Un anno fa il Catanzaro tornava in serie B, Ascoli, la sua pioggia, quella marea umana, un patrimonio di affetto e di passione volato via in meno di trecentosessantacinque giorni.
Oggi i Giallorossi si trovano ad affrontare l’ennesimo momento cruciale della propria storia, una retrocessione ingloriosa e prospettive di ricostruzione che non si riescono a scorgere nella nebbia delle schermaglie societarie.
Questo è un semplice ricordo di un momento felice, vicino nel tempo ma amaramente lontano.
Avanti Catanzaro!
Ecco il testo dell’articolo pubblicato su questo sito un anno fa:
16 Maggio 2004: una giornata che si aggiunge a quelle importanti della storia di questo sodalizio. Dalla prima promozione in A del Giugno â71, a quelle del â74 e â76, a quella della sfortunata finale di Coppa Italia persa a Roma (19/5/66) contro la Fiorentina.
Una rinascita che sarebbe piaciuta al compianto Don Nicola Ceravolo, il Presidentissimo si inorgogliva fino alla commozione quando parlava di tutta questa massa che li seguiva.
Ripercorriamo velocemente la strada che Ferrigno & comp. hanno seguito prima di approdare a questo meritato successo .
Lâestate 2003, travagliata da una finale play-off persa ad opera di un buon Acireale, ha dato il via alla meritata riammissione al campionato di C1. La coppa Italia inizia in sordina e dopo la prova deludente dellâamichevole disputata contro il sorprendente Rende (poi promosso dal CND in C2), inizia la lenta ma inarrestabile ripresa. Una preparazione atletica mirata a sostenere al massimo le ultime 10 gare del campionato, una società allâaltezza dal punto di vista amministrativo, un gruppo ben collaudato di giocatori fondati sullâossatura di quelli che conquistarono in C2 il 2-2 al âFlaminioâ di Roma contro la Lodigiani (data dellâinizio della rinascita delle Aquile), una tifoseria temprata dagli anni di sostegno a prescindere in C2, e tanti sacrifici ⦠hanno contribuito alla conquista di questo obbiettivo importante.
Le prime gare del girone B della C1 hanno fatto vedere un Catanzaro scorbutico da affrontare come il suo âmisterâ. La prima sconfitta a Lanciano applaudita da oltre 300 sostenitori giallorossi al seguito, eâ stata metabolizzata senza problemi. In quel frangente in molti si accorsero che quel pubblico e quella squadra avrebbero fatto strada insieme. Lo stupore dei nuovi arrivi nel vedersi applauditi anche nella sconfitta, e la consapevolezza di essere allâaltezza di una salvezza tranquilla, si rafforzano presto nelle menti dei giallorossi. La vittoria di Foggia, la sconfitta immeritata di Viterbo e la vittoria sul Crotone hanno dato la misura delle possibilità del Catanzaro. Da allora si eâ iniziato a parlare, âsotto i baffiâ, di possibili play-off, anche se in pochi hanno avuto lâardore di nominarli ufficialmente.
Eâ stato il pari (1-1) a Crotone ad aprire le porte della serie B ai giallorossi. Il vantaggio sugli scontri diretti, e le successive 6 vittorie di fila hanno reso merito alla forza di questa squadra. Il resto eâ storia recente, dai 4000 di Taranto ai 3500 di Martina ad oggi.
Personalmente ripenso alle trasferte di C2 in 30 o 50 unitaâ, a quando si faticava a riempire unâauto per seguire il âmagicoâ. Non riesco a misurare la grandissima gioia degli splendidi UC onnipresenti, (quella dei loro diffidati che gioiscono lontano: âCIAO RAGAZZI SIETE CON NOIâ), di quei ragazzi dai 15 ai 26/27 anni che non hanno mai visto altro che la serie C, e che ci guardano tuttora con occhi sgranati quando raccontiamo delle gesta di âOrey di Nemo (lâattaccante non il pesciolino), o delle âpapereâ di saponetta Mattolini. Grazie a questi nuovi avvenimenti anche loro hanno conquistato un pezzo di storia da raccontare, senza nulla togliere ai rispettabilissimi eventi della C2. Cari ragazzi, questa promozione eâ la vostra prima che di tutti gli altri, godetevela, e speriamo duri allungo senza che nessun giudice âdi parteâ ci metta lo zampino.
In questo momento felice dedichiamo un pensiero a Vinicio, tifoso ed angelo giallorosso, a tutti coloro che hanno perso la vita di crepacuore per il Catanzaro al Ceravolo e sulle strade dâItalia per seguire il magico, a Massimo a cui eâ dedicata la Ovest, a Don Nicola ed a coloro che sono lontani e non hanno potuto godere questo spettacolo, ed alle nostre mamme e papaâ che ci hanno fatto giallorossi.
GRAZIE AI TIFOSI, ALLA UESSE TUTTA ED AI GIOCATORI SERI E PROFESSIONALI
Davide Pane