Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diramato poco fa dal Blocco 1929, da mesi in prima linea nella contestazione all’Effeccì Catanzaro, che ribadisce il sostegno solo a una proprietà forte, rompendo ogni tipo di dialogo con gli interlocutori politici.
Red
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Dopo mesi di frenetiche attività per mantenere alta l’attenzione sui problemi del Catanzaro Calcio, come Blocco 1929 prendiamo atto che la conclusione che da tempo paventavamo è divenuta una realtà con la quale bisogna fare i conti. Ad oggi, infatti, il Catanzaro non è fallito solo sulla carta. E NON SAREMO NOI A CHIEDERE IL FALLIMENTO.
Questa situazione ha mandanti ed esecutori materiali con tanto di nomi e cognomi, e solo la legge potrà eventualmente giudicare e condannare. Una certezza però c’è. Il presente è tanto insostenibile quanto indecoroso. Per l’ennesima volta l’imminenza di una tornata elettorale rischia di inficiare la risoluzione di una vicenda che richiede scelte nette e coraggiose. Una proprietà forte sarà l’unica condizione imprescindibile che in qualità di Blocco 1929 perseguiremo e sosterremo.
Le beghe personali di carattere politico-imprenditoriale non ci interessano. E’ arrivato il momento di buttare giù la maschera smettendola di trincerarsi dietro la moralità e la correttezza formale del proprio operato.
Col presente comunicato c’impegniamo a consegnare le firme della petizione lanciata a giugno e riproponiamo il nostro appello a tutta la tifoseria giallorossa, organizzata e non, chiamandola a raccolta attraverso un’assemblea pubblica che dovrà trovare una linea d’azione comune.
NON E’ PIU AMMISSIBILE ACCETTARE PASSIVAMENTE TUTTO QUESTO.
– Dopo la consegna delle firme al sindaco, non chiederemo più d’interloquire con politici o delegati, visti i risultati ottenuti.
– Sosterremo solo una proprietà forte e seria. Per noi l’attuale Effeci Catanzaro non ha senso d’esistere e non può rappresentarci.
– Per il futuro opponiamo un netto rifiuto a soci o dirigenti che abbiano avuto a che fare con il Catanzaro Calcio negli ultimi dieci anni.
– Ai politici che hanno chiesto, e tra poco chiederanno nuovamente, il nostro voto alle urne diciamo solamente che ognuno sarà libero di trarre le proprie conclusioni in qualità di tifoso, di cittadino e soprattutto di elettore.