità eventualmente attribuibili ad altre società e ad altre persone fisiche”.
A proposito della Juventus scrive: “Ha esercitato negli anni una posizione di assoluto dominio sull’intero mondo del calcio tanto da ingenerare dubbi e perplessità sulle modalità con le quali in Italia sono stati raggiunti, nel tempo, risultati di vertice. Il principale soggetto di riferimento del sistema era Moggi e la prima beneficiaria dei relativi effetti era la Juventus”.
“L’impressione – scrive ancora Borrelli – è stata quella di essersi trovati di fronte a difese concordate e precostituite nella loro interezza”.