CATANZARO – Messa da parte la difesa a tre, Bruno Bolchi
ritorna sulla vecchia strada ed è pronto a riproporre i quattro uomini
in linea a coprire Silvio Lafuenti. E’ questa la novità (tra l’altro
annunciata) più importante della giornata, emersa nel corso della consueta
seduta di rifinitura che il tecnico milanese ha fatto svolgere questa mattina
al PoliGiovino. Durante la partitella finale il trainer ha mischiato un po’
le carte, ma l’undici che domani scenderà in campo dal primo minuto
sembra ben delineato.
In porta ci sarà Silvio Lafuenti (Micillo ha lavorato
a parte con Raione) protetto da un muro difensivo composto da Diliso
a destra, Dei e Ascoli al centro e
Morabito a sinistra. Importanti novità anche a centrocampo
con l’innesto di Arcadio a destra e Agnelli
a sinistra e con la coppia centrale formata ancora una volta da Miceli
e Nocerino. L’unico dubbio riguarda il reparto avanzato:
Carbone sembra l’unico sicuro di un posto da titolare, mentre
per il secondo ci sarà ballottaggio tra Corona e Myrtaj,
con l’albanese in leggero vantaggio su Re Giorgio. Difficilmente Bolchi punterÃ
su Cammarata o Morello: uno dei due si siederà in panchina e l’altro,
vista una carenza di difensori, potrebbe finire addirittura in tribuna.
Tra i convocati c’è anche un nome nuovo: quello di Criniti, giovane
difensore della Primavera guidata da Franco Cittadino.
In conferenza stampa Bolchi ha voluto sottolineare di aver finalmente «visto
una squadra determinata, pronta a scendere in campo per guadagnarsi i tre punti».
«Dentro di loro – ha aggiunto – c‘è della rabbia
che dovrà essere tramutata in buon gioco. Domani voglio una grande
prestazione». L’ottimismo del tecnico è ben visibile:
«I ragazzi – ha dichiarato – sanno di dover lottare fino all’ultimo
secondo e di dover affrontare tutte le partite, da qui fino alla fine del
campionato, come fossero finali. Quella contro l’Albinoleffe sarà la
prima». E proprio sugli avversari anche Bolchi ha le idee chiare:
«Li ho visti giocare più volte ed hanno sempre alternato
prestazioni anonime a grandi partite. Sono imprevedibili. Dovremo essere noi
a farci trovare pronti».
Massimiliano Raffaele