Solo i genitori, il fratello ed i nonni del piccolo Matteo Battaglia sono stati ammessi a costituirsi parte civile nel procedimento a carico di Andrei Valentin Epurei, il rumeno ventiseienne imputato per omicidio colposo dalla Procura della Repubblica di Catanzaro dopo che, a bordo di un suv, alla fine di agosto del 2013 ha investito e ucciso il bambino di 12 anni, a Sellia Marina, ferendo anche gravemente un altro automobilista.
Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Giuseppe Perri, che ha condiviso quanto sostenuto dal difensore di Epurei, l’avvocato Gregorio Viscomi, il quale si era opposto alle circa quindici richieste di costituzione di parte civile avanzate alla scorsa udienza del 30 giugno, ammettendo in giudizio solo i partenti della piccola vittima – i genitori, assistiti dagli avvocati Vincenzo Puccio e Francesco Granata, seguono il procedimento fin dalla fase delle indagini -.
Poi il rinvio al 10 novembre, quando riprenderà la celebrazione del rito abbreviato chiesto e ottenuto dall’imputato a seguito della richiesta di giudizio immediato avanzata inizialmente dalla Procura.
Con l’accusa di omicidio colposo il giovane Epurei, subito dopo il drammatico incidente, fu sottoposto a fermo poi convalidato dal giudice per e indagini preliminari, che dispose a suo carico la custodia in carcere.
In quell’occasione il 26enne, nel corso dell’interrogatorio, si avvalse della facoltà di non rispondere alle domande del giudice, ma fece dichiarazioni spontanee con le quali chiese scusa e si disse addolorato per quanto accaduto, spiegando e giurando di non aver assunto alcol né droga, ma di essere stato colto da un colpo di sonno.