I consiglieri d’opposizione Giglio e Capellupo hanno presentato un’interrogazione al Sindaco, Sergio Abramo, in merito a un bando per l’assunzione di due unità per il monitoraggio e la rendicontazione del programma PISU 2007/2013. Di seguito riportiamo la nota stampa del “Baco Resistente”.
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E’ in scadenza dal comune di Catanzaro un bando: “… per la selezione comparativa di 2 figure professionali per il monitoraggio e la rendicontazione del programma PISU 2007/2013.” I due profili richiesti sono: a) un esperto per la gestione economica ed amministrativa, con un compenso lordo previsto di €. 66.490,00; b) un esperto tecnico in materia di appalti e lavori pubblici, con un compenso lordo previsto di €. 30.500,00. Su questo bando, le nostre perplessità, per usare un eufemismo, sono numerose. Ci limitiamo ad evidenziare gli elementi di maggior sconcerto.
– Innanzitutto la misura dei compensi previsti. Essi appaiono assolutamente sovradimensionati e sproporzionati, a maggior ragione se rapportati a: la natura delle prestazioni richieste; la loro breve durata, peraltro ipotetica, giacché non è stato stabilito nel bando un arco temporale certo (perché no?); le attività di monitoraggio e rendicontazione già effettuate, e già regolarmente retribuite, per cui le prestazioni oggetto del bando sono senz’altro limitate e residuali; le effettive necessità dell’Ente, anche in rapporto alle risorse umane interne, a vario titolo già operanti, o trasferibili per lo scopo; le limitatissime risorse finanziarie disponibili, in un periodo di particolare congiuntura economica per l’Amministrazione comunale, e di grave disagio sociale per la Città.
– La circostanza che due figure professionali analoghe erano già state individuate, perché vincitrici di apposita selezione pubblica, dalla Catanzaro Servizi fin dal luglio 2011. Stranamente però, la stessa Società non diede corso alla conseguente assunzione delle due vincitrici (ben più economica di quanto previsto oggi), esponendosi così ad un onerosissimo e sciagurato contenzioso giudiziario, tuttora in corso.
– Il bando in esame, quindi, espone irresponsabilmente l’Amministrazione comunale ad un ingente e doppio danno erariale. Infatti, ai corrispettivi previsti nel bando, sproporzionati e sovradimensionati, si aggiungono anche tutti gli oneri retributivi e contributivi, e annesse rivalutazioni, interessi, e spese legali dovute in caso di soccombenza della Catanzaro Servizi nel giudizio promosso dalle due vincitrici di concorso inspiegabilmente “lasciate a casa” allora. E ancor più inspiegabilmente mantenute a casa anche oggi, quando si poteva sanare il contenzioso con una transazione utile, opportuna e conveniente per l’Amministrazione comunale , perché sarebbe così uscita da un contenzioso a gravissimo rischio, (con sentenza di primo grado del maggio 2013 già emessa a danno della Catanzaro Servizi), e perché avrebbe risparmiato consistenti risorse per l’enorme differenza tra le retribuzioni da corrispondere alle vincitrici del concorso, ed i compensi ben maggiori previsti nel bando oggi in scadenza.
– È privo di qualsiasi consistenza il rilievo che nel contenzioso è coinvolta la Catanzaro Servizi, mentre l’odierno bando è emesso dal Comune. Si tratta invero di una questione di lana caprina, in quanto la Catanzaro Servizi è soltanto formalmente altra cosa dal Comune, che ne è il solo azionista al 100%, ed unico soggetto finanziatore (anche degli oneri cui sarà condannata in giudizio la Società!).
– La transazione di cui sopra avrebbe anche consentito di dare giusta e dignitosa collocazione alle due lavoratrici, ingiustamente discriminate. Al contrario, il bando prevede come condizione escludente, che “… siano in corso contenziosi con l’amministrazione comunale di Catanzaro o con una delle Società partecipate dell’Ente.” (perché?) Come a dire: voi due proprio non vi vogliamo.
– A tutto questo, si aggiungono altri requisiti per così dire “strani”, previsti nel bando, come “l’esperienza di due anni presso amministrazioni pubbliche”(perché due?), il possesso di una “ laurea vecchio ordinamento in architettura” per la figura di “esperto tecnico” (perché vecchio ordinamento?), “il voto di laurea di almeno 100 su 110” per entrambe le figure di “esperti” (perché proprio da cento in su?).
– A fronte di tutto questo, “gira” la voce, maliziosa – ma noi non crediamo possa essere vero – che il bando sia stato scritto ad hoc, ritagliato su misura per due soggetti ben individuati, e facilmente individuabili, e già pluri-beneficiari di incarichi nel Comune. Ripetiamo: non crediamo possa essere vero. Tuttavia, sarebbe auspicabile che magistratura ordinaria e magistratura contabile rivolgessero le proprie attenzioni – comunque – su questa opaca vicenda, per verificare la sussistenza o meno di irregolarità, o di illegittimità nell’intero iter amministrativo in esame. A tal fine, ci riserviamo di produrre un esposto conoscitivo alle suddette autorità.